Editoriali, tasse e molto altro

Peccato non fosse vero!

Il pesce d'aprile secondo cui il Portogallo era pronto a vendere Cristiano Ronaldo per fare cassa ha fatto sognare i risparmiatori, visto che la situazione economica lusitana non è promettente: le stime di crescita portoghese sono state soggette a molti tagli e i conti pubblici sono in peggioramento.

Peggiorano i conti pubblici di Lisbona

Deficit più alto del previsto e taglio delle stime sul Pil: queste le notizie dell’ultim’ora su Lisbona.

Chi se ne frega!

Questo sembrano dire i mercati di fronte ai gravi eventi di questo primo scorcio del 2011.

Crack Parmalat: arrivano ancora altri soldi!

Ubs, Deutsche Bank e Morgan Stanley pagheranno circa 4 milioni di euro al gruppo di risparmiatori Altroconsumo- Deminor. Ecco ciò che dovete sapere per poter incassare la vostra parte.

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Bengasi, Tripoli e trappole

La Francia è in prima linea nell’attacco alla Libia: ha mandato i suoi mirage a difendere Bengasi pur di riuscire a spuntare commesse in uno dei Paesi più ricco di risorse petrolifere del Nord Africa.

Viva l'Italia!

Viva l'Italia, l'Italia dei Bitipì, l'Italia della lira, l'Italia che lavora, l'Italia che ripaga i suoi debiti, viva l'Italia, l'Italia che non molla. E potremmo andare avanti a lungo sulle note di De Gregori a celebrare il nostro Paese, ma ci fermiamo qui e lasciamo parlare i contenuti di questo speciale dedicato ai 150 anni dell'Italia.

Il peso del vento

Le parole pesano come macigni: basta che la Banca centrale europea (Bce) anziché dire che i tassi risultano adeguati come fece a febbraio, parli della necessità di una forte vigilanza sui rischi del carovita, come ha fatto settimana scorsa, ed ecco che gli ingranaggi del mondo si mettono in moto.

Terrore nero

La Libia brucia e molti Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa sono in una fase di difficile transizione; si teme la creazione di emirati islamici ostili all'Occidente in alcune zone del Nord Africa e, come se non bastasse, l'attraversamento del canale di Suez da parte di due navi da guerra iraniane ha mostrato un rinno-vato attivismo da parte del regime di Teheran.

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Se il tuo vicino soffre...

Anche se l'epoca coloniale è finita da un pezzo, i legami tra Italia e Libia sono rimasti strettissimi e cementati da numerosi accordi di cooperazione economica e commerciale.

Buchi e toppe

Stanno finalmente arrivando i soldi della class action Usa: il sacco con dentro tutto il denaro, però, doveva avere difetti di fabbricazione perché è pieno di buchi e molto si perde per strada.

Il fachiro sta sulle spine

Il 2011 è iniziato con difficoltà per la Borsa indiana che ha perso oltre il 10%, giusto per ricordarci che anche se occorre guardare ai Paesi emergenti per trovare economie brillanti, la volatilità delle loro Borse è sempre elevata.

Un assegno in bianco

Questo è più o meno ciò che vi viene chiesto da Philogen, la matricola di Borsa attiva nel settore farmaceutico che sbarca a Piazza Affari tra il 7 e l'11 febbraio.

Il Cairo brucia

Dopo Algeria e Tunisia ora anche l'Egitto è in fiamme e disordini ci sono stati pure in Yemen. Siamo alla vigilia di rivoluzioni in tutto il mondo arabo? Ci sarà un blocco di Suez che scatenerà rincari sulle importazioni? Le rivolte arriveranno ai Paesi produttori di petrolio?

Kalispera!

La crisi greca oramai non fa quasi più notizia, eppure le emissioni di Atene sono nei portafogli delle banche europee, pronte ad esplodere come una bomba a orologeria.

Tasso ricco, mi ci ficco!

Il rendimento delle obbligazioni in euro, dopo mesi in cui era sceso ai minimi sulla scia della crisi economica mondiale, nell'ultimo scorcio del 2010 ha ripreso a salire e ora è su livelli interessanti.

Referendum a Mirafiori, i punti più discussi nel testo del nuovo accordo

Qui di seguito un riassunto dei punti più contestati dell'accordo sui cui sono chiamati ad esprimersi i lavoratori di Mirafiori.

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Pensione, addio!

Secondo un recente studio della Banca d'Italia un lavoratore del settore privato che oggi otterrebbe una pensione pubblica pari al 70% dello stipendio, ora del 2040, a parità di requisiti, avrà soltanto il 52% dell'ultima retribuzione, ma in passato si è parlato anche di percentuali inferiori.