La settimana delle Borse: scenario grigio

settimana delle Borse 1582
settimana delle Borse 1582
Sul fronte macroeconomico, le notizie non hanno impresso una direzione precisa: i dati su Pil e inflazione hanno, semmai, dato ulteriore conferma al fatto che le Banche centrali continuano a navigare a vista, adattando di volta in volta le proprie politiche monetarie all’evoluzione dell’economia. Il risultato è un bilancio settimanale incolore, se non addirittura negativo in particolare per le Piazze asiatiche, nonostante i segnali di stabilizzazione dalla Cina e il Pil giapponese superiore alle attese. In Occidente, anche la pubblicazione dei dati trimestrali o altre notizie societarie non hanno dato particolare spinta, se non in alcune limitate eccezioni come Walt Disney o Mps (vedi più avanti). Ci son poi settori, come quello tecnologico, che tirano il freno a mano (-6,1% i semiconduttori).
Spicca il +16,2% messo a segno dall’americana Walt Disney (115,08 Usd, Isin US2546871060) grazie un 4° trimestre 2023/24 caratterizzato da risultati superiori alle attese. Si conferma, in particolare, il contributo positivo dell’attività streaming, che ha ampiamente superato le aspettative. Per la prima volta, questa attività ha realizzato anche un risultato annuale in attivo, con un utile industriale di 134 milioni di dollari, mentre nel 2023/24 aveva accumulato perdite per 2,61 miliardi di dollari. Anche se l’annuncio dei risultati ha messo le ali al titolo, l’azione resta, secondo noi, sottovalutata. Confermiamo perciò il nostro consiglio: acquista.
L’Autorità spagnola per la concorrenza (Cnmc) ha avviato una seconda fase di approfondimento dell’Opa ostile lanciata dalla BBVA (9,38 euro, Isin ES0113211835) su Sabadell, aprendo anche la porta al parere degli attori sociali come sindacati, datori di lavoro, concorrenti. La decisione ritarderà il processo di approvazione, aumentando l’incertezza per gli azionisti, visto che la risposta dell’Antitrust potrebbe arrivare non prima della primavera del 2025. Inoltre, anche le condizioni imposte dal Governo per dare il via libera all’Opa potrebbero diventare più severe. Né è da escludere che, dopo l’annuncio della Cnmc, possa venir rinviata anche la decisione della Cnmv, l’Autorità che regola i mercati azionari (l’equivalente della Consob italiana). Vista la reazione del titolo BBVA (+3% questa settimana), i mercati non sembrano particolarmente preoccupati. Noi avevamo già tenuto conto di questo scenario nelle nostre stime, che lasciamo invariate. Mantieni.
Il Tesoro ha venduto un altro 15% del capitale di Mps. La sorpresa non sta nell’operazione in sé, annunciata da tempo, ma nella percentuale collocata, superiore alle previsioni. Ad aggiudicarsene il 5% è Banco Bpm, ma la percentuale pare destinata a salire: insieme ad Anima, una volta concluso l’iter di acquisizione, avrà il 9% della banca senese. Un altro 7% se lo spartiranno Caltagirone e il fondo Delfin. Nasce, di fatto, il “terzo polo bancario”, dopo Intesa, che preferisce seguire linee di crescita interne, e Unicredit, impegnata con Commerzbank, anche se Banco Bpm, per ora, dichiara di non voler acquisire integralmente Mps. Secondo indiscrezioni, però, sarebbe Generali il vero obiettivo finale di Banco Bpm, che punta ad arrivarci tramite Monte Paschi. A beneficiare dell’operazione sono stati, nell’immediato, i titoli Mps (6,02 euro, Isin IT0005508921) e Banco Bpm (7,04 euro, Isin IT0005218380) che, rispettivamente, registrano un +12,1% e +4,9% settimanale. Bene anche Generali (27,06 euro, Isin IT0000062072, +7,3% settimanale), nonostante risultati trimestrali non eccellenti. Per ora ti confermiamo i nostri consigli: mantieni Mps, Banco Bpm e Generali.
Altro trimestre deludente per Agfa-Gevaert (0,68 euro, Isin BE0003755692). Dopo il calo dell'8% nel 1° trimestre 2024 e la sostanziale stabilità nel 2° (-0,2%), nel 3° trimestre il fatturato è sceso dell'1,2% (-2,9% nei primi 9 mesi dell'anno). Il margine industriale (rapporto tra utili industriali e fatturato), che si era un po’ ripreso nel 2023, è sceso di nuovo allo 0,9% nei primi 9 mesi del 2024 dall’1,2% dell’anno prima. Se si tiene conto dei costi di ristrutturazione, il margine industriale resta leggermente negativo e rimarrà tale per tutto il 2024, per il terzo anno consecutivo. Stimiamo una perdita di almeno 0,20 euro per azione nel 2024. Il titolo ha perso molto negli ultimi anni, ma a fronte di questa situazione non vediamo prospettive tali da giustificare il tenerlo ancora in portafoglio. Il consiglio passa a vendi.
@Giulio In generale, non consigliamo di mediare (cioè acquistare altri pacchetti di titoli per abbassare il prezzo medio) né per PostNL (1,05 euro, Isin NL0009739416) né per gli altri titoli della nostra selezione. Meglio diversificare gli acquisti su più azioni.
@Jacopo Un warrant è uno strumento che dà il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare azioni di nuova emissione. Per la società è un modo per “diluire” nel tempo un aumento di capitale, evitando così un impatto troppo brusco sul prezzo di mercato del titolo.
@Paolo Per rimanere aggiornato sui tassi di cambio, puoi usare il nostro convertitore di valuta: lo trovi cliccando sul simbolo della calcolatrice in alto a destra nella home page del sito. Puoi usarlo sia per le valute in portafoglio, sia per molte altre.
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