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Fine tutela luce e gas: proroga per tutti al 2024

16 novembre 2022
luce e gas

Il decreto aiuti quater ha previsto una proroga per la fine tutela del gas, inizialmente prevista per gennaio 2023 e ora allineata alla scadenza della luce, a gennaio 2024.

Dopo settimane di attesa, il Decreto Aiuti Quater, ha prorogato il mercato tutelato del gas, facendo slittare di un anno la sua chiusura e allineando la scadenza con il mercato tutelato dell’energia elettrica. Ora la scadenza per tutte le utenze domestiche è il 10 gennaio 2024.

Diversamente dalla scadenza del mercato elettrico, che nel 2021 è stata prorogata al 10 gennaio 2024, per il mercato tutelato del gas la scadenza era rimasta il 1° gennaio 2023. Senza la proroga del decreto Aiuti Quater i 7,3 milioni di clienti domestici ancora serviti in Tutela avrebbero dovuto trovare un fornitore oppure, in caso di mancanza di scelta, l’Authority avrebbe progettato un sistema per garantire comunque la fornitura.

La scelta è quindi rinviata. Soprattutto, si ha un anno in più, per consentire che tutti possano fare scelte realmente consapevoli.

Vediamo cosa bisogna sapere in vista del passaggio al mercato libero dell'energia, facendo prima di tutto ordine sulle date.

Cosa accadrà il 1° gennaio 2023?

Entro il 1° gennaio 2023 non saremo costretti a cambiare nulla per quanto riguarda il contatore di casa nostra. Sia che si parli di luce o gas, sia che si parli di un’abitazione indipendente o un appartamento. Per tutte queste categorie si rimanda la chiusura del mercato tutelato al 10 gennaio 2024.

Qualcosa, però, cambierà: a gennaio 2023 terminerà infatti il mercato di Tutela per le forniture elettriche dei condomini, relativamente alle parti comuni. Ci si riferisce, quindi, ai contatori che gestiscono l’illuminazione delle scale, vialetti, giardini, ascensori ecc.

In questo caso la responsabilità del cambio fornitore è in capo all’amministratore del condominio. Si tratta, peraltro, di spese che pesano sul bilancio famigliare in modo indiretto, attraverso le spese condominiali, ma possono essere anche di un certo rilievo, soprattutto se nel condominio sono presenti sia gli ascensori, sia il riscaldamento centralizzato, che distribuisce il calore mediante un sistema di pompaggio, alimentato ad energia elettrica.

Se si deve cambiare fornitore, sarà opportuno chiedere diversi preventivi, al fine di ottimizzare la spesa per la fornitura elettrica, mai come ora alle stelle.

Cosa comporterà l'abolizione del mercato tutelato

Oggi i clienti domestici hanno la possibilità di scegliere tra mercato tutelato, con tariffe interamente definite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), e mercato libero, in cui il prezzo di luce e gas è definito dal Regolatore solo per quel che riguarda i costi di trasporto, distribuzione e oneri di sistema, mentre è scelto dal fornitore per quel che riguarda la componente energia.

Le tariffe del mercato tutelato sono oggi disponibili per:

  • Utenze gas domestiche o condomini con consumi inferiori a 200.000 metri cubi
  • Utenze energia elettrica domestiche

A gennaio 2024, con la fine del mercato tutelato, le utenze ancora agganciate a questo regime dovranno essere passate a un altro fornitore. Cosa succederà nel caso non si abbia scelto il nuovo fornitore?

  • Per l’energia elettrica è prevista l’attivazione del Servizio a Tutele Graduali. Si tratta di una tariffazione applicata per garantire la continuità della fornitura a chi, terminato il mercato tutelato, non ha ancora scelto un fornitore di energia. If fornitore che erogherà il servizio sarà scelto mediante delle aste territoriali.
  • Per il gas: l’Authority ha presentato una proposta, che sarebbe stata attuata in caso di mancata proroga da parte del Governo. Con la proroga, tale proposta sarà presumibilmente ritirata. Siamo in attesa, quindi, di sapere cosa succederà. Si deve comunque ricordare che nel caso del gas, con la fine della tutela si potrà anche rimanere con lo stesso fornitore, cambiando tariffa (tale possibilità è presente solo per la fornitura di gas, causa diversa struttura di mercato rispetto al mercato elettrico). In alternativa, si può scegliere un’offerta sul mercato libero.

Conviene cambiare? Oltre 300 euro: il risparmio per chi cambia fornitore

Fai parte anche tu di quella maggioranza di utenti che non ha ancora scelto un fornitore sul mercato libero? C'è ancora tempo per guardarsi intorno.

