Prodotti di salute online: 10 consigli per non cadere nelle trappole pubblicitarie
Dalla bevanda che fa perdere 10 kg allo smartwatch che misura la glicemia, ogni giorno sul web compaiono annunci di rimedi per migliorare la salute o il benessere. Spesso si tratta di inserzioni false o che contengono informazioni inattendibili. Come individuare pubblicità truffa e non farsi fregare da siti che promettono soluzioni ai problemi di salute? Ecco 10 cose a cui fare attenzione.

In questo articolo
- 1. Verificare l’affidabilità del sito
- 2. Se quel che leggete è mal scritto, lasciate stare
- 3. Solo vantaggi, nessun rischio? Meglio diffidare
- 4. Trattamenti innovativi e risolutivi? Davvero improbabile
- 5. Gergo scientifico ed elenchi di studi degni di un azzeccagarbugli
- 6. Testimonial in camice bianco: false rassicurazioni
- 7. Testimonianze e recensioni (false): è bene non farsi convincere
- 8. Punta troppo sul binomio “naturale=sicuro”? Non è onesto
- 9. Se non si capisce che tipo di prodotto è, meglio lasciar perdere
- 10. Si capisce chi lo vende e lo produce? In caso contrario, meglio lasciar perdere
- Segnalaci i prodotti truffa sulla salute
Distinguere un annuncio pubblicitario vero da uno verosimile può essere difficile. I vantaggi promessi sembrano credibili, gli ingredienti naturali rassicuranti, le testimonianze positive convincenti. E poi, un professionista sanitario qualificato garantisce per il prodotto, citando dei dati e l’esperienza personale. Tutto troppo bello, ma in fondo anche possibile… E così i dubbi cedono il passo alla speranza di aver trovato qualcosa per risolvere quel fastidioso ronzio all’orecchio, quel dolore al ginocchio o quel brutto inestetismo. E se fosse una truffa? Ecco i segnali a cui badare quando trovate un rimedio per la salute promosso sui social e sul web.
1. Verificare l’affidabilità del sito
Prima di tutto, occhio al sito su cui è venduto il prodotto: non fate acquisti su siti che non utilizzino il protocollo HTTPS, dove la S sta proprio per connessione sicura. Lo si può vedere subito nella barra degli indirizzi del browser, dove risulterà scritto “https://” prima del resto dell’indirizzo e dove sarà visibile un’icona a forma di “lucchetto” (che sui browser dei cellulari è molto stilizzata). Questo non significa che la pagina venda prodotti affidabili, ma che il sito almeno non è insicuro.
Se trovate l’offerta su un sito di cui riconoscete il nome per familiarità, verificate comunque che sia quello corretto controllando come è scritto: spesso i siti truffaldini sono generati con domini simili a quelli ufficiali (ad esempio, “1amazon” o “amaz0n”) per ingannare l’utente. Ci sono anche degli strumenti online per la verifica dei siti affidabili come Google Safe browsing, che valuta se il sito è sicuro o no: basta copiare e incollare l’indirizzo al suo interno. Il protocollo https non è una garanzia, perché può essere usato anche da siti inaffidabili, ma di certo, se non c’è questo protocollo e l’icona del lucchetto, meglio lasciar perdere. Installare un antivirus e impostare il browser per bloccare pop-up o software dannosi può aiutare.
2. Se quel che leggete è mal scritto, lasciate stare
Se il sito è mal scritto, sgrammaticato, con un italiano stentato e frasi poco chiare, che sembrano essere una cattiva traduzione da un’altra lingua, allora lasciate perdere. Un venditore responsabile cura le informazioni promozionali. Una comunicazione sciatta invece è un aspetto di inattendibilità. Pagine web di questo tipo sono probabilmente frutto di iniziative commerciali potenzialmente truffaldine, che forse non hanno neanche lo scopo di vendere un prodotto, ma di rubare i dati delle carte di credito. Meglio lasciar stare.
Torna all'inizio3. Solo vantaggi, nessun rischio? Meglio diffidare
Se l’offerta del prodotto riporta solo informazioni sui benefici e nessun accenno ai rischi, meglio starne alla larga. Il primo requisito di un’informazione affidabile è il bilanciamento tra gli aspetti positivi e quelli negativi posti all’attenzione del pubblico. Anche la pubblicità dei farmaci, seppur sempre troppo sbilanciata verso gli effetti positivi, deve per legge ricordare alle persone che i medicinali possono causare effetti avversi, potendo inoltre contare sulla possibilità di rimandare a fonti di informazioni affidabili ampiamente disponibili: i farmacisti, i medici di famiglia e i foglietti illustrativi, accessibili gratuitamente per la consultazione anche prima di un acquisto.
