Mia moglie ha utilizzato l’app Treatwell per prenotare un trattamento presso il salone Babette di via Magenta a Milano per il giorno 26 novembre.
Il salone ha cancellato l’appuntamento solo 20 minuti prima dell’orario di inizio, causando un notevole disagio.
In seguito a quanto accaduto, viene lasciata sulla piattaforma Treatwell una recensione negativa del salone in merito.
Non appena pubblicata la recensione, diverse persone del salone tempestano di telefonate e messaggi mia moglie e inviano minacce di denuncia via e-mail, fino a rispondere alla recensione sull’app Treatwell ribadendo tali minacce e pubblicando il cognome di mia moglie, in palese violazione dei termini di utilizzo dei dati personali.
Una volta contattata via chat l’assistenza clienti Treatwell per esporre un reclamo, l’operatore scarica da subito qualsiasi responsabilità della piattaforma arrivando a rispondere letteralmente “cosa vuole da noi?”.
A questo punto ho contattato via PEC l’amministrazione di Treatwell che, dopo una settimana, come da e-mail allegata si limita a rispondere all’indirizzo Gmail (evitando accuratamente la PEC). La “risoluzione” proposta per risolvere il reclamo da me presentato è però consistita nella rimozione della mia legittima e inconfutabile recensione.
Riassumendo, Treatwell non tutela minimamente la sua clientela, permettendo l’uso improprio dei dai personali conservati sotto la sua gestione, permette ai saloni di inviare minacce ai clienti senza regolare i contenuti della piattaforma, pilota le recensioni nascondendo i contenuti scomodi di cui non vuole farsi carico ed è dotata di un servizio clienti del tutto incompetente.
