Supermercati più convenienti, le insegne dove puoi risparmiare fino al 40%
La nostra indagine su 1.150 punti vendita e 1,6 milioni di prezzi mostra come scegliere i supermercati più convenienti possa far risparmiare fino a 3.700 euro l'anno. I vantaggi cambiano però in base al tipo di spesa e alla città. Eurospin vince per i prodotti più economici, Famila per chi mescola marche e convenienza, In's Mercato tra i discount, Carrefour per chi predilige i prodotti a marchio dell’insegna.

In tempi in cui il carrello della spesa corre più veloce dell’inflazione e può assorbire fino al 19% del bilancio familiare, scegliere con attenzione dove e cosa acquistare può fare molta differenza. La nostra indagine annuale sui supermercati dimostra come una famiglia di quattro persone possa risparmiare fino a 3.700 euro in dodici mesi orientandosi verso i supermercati più convenienti e selezionando accuratamente i prodotti.
Si tratta di un risparmio considerevole: a fronte di una spesa media annuale di 9.276 euro stimata dall'Istat per un nucleo familiare di quattro componenti, è possibile contenere i costi di quasi il 40%. Il vantaggio economico risulta significativo anche per le coppie, con un risparmio potenziale fino a 3.273 euro su una spesa media di 8.208 euro, e per i single, fino a 2.249 euro su 5.638 euro di spesa annua.
Lo conferma la 36ª edizione dell’indagine annuale di Altroconsumo, che ha analizzato i prezzi in 1.150 punti vendita tra supermercati, ipermercati e discount, distribuiti in 67 città italiane. In tutto sono stati rilevati circa 1,6 milioni di prezzi relativi a 125 categorie di prodotti alimentari, per la cura della casa e della persona, e per animali domestici. L’obiettivo è chiaro: aiutare i consumatori a orientarsi tra le diverse offerte, scegliendo la catena più conveniente in base al proprio stile di spesa.
Carrello sempre più caro: +2,2% in un anno, +26% dal 2021
Nel periodo compreso tra marzo 2024 e marzo 2025, i prezzi nei supermercati oggetto dell’indagine hanno registrato un incremento medio del 2,2%. L’analisi per tipologia di punto vendita evidenzia che i supermercati tradizionali hanno applicato gli aumenti più consistenti (+2,4%), seguiti dai discount (+2,1%) e dagli ipermercati (+1,9%). Pur trattandosi di incrementi contenuti, i rincari risultano comunque superiori a quelli registrati nella rilevazione precedente, segno che le tensioni sui prezzi non si sono ancora esaurite.Uno sguardo più ampio agli ultimi cinque anni conferma infatti una dinamica inflattiva marcata, ben oltre l’inflazione generale del periodo (+19%). Dal 2021 al 2025 i prezzi medi sono aumentati del 26% nei discount, del 24% nei supermercati e del 23% negli ipermercati. Un dato sorprendente riguarda proprio i discount: pur restando il canale più conveniente, sono stati quelli che hanno applicato i rincari più elevati, complice l’aumento dei costi ma anche strategie orientate a un’offerta più ampia e qualitativamente migliore. Una dinamica che rende sempre più difficile trovare un vero risparmio nel carrello della spesa. Torna all'inizio
Il risparmio massimo? Fino a 3.700 euro l'anno
La catena che garantisce il massimo risparmio è Eurospin, con una riduzione dei costi di quasi il 40% rispetto alla media nazionale. Per una famiglia di quattro persone, questo si traduce nella possibilità di risparmiare fino a 3.700 euro annui orientandosi verso i prodotti più economici disponibili.
Anche concentrandosi esclusivamente sui prodotti a marchio dell'insegna, il risparmio rimane consistente. In questa categoria, Carrefour offre il maggiore vantaggio economico, consentendo una riduzione fino a 3.308 euro l'anno.