Le pubblicità truffaldine, invece, riportano sempre e solo i benefici, magnificando l’efficacia e minimizzando i rischi, facendo inoltre intendere che il rimedio proposto funzioni sempre in tutti i casi, per tutte le persone e non facendo mai riferimento a controindicazioni (cioè chi non dovrebbe usarlo) o ad avvertenze sull’utilizzo: due informazioni che invece rappresentano elementi di credibilità.
Un esempio? Forma plus promette dimagrimenti senza sforzi e senza rischi
La comunicazione di Forma Plus fa leva su concetti sbagliati, cosa non consentita dalla legge. Punta sul naturale per indurre un falso senso di sicurezza; parla di “principi attivi” efficaci anche a riposo e che fanno perdere peso “come bere un bicchier d’acqua”, cioè senza fatica, garantendo un “ventre piatto” e “due taglie in meno”. Niente di più sbagliato si possa dire per promuovere un prodotto dimagrante: meglio starne alla larga.
Purtroppo, non esistono integratori per dimagrire più velocemente e non esistono sostanze che facciano “bruciare” i grassi stimolando il metabolismo. Ci duole dirlo, ma per perdere peso serve modificare lo stile di vita, cioè seguire una dieta bilanciata e svolgere un’adeguata attività fisica.
Cardiotensive: benefici impossibili e rischi minimizzati
Gli ingredienti presenti in Cardiotensive sono quanto di più comune si possa trovare in integratori per il benessere del cuore, come omega-3 e biancospino, che il Ministero della salute indica quali integrazioni potenzialmente utili per supportare una buona funzione cardiovascolare e per il mantenimento di una regolare pressione arteriosa. Il problema sono le promesse esagerate: normalizzare la pressione arteriosa, rafforzare i vasi sanguini e prevenire infarti ed ictus. Nessun integratore può garantire simili effetti, che sarebbero improbabili perfino per farmaci di provata efficacia. Inoltre, queste affermazioni sono vietate dalla normativa vigente sugli integratori. Sarebbe sufficiente questo per dirvi di stare alla larga da Cardiotensive, ma come se non bastasse, il prodotto si pubblicizza come "100% naturale e senza controindicazioni", un'affermazione fuorviante. Anche gli integratori possono dare effetti collaterali, avere controindicazioni e interagire con i farmaci. Infine, proprio sugli omega-3 la ricerca ha sollevato dubbi: alcuni studi ne mettono in discussione l’efficacia nel ridurre il rischio cardiovascolare, mentre emergono possibili effetti indesiderati, inclusi rischi per il cuore.
4. Trattamenti innovativi e risolutivi? Davvero improbabile
Cartilagini che si riformano, ossa che si rinsaldano, udito che torna come quello di un tempo, invecchiamento che rallenta, malattie autoimmuni allontanate e cancro scongiurato. Se la promessa – in modo esplicito o fra le righe - è di questo tenore, allora siete davanti ad una truffa. Nelle pubblicità di falsi rimedi per la salute quasi sempre si promette il reintegro o ripristino completo di funzioni fisiologiche, una tipologia di affermazioni vietate anche per la pubblicità dei farmaci. Vengono usate espressioni dal carattere sensazionalistico o iperbolico, come ad esempio: “trattamento innovativo”, “ripristino completo”, “effetto garantito al 100%”, “funziona sempre” o “agisce subito”.
Ma tutto questo non è possibile: i rimedi di cui si può sponsorizzare la vendita possono solo alleviare sintomi (come i farmaci da banco o alcuni dispositivi medici) o favorire le funzioni fisiologiche (come gli integratori) o avere funzione cosmetica. Se quindi un rimedio si riferisce al miglioramento di parametri biologici, di valori del sangue, di malattie o dei processi di invecchiamento e deterioramento delle funzioni (ad esempio, la memoria) sta facendo false promesse.
