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Come investire a 30 anni?
10 mesi fa - lunedì 1 agosto 2022Come deve impiegare i suoi soldi un trentenne? Parliamo di fondi comprati a rate, ma anche di previdenza integrativa e di polizze assicurative.
Iniziamo una serie di quattro puntate settimanali in cui parleremo di investimenti in base all’età (30, 40, 50 o 60 anni). In questa prima puntata vi diciamo di come investire quando si hanno tra i 20e i 30 anni. Prendiamo come figura di riferimento un neolaureato che si affaccia al mondo del lavoro e che, magari, vive ancora con la famiglia. Le indicazioni che daremo valgono, comunque per chiunque si trovi in questa fascia di età e in altre situazioni simili.
Cinque sono gli aspetti fondamentali tra i 20 e i 30 anni:
- La vita lavorativa è all’inizio (e durerà ancora a lungo, anche 40 anni)
- Non c’è una storia contributiva per la pensione
- Il lavoro è spesso precario
- Il reddito percepito solitamente non è molto elevato
- La famiglia d’origine aiuta ancora nelle spese
Abbiamo in particolare una forte disparità tra le necessità (elevate) di creare un capitale e il reddito che viene percepito, generalmente basso. Abbiamo la prospettiva di costruire un futuro economico poco per volta, con ogni anno della vita importante e indispensabile per accumulare capitale.
Qualche considerazione generale sull’utilità di risparmiare
A questa età e con la prospettiva di mettere via i soldi per la vecchiaia, anche una piccolissima somma messa via ogni mese può portare a possedere alla fine una somma consistente. A partire dai 25 anni, mettendo da parte anche solo 50 euro al mese, costantemente fino all’età di 65 anni con 480 versamenti mensili, a seconda degli investimenti si possono trasformare in un capitale finale anche superiore ai 150.000 euro (è l’ipotesi di un investimento azionario con un rendimento medio del 7% annuo e di versamenti costanti in termini di potere d'acquisto, quindi crescenti nel tempo).Dalla considerazione del fatto che, disponendo di molti anni, anche pochi soldi per costruire grandi fortune discende che non è mai troppo presto per iniziare a risparmiare. Uno degli strumenti comunemente usati in queste occasioni è il piano di accumulo del capitale che, oltre che con i fondi, può essere fatto anche tramite buoni postali.
Quanto risparmiare varia nel tempo. Se si vive coi genitori, per esempio, è il momento buono per risparmiare una fetta consistente del reddito. Non esiste in genere una percentuale precisa. Però è importante avere disciplina e coerenza rispetto ai propri fini. Se si sta risparmiando per la vecchiaia, i soldi messi via, a meno di gravi emergenze, non vanno utilizzati per altre spese, come per esempio un’automobile, con la promessa di rimetterceli. Va piuttosto costruito un fondo a parte per quegli scopi. In questo contesto diventa importante una gestione attenta delle spese di casa, e quindi la tenuta di un “diario di bordo” che consenta di sapere in ogni istante quanto entra e quanto esce, segnando ogni spesa.
Acquistare prodotti con alta diversificazione e tagli minimi bassi
Un giovane lavoratore con una vita davanti può scegliere tantissime soluzioni di investimento con grande libertà perché ha a disposizione un orizzonte temporale sufficiente per stemperare i rischi, ma in questo trova delle limitazioni nelle somme di cui dispone per via degli importi minimi che alcuni prodotti richiedono per chi desidera investire. Per esempio chi può risparmiare solo 50 euro al mese non può certo comprare titoli di stato il cui taglio minimo di norma è intorno ai 1.000 euro. Dovrà ricorrere, piuttosto, ai buoni postali che possono essere comprati appunto da piccole somme e non hanno costi, ma c’è un rovescio della medaglia: offrono rendimenti più bassi dei corrispondenti titoli di Stato. Con soli 50 euro al mese non è possibile diversificare su singole azioni, ma si possono comprare già dei fondi comuni o degli Etf che permettono anche con pochi euro di capitale di diversificare su interi mercati. Anzi, questa è l’età giusta per comprare fondi che investono in azioni di tutto il mondo, perché richiedono un orizzonte temporale molto lungo. Sono, invece, da evitare tutti i prodotti con costi fissi troppo elevati. Se uno risparmia pochi soldi pagare costi fissi elevati significa perdere in percentuale un sacco di soldi.
Scegliere un fondo pensione fin dall’inizio
Tra i 20 e i 30 anni è l’età giusta per iniziare a mettere via i soldi per la pensione integrativa. Farlo a 20 o 30 anni significa diluire gli sforzi su un arco temporale molto lungo ed evitare di dover rincorrere più tardi la pensione con i propri risparmi. I fondi pensione comportano alcuni vantaggi di cui è bene essere consapevoli, ma anche alcune limitazioni che il legislatore ha pensato proprio per rendere stabile questa forma di investimento. In generale sono fiscalmente convenienti, perché ogni anno si può risparmiare qualcosina sulle tasse in base a quanto versato. Per un lavoratore dipendente che usa il fondo di categoria hanno solitamente costi bassi. Hanno, però dei limiti nella possibilità di ritirare i soldi. Sono prodotti strutturati esattamente sulle esigenze di lungo periodo e, in teoria, se non si ha bisogni particolarmente sofisticati e si è nell’ottica di risparmiare per il pensionamento, tenendo comunque d’occhio la possibilità di necessità improvvise, come spese mediche o periodi di disoccupazione e inattività, possono comunque soddisfare in maniera completa ed esaustiva le necessità di risparmio.
Acquistare una casa, ma senza illusioni
L’acquisto della casa è un’altra forma di investimento importante. Stiamo parlando, ovviamente, di prima casa, perché solo tramite la prima casa è possibile tenere conto di un valore d’uso che, anche se non monetizzabile, comunque è ben presente, e allo stesso tempo è possibile godere di una fiscalità agevolata. Una casa è una riserva di valore importante, ma è un bene illiquido. Pertanto non sostituisce comunque finanziario puro. Attenzione a non fare affidamento su esperienze passate, come per esempio quella di nonni che hanno acquistato la propria casa di proprietà tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta e si sono ritrovati a trascorrere la vecchiaia con una casa cresciuta notevolmente di valore. Si tratta di generazioni che hanno ha goduto di vantaggi che difficilmente si ripeteranno per le generazioni a venire: la crescita di valore delle case sulla scia del boom economico e demografico e boom d’inflazione degli anni Settanta che si è mangiato molti debiti, tra cui i mutui a tasso fisso.
Proteggere il futuro con una polizza long term care
A 30 anni i soldi si guadagnano principalmente lavorando (almeno finché non si eredita dai propri genitori), quindi la ricchezza principale è la propria forza lavoro e la capacità di risparmio è vincolata alle condizioni di salute. Per questo una polizza vita Long term care, una di quelle che garantisce una certa somma di denaro e una certa rendita mensile, nel caso di una malattia invalidante, potrebbe completare gli investimenti. Tra l’altro più giovane si è, meno questi sono costosi.