La settimana delle obbligazioni: ecco cosa aspettarsi dalle Banche centrali

Banche centrali: cosa decideranno
Banche centrali: cosa decideranno
La settimana appena trascorsa era quella che precedeva le riunioni delle Banche centrali della maggior parte del mondo dato che questa settimana si riuniranno la Fed, la Banca centrale giapponese, la Bank of England e la Banca centrale brasiliana. Considerando gli appuntamenti di questa settimana, tutto ciò che è successo in quella precedente aveva un'unica chiave di lettura: cercare di leggere nei dati macroeconomici pubblicati, o nelle dichiarazioni, cosa potrebbe succedere questa settimana. Dagli Stati Uniti sono arrivati i dati sul Pil nettamente sopra le attese, ma non solo. Ci sono stati anche i dati sui prezzi, con l’indice dei prezzi delle spese personali che nel primo trimestre ha conosciuto un forte rallentamento. Sono dati che comunque non comportano modifiche alle attese per la riunione di questo 31 luglio: i tassi saranno lasciati fermi. Nel caso della Fed quello che è più importante è quello che succederà da settembre in poi e in quest'ottica tutti i dati pubblicati non hanno modificato le attese dei mercati, che danno il 100% di possibilità di un taglio dei tassi a settembre e tra la riunione di novembre o di dicembre sicuramente un secondo taglio dei tassi (100% di possibilità che a dicembre i tassi saranno più bassi almeno dello 0,5% rispetto ad oggi).
Grande attenzione è stata dedicata al Giappone, soprattutto per quanto riguarda lo yen. La valuta nipponica, dopo un periodo prolungato di debolezza, ha messo a segno due settimane di forti recuperi. Le motivazioni sono diverse per l'andamento dello yen (puoi leggerle nell’analisi dedicata alla valuta giapponese) e questa settimana la Bank of Japan si riunirà, con i mercati che puntano su una doppia mossa: alzare i tassi di interesse e ridurre anche in maniera importante l'acquisto di bond. Se la Bank of Japan non dovesse muoversi in questo modo la valuta giapponese potrebbe tornare a perdere molto terreno.
Un'altra Banca che si riunirà è quella brasiliana, ma in questo caso l'esito è scontato: i tassi rimarranno fermi al 10,5%. Gli ultimi dati sull’inflazione, infatti, non permettono un taglio dei tassi in questa riunione. Anzi, l'andamento del carovita ha fatto riemergere la possibilità che nei prossimi mesi la Banca centrale brasiliana sarà costretta a tornare ad alzare i tassi di interesse (per approfondire, trovi qui un’analisi).
Completamente diversa è invece la situazione della Bank of Canada. L'istituto canadese si è riunito la scorsa settimana tagliando i tassi di interesse, ma soprattutto ha annunciato un cambio di direzione nella condizione della sua politica monetaria, visto che ora si è detta pronta ad evitare che i prezzi rallentino troppo. Cambiano quindi le priorità: se prima i prezzi dovevano rallentare, ora si vuole evitare che non scendano troppo sotto l'obiettivo, perché un’inflazione troppo bassa è parimenti problematica rispetto a un'inflazione troppo alta.
La Banca centrale canadese non è l’unica ad avere tagliato i tassi la scorsa settimana: lo ha fatto anche quella cinese, in due occasioni diverse (le trovi qui e qui). Si tratta di due mosse che vanno nella stessa direzione: ridurre il costo del denaro per sostenere l’economia.
Dalla zona euro sono arrivati i dati sul PMI di luglio, che mostrano come l'attività economica di Eurolandia continua a rallentare e ora si trova in termini aggregati, tenendo conto non solo del manifatturiero ma anche dei servizi, in una situazione che potremmo definire molto simile alla stagnazione. Per quanto riguarda la Bce, si riunirà a settembre, occasione in cui i mercati si attendono un taglio dei tassi. L’unico vero ostacolo è rappresentato dall’inflazione dei servizi.
COME SONO ANDATI I PRODOTTI IN SETTIMANA?
Ubs Japan Treasury 1-3y (+2,6%)
Nordea 1 norwegian bond BP (-0,6%)
Wisdomtree Long Nok Short Eur (-0,8%)
iShares $ High Yield Corp Bond (+0,7%)
Xtrackers II High Yield Corporate Bond 1D (+0,5%)
iShares China CNY Bond (+1,1%)
Vanguard USD Treasury Bond Ucits Etf Dis (+0,6%)
Xtrackers II US Treasuries Ucits Etf 1D (+0,5%)
Ishares Eu Govt Bond 5-7y Ucits Etf Dist (+0,4%)
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