Infine, possiamo dire senza timore di essere smentiti che se quello sponsorizzato fosse un rimedio così efficace e sicuro, non sarebbe venduto su un sito qualunque in rete: sarebbe venduto nelle farmacie, perché una o più aziende lo avrebbero già registrato come farmaco. Non solo: se il rimedio fosse rivoluzionario, l’azienda autorizzata a commercializzarlo starebbe già contrattando con i servizi sanitari prezzi di vendita a quattro o cinque cifre, come accade ormai per quasi tutti i farmaci innovativi.
Un esempio? Le promesse assurde di Gluconax, Ostex e Diaform RX
Gluconax promette di “colpire il corpo a livello genetico”, di “stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue” e di “normalizzare la produzione di insulina” ma anche di “normalizzare il peso e il metabolismo dei grassi” e “ridurre il rischio di malattie cardiovascolari”. E sullo sfondo di queste improbali promesse campeggia un insensato microscopio ottico, una persona che ricorda l’atto di pungersi il dito per misurarsi la glicemia. Si tratta di azioni terapeutiche impossibili, soprattutto per integratore, che nulla di queste cose che può fare. Meglio starne alla larga.
Ostex fa promesse dello stesso tenore, garantendo sollievo dal dolore articolare, meno infiammazione e gonfiore e ripristino della funzione articolare: tutto questo sarebbe fatto da una crema, i cui componenti non sono affatto in grado di riparare le articolazioni, come si dà ad intendere. Nessuna sostanza può farlo.
Anche Diaform RX la spara grossa su quello che può fare per i pazienti diabetici: stimolare il lavoro del pancreas, stabilizzare il metabolismo, difendere l’organismo e pulirne il sangue o prevenire addirittura problemi di vista… Forse è ormai superfluo dire che nessun integratore alimentare può vantare tali effetti.
5. Gergo scientifico ed elenchi di studi degni di un azzeccagarbugli
Molte offerte truffaldine puntano sul linguaggio scientifico per ammantare di credibilità e di affidabilità quanto stanno promettendo. E allora spuntano paroloni e concetti che ci sono in qualche modo familiari, ma di cui non sappiamo sempre valutare la correttezza. Di per sé, questo è un problema: il primo scopo di una comunicazione trasparente è facilitare la comprensione. E nel campo della salute, la divulgazione chiara e accessibile è ancora più necessaria. Se la spiegazione scientifica rimane oscura, è forse un atto volontario. Ad un occhio attento, però, le spiegazioni risultano spesso raffazzonate e il linguaggio scientifico impreciso, per non dire scorretto o addirittura fantasioso.
Un esempio di linguaggio pseudoscientifico affabulatore è quello di Aurelix Oil, un olio che nelle pagine in cui si può acquistare promette “ripristino completo dell’organo uditivo”, ma anche di “liberarsi dai sintomi dell’acufene”. Come? Con un olio “efficace al 91% per la rigenerazione e il recupero normale della risposta delle sinapsi nervose agli stimoli uditivi provenienti dal cervello”. Nell’assurdità di questa spiegazione, vi facciamo notare questi stratagemmi: l’uso di una percentuale precisa, che sembra più affidabile di un numero tondo e che, non raggiungendo il 100% dell’effetto, sembra più ragionevole di un effetto totale; a questo si aggiunge l’inutile citazioni delle “sinapsi nervose”, quando il problema dell’udito che cala con l’età, è dovuto all’orecchio interno (in cui è situato un complesso organo recettoriale) e alla sua perdita di sensibilità alle frequenze del parlato e alle frequenze più alte; infine, l’errore marchiano degli stimoli uditivi che arrivano “dal cervello” e non dall’ambiente, in forma di onde sonore.
In altri casi, invece, le pubblicità vantano studi scientifici e riportano elenchi di link che rimandano a database medici, ma che spesso portano a pubblicazioni di scarso valore o che non dimostrano nulla di quanto affermato. Si tratta di aspetti che solo un tecnico riesce a comprendere, per cui il nostro invito è di non farsi abbindolare da spiegazioni arzigogolate o elenchi di studi. Si può invece chiedere un parere ad un esperto di fiducia, ad esempio il proprio medico curante.
Torna all'inizio6. Testimonial in camice bianco: false rassicurazioni
Un altro elemento di falsa attendibilità è lampante: la presenza di testimonial col camice bianco. La presenza di un medico, di un farmacista o di altro operatore sanitario autorevole è un espediente usato al solo scopo di rassicurare l’acquirente e garantire la bontà del prodotto, ma è una vera e propria scorrettezza.
