Vega
Cos’è il coefficiente vega?
Il termine vega indica una delle cosiddette “Greche”, ovvero coefficienti che misurano la sensibilità del prezzo di un’opzione rispetto a determinate variabili di mercato. In particolare, il coefficiente vega misura quanto cambia il prezzo di un’opzione in risposta a una variazione della volatilità implicita del titolo sottostante.
Fanno parte della famiglia delle Greche anche: delta che misura quanto varia il prezzo dell’opzione al cambiare del prezzo del sottostante; gamma, che indica la velocità con cui cambia il delta al variare del prezzo del sottostante; theta, che misura l’effetto del passare del tempo sul valore dell’opzione.
La volatilità implicita rappresenta le aspettative del mercato sulla volatilità futura del titolo, ossia sull’intensità con cui il prezzo del sottostante potrebbe oscillare fino alla scadenza del contratto. Quando gli investitori parlano di volatilità implicita, si riferiscono dunque a una stima delle fluttuazioni future del prezzo, non a quelle già avvenute.
Il coefficiente vega misura proprio quanto il prezzo dell’opzione reagisce a un cambiamento di quella volatilità implicita. In termini pratici, esprime di quanto varia il prezzo teorico dell’opzione al variare di un punto percentuale della volatilità.
Se, ad esempio, un’opzione ha un vega pari a 0,20, significa che ogni variazione dell’1% nella volatilità implicita può essere associata a una variazione di 0,20 euro nel prezzo dell’opzione. Questa sensibilità è fondamentale per chi analizza o gestisce posizioni su derivati, perché la volatilità è una delle principali componenti che influenzano i prezzi delle opzioni.
Come tutte le Greche, anche vega non è un valore fisso: cambia nel tempo e dipende da diversi fattori, tra cui la scadenza del contratto, il prezzo del sottostante, il prezzo d’esercizio, e la volatilità implicita del mercato. Comprendere vega può aiutare l’investitore a interpretare come la percezione del rischio e della volatilità di mercato influisce sul valore delle opzioni.
Come calcolare vega?
Il coefficiente vega deriva da formule matematiche basate sul modello di Black-Scholes, che serve a stimare il prezzo teorico di un’opzione europea (ovvero che può essere riscattata solo a scadenza). Anche senza entrare in dettagli tecnici, è utile capire l’intuizione che sta dietro al calcolo.
Vega misura la sensibilità del prezzo dell’opzione rispetto alla volatilità implicita. In termini semplificati, il vega può essere approssimato come la derivata del prezzo dell’opzione rispetto alla volatilità. In altre parole, indica la pendenza della curva che lega il prezzo dell’opzione al livello di volatilità atteso dal mercato.
Il valore di vega dipende da diversi fattori:
- Tempo residuo fino alla scadenza: più lunga è la durata dell’opzione, maggiore tende ad essere, perché la volatilità ha più tempo per influenzare il prezzo.
- Distanza tra prezzo d’esercizio e prezzo del sottostante: le opzioni “at the money” (quando prezzo d’esercizio e prezzo del sottostante sono vicini) presentano in genere un vega più elevato.
- Livello di volatilità implicita corrente: quando la volatilità è bassa, anche una piccola variazione può essere significativa e il vega tende a essere alto; quando invece la volatilità è già elevata, vega tende a diminuire.
- Condizioni generali di mercato: in contesti di forte incertezza o di eventi inattesi, il vega tende a crescere, poiché le aspettative di volatilità aumentano rapidamente.
Un modo intuitivo per comprendere il calcolo è pensare che ogni opzione incorpora una componente di “assicurazione” contro la volatilità futura. Più il mercato si aspetta movimenti imprevedibili dei prezzi, più alta sarà la volatilità implicita e, di conseguenza, maggiore sarà il valore dell’opzione. Vega quantifica proprio questa relazione.
Come si interpreta vega?
Interpretare il coefficiente vega significa capire come reagisce il prezzo di un’opzione alle variazioni della volatilità implicita. Vega è un valore positivo sia per le opzioni call sia per le opzioni put. Questo perché un aumento della volatilità, a parità di altre condizioni, tende ad aumentare il prezzo di entrambe.
Il motivo è intuitivo: maggiore volatilità implica una probabilità più alta che il prezzo del sottostante si muova in modo significativo, e quindi che l’opzione termini “in the money”, cioè con un valore positivo per chi la detiene.
Questo significa che vega aiuta a valutare se è più conveniente acquistare o vendere contratti in determinati momenti di mercato. Quando la volatilità implicita è bassa e ci si aspetta che aumenti, l’acquisto di opzioni può risultare più interessante perché il loro prezzo potrebbe salire insieme alla volatilità. Al contrario, quando la volatilità implicita è elevata e si prevede un ritorno a livelli più normali, vendere opzioni potrebbe essere vantaggioso, poiché la riduzione della volatilità ne farà diminuire il prezzo.
Naturalmente, queste valutazioni devono sempre essere considerate in un contesto prudente e informativo: non rappresentano indicazioni operative, ma servono a capire come la volatilità interagisce con i prezzi delle opzioni.
Perché è importante il coefficiente vega?
Il coefficiente vega è importante perché indica che il prezzo di un’opzione non dipende solo dal movimento del sottostante, ma anche dalla percezione della volatilità futura del mercato. Questa consapevolezza è utile sia per chi utilizza le opzioni come strumenti di investimento sia per chi le impiega a fini di copertura.
Vega può essere considerato una misura del rischio legato alla volatilità implicita. Un portafoglio che contiene molte opzioni con un vega complessivo elevato è sensibile alle variazioni della volatilità: in momenti di turbolenza, il suo valore può oscillare in modo significativo.
Al contrario, un portafoglio con vega basso o vicino a zero risente meno dei cambiamenti nella volatilità di mercato. Alcune strategie sofisticate vengono costruite proprio per gestire o neutralizzare vega, bilanciando posizioni con sensibilità opposte.
Dal punto di vista di un investitore informato, conoscere vega può aiutare a interpretare le variazioni dei prezzi delle opzioni anche quando il sottostante resta stabile. Spesso, infatti, le opzioni si apprezzano o si deprezzano semplicemente perché cambia la percezione della volatilità futura, non perché si muove il prezzo del titolo principale.
Infine, è utile anche come indicatore del sentiment di mercato: quando la domanda di opzioni cresce – ad esempio in periodi di incertezza economica o geopolitica – la volatilità implicita tende ad aumentare, e con essa il valore di vega. Questo effetto può essere interpretato come un segnale del livello di cautela o nervosismo degli investitori.