Per le famiglie che adottano un approccio più flessibile nella spesa, acquistando un mix di prodotti di marca, private label e articoli economici - il cosiddetto paniere della spesa mista - il risparmio dipende significativamente dal canale distributivo prescelto. Effettuare una spesa mista presso un discount può comportare un risparmio annuo di 2.838 euro, con In's Mercato che si posiziona come la catena più conveniente in questa categoria.
Il vantaggio si riduce considerevolmente optando per la spesa mista nei ipermercati e supermercati: anche nella migliore delle ipotesi, cioè presso Famila, il risparmio si limita a 208 euro annui.
Per chi predilige prodotti di marca, il risparmio massimo ottenibile è di 506 euro l'anno, sempre attraverso Famila. Tuttavia, questo risultato appare modesto considerando l'ampia variabilità dei prezzi riscontrata: i prodotti di marca presentano le oscillazioni più significative, con differenze che in alcuni casi superano il 100% tra diversi punti vendita.
Torna all'inizioLe classifiche delle insegne per tipo di spesa
Spesa mista: vincono Famila e In's Mercato
Analizzando nel dettaglio le classifiche per tipologia di acquisto, la spesa mista rappresenta lo scenario più rappresentativo dei comportamenti reali di consumo. Per questo tipo di carrello – composto da un mix di prodotti di marca, private label e articoli economici – il risparmio dipende fortemente dal canale distributivo prescelto.
Tra ipermercati e supermercati, Famila e Famila Superstore conquistano il primo posto con indice 100, seguite a brevissima distanza da Coop (101), Conad (102), Panorama e Tigre (entrambe con indice 103).
Tuttavia, il vero risparmio si ottiene facendo la spesa mista nei discount. In questa categoria domina In’s Mercato, con indice 100. In sua assenza, si può optare per Eurospin (102) o Lidl (106), anch’essi competitivi.
A livello economico, fare la spesa mista in un discount come In’s Mercato può far risparmiare fino a 2.838 euro all’anno alla famiglia di quattro persone, mentre la stessa spesa in un iper o super fa risparmiare al massimo 208 euro scegliendo le insegne Famila.
Torna all'inizioCarrello dei prodotti primo prezzo: il discount più economico
Per chi punta esclusivamente al prezzo più basso e riempie il carrello con i prodotti meno cari disponibili a scaffale, la scelta ideale restano i discount. Nella classifica dedicata ai “prodotti più economici”, il primo posto va a Eurospin (indice 100), che torna a trionfare dopo aver ceduto posizioni nelle scorse due edizioni dell’indagine. Il secondo gradino del podio è occupato da Aldi (indice 101), mentre al terzo posto si collocano In’s Mercato e Lidl (ex aequo, indice 102).
Non c’è da stupirsi che questa sia la competizione in cui risulta più ampia la forbice tra le prime e le ultime in classifica (ben 35 punti), visto che nella stessa corsa gareggiano catene tradizionali e discount, la cui forza si fonda proprio sul prezzo. Infatti, per incontrare un’insegna tradizionale si deve scorrere fino alla settima posizione (Ipercoop, indice 115).
Come già detto in precedenza, una famiglia di quattro persone che punta ai prodotti più economici può risparmiare 3.700 euro l’anno con Eurospin. Anche per i single e le coppie il taglio della spesa è notevole: rispettivamente 2.249 e 3.273 euro annui.
Torna all'inizioSpesa di marca: il risparmio è possibile, ma i margini si riducono
Se invece la priorità è acquistare solo prodotti di marca, il margine di risparmio si riduce, ma non è trascurabile. Anche qui, la scelta del punto vendita fa la differenza: lo stesso prodotto può costare il doppio a seconda del supermercato. In media, tra un negozio e l’altro, le differenze di prezzo per i marchi famosi arrivano al 100%, con punte anche del 200% in alcune città.
