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Rassegna macro settimanale

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Data di pubblicazione 17 ottobre 2025
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Ecco la rassegna dei principali dati macroeconomici della settimana

Negli Stati Uniti, con lo shutdown che prosegue, diversi dipartimenti e istituti federali sono ancora chiusi. Slitta così ulteriormente il dato sul mercato del lavoro Usa, costringendo la Fed a navigare a vista ed utilizzare dati sull'occupazione che arrivano da istituti privati per cercare di tracciare un quadro più preciso. Il governatore Powell ha rilasciato dichiarazioni questa settimana che fanno intendere che nella prossima riunione della Fed ita si saranno tagliati ancora una volta punto lo stato di salute dell'economia usa, fotografato dal Beige book sempre della Fed, mostra un quadro coerente con un'altra diminuzione del costo del denaro. Tuttavia, la notizia più dirompente per gli Stati Uniti, che ha poi influenzato negativamente anche gli altri listini, è stata quanto successo alle banche regionali Usa.

Fuori dagli Stati Uniti, il dato che ha interessato molti Paesi è quello sull’inflazione. Quella della zona euro è stata confermata al 2,2%, ma quella di fondo è salita al 2,4%, sorprendendo le attese (a +2,3%). In Polonia il carovita è rimasto invece stabile al 2,9%, mentre in Italia è stata confermata all’1,6%. In Cina, invece, a livello annuale c’è ancora deflazione, seppur meno accentuata rispetto ad agosto, ma l’indice core fa segnare +1%.

Infine, come avviene di consueto, con ottobre il Fondo monetario internazionale ha rivisto le stime di crescita per l’economia mondiale, ritoccando, al rialzo, quelle per il 2025, ma prevedendo un rallentamento nel 2026.