I prezzi in questo periodo sono alle stelle. Pensando a una famiglia di 4 persone con riscaldamento autonomo, cambiando sia il fornitore di luce che di gas, con le offerte più convenienti si possono comunque risparmiare oltre 300 euro l’anno rispetto alla media del mercato.

Inizia subito a confrontare le offerte: ti consentirà di trovare la più adatta alle tue esigenze. Hai mai provato a usare il nostro comparatore di tariffe?

Confronta le tariffe di luce e gas

Tieni conto che non tutte le offerte disponibili sono tutte uguali: ci sono offerte con un servizio buono e che assicurano risparmi in bolletta, in altri casi, invece, il risparmio rispetto al mercato tutelato di fatto non c'è.

I consigli per cambiare

Hai timore di cambiare operatore? Forse con i giusti consigli passare al mercato libero potrebbe essere più semplice di quello che pensi. Ecco cosa guardare con attenzione.

  • Prezzo e qualità.
    La tariffa non è tutto. Per scegliere il fornitore che offre anche la migliore qualità del servizio puoi consultare il nostro comparatore di tariffe.  
  • Spesa annuale.
    Valutare solo il prezzo dell’energia così come pubblicizzato dalle aziende non basta. Bisogna affidarsi a preventivi su base annua, a maggior ragione dal momento che esistono offerte a prezzo variabile (per esempio con il prezzo della componente energia indicizzato al mercato all’ingrosso), che potrebbe cambiare rispetto al momento in cui si sceglie.
  • Bolletta alla mano.
    Per capire cosa conviene bisogna conoscere i propri consumi e i prezzi che ci vengono applicati: percentuale di consumi nelle diverse fasce orarie, l’andamento negli ultimi 12 mesi e altro ancora. È tutto nei vari fogli della bolletta, tienili a portata di mano. 
  • Al telefono no.
    I tentativi di proporre offerte in modo scorretto, spesso aggressivo, non mancano mai. Non scegliere d’impulso, magari approfittando di offerte fatte al telefono: meglio farsi mandare la documentazione e consultarla con calma. 
  • Diritto di ripensamento.
    Se hai sottoscritto un'offerta e, in un secondo momento, ti accorgi di non essere convinto di ciò che hai fatto, niente panico. Tutti i clienti domestici possono infatti contare sul diritto di ripensamento. Entro 14 giorni dall'adesione puoi comunicare al nuovo fornitore la volontà di interrompere la procedura diattivazione: in questo caso è come se il contratto non fosse mai stato sottoscritto. Se però hai chiesto l’attivazione immediata (cioè prima che siano decorsi i 14 giorni per il ripensamento) sarai tenuto a corrispondere al venditore i costi nel frattempo eventualmente sostenuti.
    Ricorda che per esercitare il diritto di ripensamento puoi inviare una qualsiasi richiesta scritta ai recapiti del nuovo fornitore, seguire la procedura online o compilare i moduli messi a disposizione. Attenzione, però, perché il diritto di ripensamento può essere esercitato solo se la sottoscrizione è avvenuta a distanza o fuori dai locali commerciali del fornitore: per esempio per contratti al telefono, via internet, in un corner all'interno di un centro commerciale ecc. 
  • Check up periodico.
    Ogni tanto verifica cosa stai pagando e, se c’è di meglio sul mercato, esercita il diritto di recesso dal contratto, che è senza spese né penali.

Attenzione alle pratiche commerciali aggressive 

Il passaggio al mercato libero dell'energia è utilizzato come scusa da alcuni operatori per imporre attività commerciali scorrette. Se hai avuto un problema con un contratto sottoscritto con modalità aggressive, invia subito un reclamo sulla nostra piattaforma.

Invia un reclamo

Serve maggiore consapevolezza: è necessaria una campagna informativa

La situazione attuale del mercato di luce e gas rimane caotica. I prezzi sono alti, le pratiche commerciali scorrette e le telefonate che ci tempestano continuamente non accennano a diminuire. Proprio per questa situazione è condivisibile il rimando della fine tutela fine tutela gas. Se le scadenze fossero rimaste diverse rispetto al mercato elettrico, ne avrebbe fatto le spese anzitutto la chiarezza del mercato. I consumatori, quindi, avrebbero fatto più fatica a scegliere le soluzioni migliori per risparmiare.

Per garantire un’ordinata chiusura del mercato tutelato, infine, è necessaria una campagna informativa istituzionale massiccia, che è stata promessa ma non ancora attuata. Questo tassello è fondamentale per dare informazioni chiare e definitive, che aiuteranno molto a superare il mercato tutelato con tranquillità e trasparenza.