Infatti, il codice deontologico dei medici e la legge sulla pubblicità dei farmaci, impongono ai medici di non sponsorizzare prodotti sanitari. La legge quadro sui farmaci vieta anche alle pubblicità di comprendere qualunque raccomandazione di scienziati, di operatori sanitari (quindi anche dei farmacisti) o di persone largamente note al pubblico. Insomma, se c’è un testimonial, chi vende non è affidabile.
Inoltre, quasi sempre, i testimonial sono inventati. È semplice verificare se i professionisti sanitari citati nella pubblicità esistono davvero controllando che siano iscritti ai relativi albi professionali cercandone i nomi sui siti ufficiali degli ordini professionali: FNOMCEO per i medici e gli odontoiatri; FOFI per i farmacisti e FNOPI per gli infermieri.
Un esempio di testimonial inventato? Hondrolife, Gluconax e Flexosamine. Sulla pagina di acquisto di Hondrolife campeggia una sorta di lettera firmata da un medico che raccomanda il prodotto: peccato che non esista. Lo stesso vale per il dietista che promuove Gluconax: non pervenuto ad una verifica presso i siti sopra citati. Addirittura la pagina di acquisto di Flexosamine cita il parare di più reumatologi e un professore a sostegno del suo prodotto: nessuno di questi esiste.
7. Testimonianze e recensioni (false): è bene non farsi convincere
Persone che grazie al rimedio hanno ripreso in mano la propria vita e che riescono a fare tutto quello che prima non riuscivano a fare: l’artigiano che rischiava di essere licenziato perché aveva le articolazioni fuori uso, ma che grazie alla crema miracolosa è di nuovo in grado di fare anche i lavori più pesanti; la nonna che non sentiva le grida di aiuto della nipote caduta in giardino, ma che grazie alle gocce per l’udito può nuovamente occuparsi della amata bambina; il ragazzo sovrappeso e bullizzato che non andava più a scuola per la vergogna, ma che grazie alla tisana ha perso peso e può tornare a studiare.
Testimonianze (false) di questo tenore non sono rare, miste a recensioni più sobrie, che sottolineano la bontà del prodotto, gli effetti rilevanti, l’assenza di rischi e la vendita senza intoppi. Hanno però tutte lo stesso unico effetto: indurvi a comprare il prodotto colpendovi alla pancia. Questi racconti hanno lo stesso problema sopra esposto: evidenziano in maniera troppo marcata gli effetti positivi del prodotto, puntando non su aspetti razionali, ma sulla nostra emotività. Un’informazione affidabile non è mai diretta al vostro cuore.
Attenzione se usano il nome di Altroconsumo
Sono tanti i prodotti che associano il loro nome a quello di Altroconsumo, a volte dichiarando di aver ricevuto una recensione positiva, altre volte invece usandolo solo per ammantare la propria pagina internet di autorevolezza e intercettare le ricerche degli utenti. Spesso, però, si tratta di usi indebiti. In questi mesi, vari integratori e cosmetici venduti online, come Insulinorm, Urostatin, Diaform, Hondro Sol o Bioforce, hanno accostato il loro nome al nostro per ammantare di efficacia il loro prodotto. Si tratta di usi non autorizzati. Anche perché non vi consigliamo nessuno di questi prodotti, perché fanno scattare molti dei campanelli d’allarme di cui abbiamo parlato in questa guida.
8. Punta troppo sul binomio “naturale=sicuro”? Non è onesto
“Trattamento naturale al 100%.” “Non contiene sostanze che potrebbero irritare l’organismo.” “Metodo naturale e sicuro.” Ecco alcune delle frasi promozionali che dovrebbero subito far alzare un sopracciglio. Naturale e sicuro non sono sinonimi e chiunque faccia informazione in scienza e coscienza, non li abbina. Attenzione, quindi, quando l’offerta enfatizza eccessivamente il fatto che il prodotto sia naturale per minimizzare i rischi, soprattutto quando questa caratteristica è usata in contrapposizione ai rimedi chimico-farmacologici.
Il Ministero della salute ben sintetizza il concetto che sicuro e naturale non sono sinonimi: “un prodotto non è sicuro solo perché è “naturale” ma, anzi, proprio per il suo profilo di attività “fisiologica”, potrebbe determinare effetti inattesi e indesiderati in determinate condizioni".
