Dal Messico è arrivato il dato sull’inflazione, in accelerazione dal mese precedente. In generale, il quadro economico messicano mostra segnali di resilienza, ma resta esposto a sfide significative, sia di natura interna sia internazionale. Banxico, la Banca centrale messicana, dovrà continuare a bilanciare con attenzione la necessità di sostenere la crescita senza compromettere il processo di disinflazione in corso.
Anche in Brasile il carovita aumenta, sebbene meno delle attese. L’economia brasiliana sta mostrando segnali di rallentamento, frenata da tassi d’interesse elevatissimi, con il tasso fissato al 15%. Nonostante ciò, il mercato del lavoro si mantiene ancora solido, e la disoccupazione resta su livelli relativamente bassi.
Il Giappone sta per avere la prima donna Primo Ministro della sua storia, la quale promette di riallacciarsi alle politiche del passato, con stimoli e spese pubbliche a tutto spiano.
La Banca centrale della Polonia ha deciso di tagliare i tassi al 4,5% dal 4,75%, con una mossa inattesa: i mercati si aspettavano un costo del denaro stabile. Si tratta del quarto intervento di questo tipo nel 2025, che porta il totale dei tagli effettuati da maggio all’1,25%. La decisione è stata presa in un contesto economico caratterizzato da un rallentamento dell’inflazione e da una serie di misure governative volte a contenere i costi per le famiglie.
In settimana sono arrivati anche i verbali delle ultime riunioni sia della Fed sia dalla Bce. Negli Stati Uniti, i verbali della riunione della Federal Reserve rivelano poca serenità riguardo all'evoluzione della congiuntura economica, mentre dall'ultima riunione della Bce emerge un quadro di stabilità monetaria in un contesto economico in rallentamento.