La settimana macroeconomica è stata segnata da un mix di segnali contrastanti: in Europa la crescita prosegue ma a velocità diverse, mentre dai Paesi emergenti arrivano conferme del rallentamento dell’inflazione, con l’eccezione della Cina dove i prezzi tornano a salire. Sullo sfondo, si chiude infine il lungo shutdown del governo federale statunitense, riducendo una fonte importante di incertezza politica.
In Europa, l’area euro archivia un terzo trimestre in crescita, ma con forti differenze tra Paesi, confermando un quadro “disomogeneo” a livello di Pil. Spicca in positivo la Polonia, dove l’attività economica accelera: nel terzo trimestre il Pil è salito dello 0,8% congiunturale, portando il ritmo annuo al 3,7%, il miglior dato dal 2022, sostenuto soprattutto dai consumi delle famiglie. A questo contribuisce un’inflazione ormai sotto controllo, pari al 2,8% su base annua in ottobre. Più debole invece la Gran Bretagna, con un Pil cresciuto appena dello 0,1% nel terzo trimestre (contro attese di +0,2%) e una contrazione a settembre, penalizzata dal calo della manifattura. Negli Stati Uniti, dopo 43 giorni si chiude il più lungo shutdown della storia recente, grazie all’approvazione da parte del Congresso e alla firma del Presidente; la riapertura della macchina federale sarà graduale, con tempi non trascurabili per tornare alla piena operatività.
Dal fronte emergente arrivano soprattutto numeri sull’inflazione. In India il carovita di ottobre scende nettamente più delle attese, portandosi sul livello più basso dal 2012, rafforzando l’idea di un ciclo disinflazionistico ormai ben avviato. In Brasile, l’inflazione annua rallenta dal 5,17% al 4,68% (contro attese al 4,74%), mentre su base mensile si ferma allo 0,09%, ben sotto sia il dato di settembre (+0,48%) sia le previsioni; un raffreddamento attribuito alla politica monetaria restrittiva e ai tassi ufficiali elevati. In Cina, invece, lo scenario è più complesso: i dati di ottobre mostrano un calo marcato degli investimenti, con una contrazione dell’1,7% nei primi dieci mesi dell’anno e stime di un crollo a doppia cifra nel solo mese, mentre la produzione industriale delude le attese. Sul fronte prezzi, dopo mesi di stagnazione l’inflazione torna positiva (+0,2% annuo in ottobre, contro attese di stabilità), trainata in parte dalla domanda legata alle festività; l’inflazione core sale all’1,2%, segnalando pressioni più strutturali.