La catena più conveniente per questo tipo di spesa è Famila (indice 100), insieme a Famila Superstore. Sul secondo gradino del podio troviamo Esselunga, Esselunga Superstore, Ipercoop e Spazio Conad (tutti con indice 101). Seguono Carrefour, Interspar e Panorama (102), Conad Superstore e Coop (103), Eurospar, Pam e Tigre (104), fino a Carrefour Market (108), che chiude la classifica.
Per una famiglia di quattro persone, il risparmio massimo in questa categoria, scegliendo il primo in classifica (Famila o Famila Superstore), si ferma a 506 euro l’anno. Per una coppia, 447 euro; per un single, 307 euro. Non cifre da capogiro, ma comunque significative se si considera la spesa totale annua.
I prodotti a marchio dell’insegna: vincono quelli Carrefour
Sempre più italiani scelgono prodotti a marchio del supermercato, le cosiddette private label. In genere sono più economici dei corrispettivi di marca, ma presentano una buona qualità e rappresentano una fascia intermedia tra i “primo prezzo” e i brand più noti. In questa classifica, la catena più conveniente è Carrefour, che conquista l’indice 100. Subito dietro seguono Spazio Conad (101) e Conad (103).
Anche per questo paniere si registra una forte variabilità: tra i prodotti a marchio Carrefour e i più cari, firmati Eurospar, si rileva un divario di prezzo del 18%.
In termini economici, per una famiglia di quattro persone, il risparmio annuo ottenibile scegliendo di mettere nel carrello solo i prodotti a marchio commerciali è di 3.308 euro; 2.927 euro per una coppia e 2.011 euro per un single. Va detto che, dopo l’acquisizione di Carrefour Italia da parte del gruppo NewPrinces, il marchio francese dovrebbe essere comunque mantenuto per i prossimi tre anni.
Convenienza e concorrenza: il Nord batte il Centro-Sud
Dopo aver passato in rassegna le insegne, è la volta di svelare gli indirizzi dei negozi in cui risiede la convenienza nelle 67 città considerate. Le classifiche dei punti vendita si basano sui prezzi dei prodotti più diffusi, vale a dire quelli di marca, e sui negozi dove è più facile trovarli in assortimento, cioè ipermercati e supermercati.
La classifica dei punti vendita: a Venezia quello meno caro
Il vincitore assoluto è l’Iper Rossetto di Marcon, vicino Venezia, che ottiene l’indice 100 e diventa quindi la pietra di paragone per valutare la convenienza di tutti gli altri punti vendita. La catena Rossetto, del resto, domina stabilmente la nostra classifica da anni: ben cinque dei suoi negozi figurano nelle prime dieci posizioni. Anche se, tra le città del Veneto, è Verona che può vantare il maggior numero di negozi tra i primi 30 classificati.
Dopo Rossetto, sul secondo gradino del podio sale l’Iperal di Como, mentre tra i primi dieci troviamo anche tre punti vendita Mega (a Pordenone, Treviso e Udine).
E al Centro-Sud? La rappresentanza è scarsa, ma incontriamo comunque Coop.fi di Sesto Fiorentino e un punto vendita Dok Supermercati di Taranto, entrambi con indice 107.
Chiudono invece la classifica i due indirizzi più cari dell’indagine: un Despar di Cagliari (indice 131) e un Sigma di Bologna (indice 132).
Torna all'inizioPrezzi piatti a Napoli e Caserta, frizzanti a Como, Bologna e Roma
Le città del Nord confermano di essere le più competitive. A Como, per esempio, scegliendo il supermercato più economico si possono risparmiare fino a 1.386 euro l'anno. Anche Roma e Bologna offrono margini importanti, con differenze che superano i 1.300 euro annui tra il negozio più economico e quello più caro. Milano è leggermente sotto, ma sempre su cifre rilevanti.
Al Sud la situazione è diversa: la concorrenza è più blanda. Le città che da questo punto di vista fanno peggio sono Napoli e Caserta:il risparmio massimo si ferma sotto i 50 euro l'anno.
