Il lusso riluce con le ultime novità?

Le ultime settimane raccontano un settore del lusso in fase di ridefinizione: meno euforia, più strategia.
Le ultime settimane raccontano un settore del lusso in fase di ridefinizione: meno euforia, più strategia.
Negli ultimi quindici giorni il panorama del lusso internazionale ha offerto una fotografia in chiaroscuro, segnata da movimenti strategici di grande rilievo, segnali di ripresa tra i colossi della moda e un rinnovato fermento creativo.
Tra le notizie più rilevanti spicca la decisione di Kering (324,5 euro al 20/10; Isin FR0000121485) di cedere la propria divisione bellezza a L’Oréal (395,34 euro al 20/10; Isin FR0000120321). L’accordo, vedi qui la notizia, che include anche la licenza cinquantennale per lo sviluppo di prodotti beauty sotto marchi iconici come Gucci, Bottega Veneta e Balenciaga, segna una svolta significativa nella strategia del gruppo francese, intenzionato a rifocalizzarsi sul cuore fashion e a consolidare la propria posizione finanziaria. L’operazione dimostra come i confini fra diversi sotto-settori all’interno del settore lusso stiano diventando sempre più fluidi e come la gestione di ciò che non è considerato centrale nello sviluppo di un’azienda sia oggi uno strumento fondamentale per garantire equilibrio e flessibilità in un mercato che chiede velocità di adattamento.
Parallelamente, LVMH (612,10 euro al 20/10; Isin FR0000121014) è tornata a far parlare di sé grazie a segnali incoraggianti sul fronte dei risultati trimestrali. Dopo mesi di rallentamento, il colosso del lusso mostra una crescita dell’1% nel terzo trimestre 2025, dato superiore alle attese e frutto soprattutto del ritorno della domanda in Asia e, in particolare, in Cina.
In questo contesto, la direzione di LVMH sta riorganizzando i vertici creativi delle maison più importanti. Gli Non si può ancora parlare di una piena ripartenza, ma il mercato sembra aver ritrovato fiducia e il nostro consiglio è tornato all’acquisto.
Nel frattempo, il settore del lusso ha dovuto fare i conti anche con la vigilanza delle autorità europee. La Commissione Europea ha inflitto una multa complessiva di circa 157 milioni di euro a tre maison – Gucci, Chloé e Loewe – accusate di aver imposto ai rivenditori limiti agli sconti e pratiche anticoncorrenziali sui prezzi. Gucci è stata la più colpita, con una sanzione di circa 120 milioni. Le multe, ridotte per la collaborazione delle aziende con le autorità, rappresentano un monito chiaro: anche il lusso, spesso associato a dinamiche esclusive e indipendenti, è chiamato a rispettare regole di trasparenza e concorrenza sempre più stringenti.
Sul fronte creativo, il mese di ottobre si distingue per un passaggio di testimone storico in Hermès (2.218 euro al 20/10; Isin FR0000052292), che ha annunciato la nomina di Grace Wales Bonner come nuova direttrice creativa della linea uomo, succedendo a Véronique Nichanian dopo 37 anni alla guida della divisione. La stilista britannica, nota per uno stile che unisce classicismo e cultura contemporanea, rappresenta un segnale di rinnovamento per la maison, desiderosa di intercettare una nuova generazione di clienti senza tradire la propria identità.
Infine, il dialogo fra lusso e arte torna protagonista con Art Basel Paris 2025, che si terrà dal 23 al 26 ottobre in un clima di contrazione del mercato artistico globale. Nonostante il contesto complesso, l’evento continua ad attirare maison prestigiose come Louis Vuitton, Zegna e Miu Miu, confermando il ruolo della capitale francese come crocevia fra creatività, moda e cultura.
Nel complesso, le ultime settimane raccontano un settore del lusso in fase di ridefinizione: meno euforia, più strategia. I grandi gruppi riorganizzano le proprie priorità, investono in talento e innovazione e cercano di rispondere a un mondo che cambia, mantenendo però intatto il fascino di un’eccellenza che continua a dettare il ritmo del gusto globale.
In questo contesto vi confermiamo quanto detto la scorsa volta (“guardando al 2026, il lusso appare come un settore che potrebbe aver già iniziato a già metabolizzare le turbolenze degli ultimi anni”), ma con un cauto ottimismo in più legato ai risultati confortanti di LVMH. Se guardate al grafico con l’andamento degli ultimi 5 anni (lo trovate qui) l’Etf Amundi S&P global luxury (213,42 euro al 20/10; Isin LU1681048630) che investe nel settore ha sofferto molto tutte le incertezze degli ultimi anni, dalla lunga ripresa post pandemica in Cina, sfociata poi nelle difficoltà dello scorso anno, al drastico calo degli acquisti russi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, ai cambiamenti di visione epocale del settore. Il mondo sembra aver voltato a lungo le spalle a questo settore guardando altrove, soprattutto alla tecnologia. La tentazione di tornare all’acquisto per anticipare una futura ripresa del settore c’è. Tanto più che nella geografia di questo fondo LVMH ha un peso notevole. Tuttavia a fianco di grandi player come Hermes e Richemont abbiamo anche grandi produttori di auto come Tesla, Ferrari e Mercedes, e attori del settore turismo. Il nostro più recente giudizio sull’auto è al più neutro, così come quello sui servizi ai consumatori (vedi qui). Per questo confermiamo comunque il consiglio mantieni su questo Etf.
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