Theta

Cos’è il coefficiente theta?

Nel mondo delle opzioni, uno degli aspetti più importanti da comprendere è il modo in cui il prezzo delle opzioni cambia con il passare del tempo. Tra i vari parametri che descrivono questa relazione, un ruolo centrale è ricoperto dal coefficiente theta. In termini semplici, theta rappresenta il tasso al quale il valore delle opzioni diminuisce con il trascorrere del tempo, assumendo che tutte le altre variabili restino costanti.

Le opzioni, infatti, sono strumenti finanziari derivati il cui valore dipende, tra le altre cose, dal prezzo di un sottostante (ad esempio un’azione, un indice o una materia prima) e dal tempo residuo fino alla data di scadenza. Più si avvicina la scadenza, minore è la probabilità che il prezzo del sottostante aumenti (o diminuisca) in misura tale da rendere l’opzione più vantaggiosa. Questo fenomeno naturale di riduzione del valore temporale è chiamato decadimento temporale, ed è proprio ciò che il coefficiente theta misura.

In pratica, theta indica di quanto, in media, il prezzo teorico di un’opzione può diminuire ogni giorno che passa, a parità di tutte le altre condizioni di mercato. Si esprime generalmente con un numero negativo: ad esempio, un theta di -0,05 indica che, ogni giorno, l’opzione perde 0,05 unità di prezzo solo a causa del tempo che scorre.

Come calcolare theta?

Il coefficiente theta è parte della famiglia delle "Greche", ossia i parametri che misurano la sensibilità del prezzo delle opzioni rispetto a diverse variabili di mercato. Tra gli altri, troviamo delta, gamma e vega ciascuno con un ruolo specifico. Mentre delta misura la sensibilità del prezzo dell’opzione rispetto al prezzo del sottostante e gamma ne rappresenta la variazione del delta, theta rappresenta la sensibilità del prezzo rispetto al tempo.

Il calcolo preciso di theta deriva da modelli matematici come il modello di Black-Scholes, che considera variabili come il prezzo corrente del sottostante, il prezzo di esercizio (strike), il tempo residuo fino alla scadenza, la volatilità implicita e i tassi di interesse. Tuttavia, senza entrare nei dettagli tecnici della formula, è utile comprendere la logica generale:

- a parità di condizioni, più tempo manca alla scadenza, maggiore sarà il valore temporale di un’opzione;

- man mano che il tempo passa, questo valore si riduce in modo non lineare, accelerando man mano che la scadenza si avvicina.

Per esempio, un’opzione at the money (cioè con prezzo del sottostante molto vicino al prezzo di esercizio) tende ad avere un theta più elevato in valore assoluto rispetto a un’opzione in the money o out of the money (cioè con prezzo del sottostante più lontano dal prezzo di esercizio, il che indica un guadangno o una perdita). Questo perché il suo valore temporale è più sensibile al tempo residuo.

In pratica, quando mancano molti mesi alla scadenza, il decadimento giornaliero del prezzo è vicino a zero. Ma nelle ultime settimane, il valore dell’opzione può essere eroso molto rapidamente, anche se il sottostante non si muove.

Come si interpreta theta?

In sostanza, theta rappresenta il costo del tempo per chi detiene un’opzione: ogni giorno che passa, la sola erosione temporale riduce il valore dell’opzione se il mercato non si muove a favore della posizione.

Per chi acquista opzioni (call o put), un valore di theta negativo significa che, mantenendo l’opzione aperta, il tempo gioca contro: il valore tende a diminuire giorno dopo giorno.

Per chi vende opzioni, invece, il theta lavora a favore: il decadimento temporale contribuisce a generare profitto, poiché l’opzione venduta tende a perdere valore con il passare dei giorni, e ciò può essere vantaggioso se il mercato resta stabile. 

È importante sottolineare che theta non agisce isolatamente. La variazione del valore di un’opzione dipende anche da altri fattori, come ad esempio, la volatilità implicita e i tassi di interesse.

Un aumento della volatilità implicita, ad esempio, può far crescere il valore di un’opzione anche se il tempo passa e il theta esercita la sua pressione negativa.

In termini pratici, ciò significa che theta deve essere interpretato nel contesto complessivo della posizione e delle condizioni di mercato. Non è sufficiente sapere che un’opzione ha un theta di -0,05: occorre considerare anche se la volatilità è in aumento o se i tassi di interesse stanno variando, perché questi elementi possono compensare o amplificare l’effetto del decadimento temporale.

Perché è importante il coefficiente theta?

Il coefficiente theta è fondamentale perché consente di comprendere la componente temporale del rischio e del rendimento nelle operazioni in opzioni. Ogni strategia basata su opzioni — dall’acquisto di singole call o put, fino alle combinazioni più complesse — è influenzata in modo diretto dal tempo che passa.

Per gli investitori più prudenti, capire theta è utile per valutare la durata ottimale di una posizione: un’opzione con scadenza molto ravvicinata può sembrare economica, ma può essere soggetta a un decadimento temporale molto rapido.

Per chi opera in ottica di copertura (hedging), invece, theta permette di stimare quanto costa mantenere la protezione nel tempo.

Dal punto di vista teorico, il theta riflette una verità fondamentale: il tempo è una risorsa che ha un costo. Man mano che il trascorrere del tempo riduce le probabilità che l’opzione vada “in the money”, il suo valore diminuisce.

Questa dinamica fa sì che, vicino alla data di scadenza, il theta diventi più pronunciato, amplificando il decadimento giornaliero del prezzo. In quei momenti, anche piccole variazioni della volatilità implicita o del prezzo del sottostante possono avere un effetto notevole sul valore residuo dell’opzione.