Nel Centro Italia, Firenze offre possibilità di risparmio fino a 970 euro, mentre in altre città come Perugia, Arezzo, Pisa, Pescara, Latina e Prato si può risparmiare tra i 400 e i 700 euro annui.
A Venezia il primato del risparmio, Sassari la meno economica
Se invece guardiamo al totale dello scontrino annuo, la sorpresa è rappresentata da Venezia: una famiglia attenta può contenere la spesa annuale a soli 6.260 euro. Bene anche Como (6.282 euro) e Verona (6.386 euro).
Sul fronte opposto, Sassari si posiziona come la città meno economica, con un minimo di spesa che non scende sotto i 7.410 euro all’anno.
Il quadro generale conferma che in fatto di spesa al supermercato le regioni del Nord sono le più convenienti. Al Sud, invece, prezzi alti e redditi bassi creano una doppia penalizzazione per le famiglie. Il Centro Italia rimane in una posizione intermedia.
Le differenze regionali: in Puglia la spesa pesa di più sul bilancio familiare
Gli estremi sono rappresentati da Sicilia e Val d'Aosta: una famiglia siciliana spende in media il 10% in meno rispetto a una valdostana nell'arco di un anno, cioè 6.836 euro contro 7.605 euro l’anno.
Ma è sul peso della spesa sul bilancio familiare che emergono le differenze più significative. In Puglia la spesa assorbe il 19,3% del reddito familiare, in Calabria il 19,2%, in Campania il 18,5%, in Basilicata il 18,3%. Tutte regioni dove le famiglie guadagnano meno di 40.000 euro l'anno.
Al contrario, in Trentino-Alto Adige e Lombardia la spesa pesa solo il 10,7% e l'11,1% del bilancio familiare, grazie a redditi superiori ai 60.000 euro annui. Anche in Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Liguria e Toscana rimane sotto il 13%.
La differenza tra l’incidenza più bassa (10,7%, Trentino-Alto Adige) e quella più alta (19,3%, Puglia) è di 8,6 punti: significa che per i pugliesi la spesa pesa l’80% in più rispetto ai trentini e altoatesini.
Torna all'inizioQualche dettaglio in più sulla nostra indagine
La rilevazione dei prezzi è stata effettuata tra il 3 e il 31 marzo 2025.
La scelta dei punti vendita. Sono stati registrati i prezzi di 1.150 punti vendita, selezionati sulla base di criteri che ne garantiscono la rappresentatività sul territorio. Per ciascuna delle 125 categorie di prodotto considerate (le più acquistate secondo l'Istat) sono stati considerati i prezzi (promozioni incluse) dei prodotti presenti a scaffale. Ciò consente di ricostruire un'esperienza di acquisto realistica, dato che l'indisponibilità di un prodotto potenzialmente conveniente limita le possibilità di risparmio.
L'indice su base 100. I prezzi vengono elaborati sulla base di calcoli e ponderazioni. Si ottiene così un indice su base 100, che misura il posizionamento di prezzo di insegne e punti vendita rispetto alla loro piazza competitiva. 100 indica la catena più conveniente. Se l'indice è 110, per esempio, significa che i prezzi sono del 10% più cari rispetto all'insegna più economica che ha, appunto, indice 100.
Le classifiche per città. Nelle tabelle, per ciascuna delle 67 città, è riportata la classifica degli iper e dei super più competitivi dell'indagine per una spesa con prodotti di marca. Il "risparmio massimo in città" indica quanto può risparmiare una famiglia italiana all'anno rispetto alla sua spesa media ed è relativo al risparmio possibile facendo la spesa nel punto vendita primo in classifica (il meno caro visitato) invece che nell'ultimo (il più caro visitato). La differenza di spesa tra i due punti vendita è calcolata traducendo gli indici su base 100 in spesa annua.
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