Da qualche mese abbiamo iniziato a monitorare il crowdlending (cioè i prestiti fatti con operazioni di crowdfunding) e i tassi che offre agli investitori. In un articolo dello scorso settembre avevamo rilevato offerte con rendimenti che andavano dall’8% al 10% in un momento in cui i tassi per i bond con rating singola B (indice ICE Bank Of America Single-B Euro High Yield Index), tra i più rischiosi, quindi paragonabili a quelli del finanziamento di progetti di crowdfunding erano al 6,6%.
Ricordiamo che questa differenza è giustificata sia dalla scarsa liquidità dei progetti di crowdlending e dalle piccole dimensioni di questi.
Le rilevazioni successive
Successivamente, a dicembre, i tassi per il crowdlending erano ancora intorno al 9/10%, con i rendimenti dell’indice dei bond con rating singola B scesi al 6%. A fine febbraio poi i rendimenti dei bond singola erano al 5,9% e quelli legati al crowdfunding stavano all’8,5%/9%. Si scendeva al 7%, ma su scadenze molto brevi. Poi, a inizio a Aprile Trump ha annunciato i dazi con un annuncio che ha sconvolto i mercati. A metà mese i rendimenti dei bond singola B erano saliti intorno al 7%. I progetti di crowdfunding che abbiamo esaminato erano ancora sul 9,5%/10%. Insomma, nel tempo la situazione è rimasta poco sensibile agli sbalzi di rendimento sul mercato che, però, sono stati minimi. C’è stata la fiammata di inizio aprile, quando Trump ha lanciato i dazi, ma poi si è tornati sui livelli precedenti e quella fiammata non sembra essere riuscita a cambiare di molto le cose.
La situazione oggi e la morale del discorso
Oggi a fronte di tassi sui titoli singola B al 6,2% su www.ener2crowd.it si possono trovare progetti di crowdlending che rendono intono al 9/9,5%, mentre su www.crowdlender.it ci sono progetti di crowdlending intorno al 10%. La morale è che da quando abbiamo iniziato questo esercizio i rendimenti sono rimasti più o meno stabili. Quindi, se volete sfruttare questa occasione di investimento (ma attenzione alle complicazioni fiscali, vedi sotto), non dovete preoccuparvi eccessivamente se vi perdete un’occasione. Altre ne verranno. Per cui potete aderire a questi progetti seguendo il nostro consiglio di diversificare con pochi soldi (anche poche centinaia di euro) su più idee di crowdlending, in modo da contenere il rischio tramite la diversificazione. Ovviamente il crowdlending non può che essere una posta piccola e speculativa all’interno di un patrimonio più vasto. Per intenderci se avete un patrimonio in titoli di 100.000 euro, mettere 20.000 euro in progetti di crowdfunding è eccessivo. Se il vostro patrimonio in titoli è di 800.000 euro, potete anche pensarci. Vi rimandiamo alle nostre regole d’oro dell’80-10-10 per capire come inserire questi investimenti nel vostro patrimonio complessivo.
Infine, il fisco: il crowdlending richiedere di compilare un 730, per saperne di più potete dare un’occhiata alle FAQ di Ener2crowd che spiegano bene il problema (le trovate su https://www.ener2crowd.com/it/faq sotto la domanda “Come sono tassati i guadagni?”).
Ribadiamo le buone regole
Regola numero 1: verificate che il portale con cui investite sia registrato. L’Esma, l’autorità europea per la finanza e i mercati, tiene un registro al link: https://registers.esma.europa.eu/publication/ in cui si parla anche di chi fa crowdlending.
Regola n° 2: leggetevi la documentazione: i tassi elevati hanno un motivo chiaro: il rischio. Dovete esserne consapevoli.
Regola n° 3: scegliete solo progetti che richiedono un mini-investimento in modo da poter seguire il nostro consiglio di diversificazione.
Una fiammata con Trump, se no siamo poco sopra il 6%

I rendimenti dell’indice ICE Bank Of America Single-B Euro High Yield Index al di là della fiammata dei primi giorni di aprile da settembre scorso ad oggi si sono sempre mossi in altalenando grosso modo tra il 5,9% e il 6,4%.