Anche se i prodotti naturali sono in genere considerati innocui, le sostanze che contengono possono svolgere un’azione biologica sull’organismo e possono causare effetti indesiderati o interagire con farmaci o altre sostanze naturali. Per di più, nel caso degli integratori, effetti indesiderati e interazioni non sono mai studiati prima della commercializzazione. La convinzione che prodotti di origine naturale siano sempre sicuri e vantaggiosi per la salute può portarci a sottovalutare eventuali sintomi che emergono durante l’uso oppure peggio, a preferirli ad altri tipi di rimedi di provata efficacia e sicurezza.
Il naturale “spinto” di Prostaktive ed Eroxol
Sbagliato pensare che il naturale punti solo al pubblico femminile! Questi due integratori – che vi sconsigliamo per le promesse esagerate e per tutti i campanelli d’allarme che fanno scattare le loro pagine pubblicitarie – si promuovo per due problemi prettamente maschili: problemi della prostata e disfunzione erettile.
Entrambi puntano sulla composizione 100% naturale per poi promettere soluzioni a problemi di prostata e di impotenza: promesse che nessun integratore può e deve fare. Meglio starne alla larga.
9. Se non si capisce che tipo di prodotto è, meglio lasciar perdere
Si tratta di un medicinale? Di un integratore alimentare? Di un dispositivo medico? Di un alimento? Di un cosmetico? Qualunque prodotto deve avere una classificazione merceologica e i rimedi salutistici sono di solito registrati negli elenchi degli integratori, dei dispositivi medici o nel prontuario dei farmaci autorizzati, un elemento che garantisce quantomeno (ma non solo) che il prodotto abbia un produttore autorizzato e responsabile di eventuali problemi ed eventualmente rintracciabile.
A volte le pubblicità truffaldine propongono rimedi che, per natura, non possono davvero vantare gli effetti promessi: dall’olio che promette di ripristinare l’udito (impossibile) al mix di erbe che ripristina la mascolinità (questionabile) alla crema che promette di riparare le cartilagini (improbabile). Se infatti un prodotto è un cosmetico o un integratore, non possono in nessun modo indurci a pensare che risolvano problemi di salute: è vietato dalla legge. I farmaci e i dispositivi medici, invece, hanno forti restrizioni su quello che possono comunicare e sulla possibilità di essere pubblicizzati. Per questo motivo, il nostro consiglio è fare sempre una piccola verifica per vedere se il prodotto è registrato.
È un farmaco?
Se si trova il prodotto sul sito dell’Agenzia italiana del farmaco significa che è un medicinale valutato da AIFA o dall’Agenzia europea del farmaco e autorizzato per il commercio in Italia.
Un dispositivo medico?
Se non lo si trova tra i farmaci verifica nel registro dei dispositivi medici: a volte infatti, quello che sembra un farmaco è un dispositivo medico.
È un integratore?
Se si trova il prodotto nella lista degli integratori alimentari autorizzati, significa che il prodotto è stato correttamente notificato al Ministero della salute. Potrebbe anche essere un alimento a fini medici speciali.
La comunicazione di Flexosamine è una summa di tanti problemi
Lo slogan è già una promessa impossibile: “Liberatevi dalle malattie delle articolazioni”
oppure “Elimina il dolore e migliora il benessere delle articolazioni”.
I segnali ci sono tutti per pensare che si tratti di un rimedio per la salute inattendibile: le false promesse vanno da cartilagini che si riformano a ossa che si rigenerano; infiammazione articolare che si spegne e dolore alle giunture che si allevia dopo un quarto d’ora. Il tutto – secondo chi lo vende - sarebbe possibile tramite questa crema o schiuma, la cui natura non è chiara, ma che promette effetti che nessun farmaco, integratore o altra terapia può oggi promettere.
Ad oggi non c’è nessuna sostanza in grado di riparare le articolazioni danneggiate, né alleviare il dolore in questo modo. A rassicurare sull’efficacia del prodotto non solo sono evidenziati gli ingredienti naturali, ma ci sono ben tre esperti, con tanto di immagine finta di un medico con camice e stetoscopio, a darci il loro parere del tutto inverosimile. Abbiamo controllato se sono iscritti all’albo dei medici, ma non ci sono. Comunque per un medico è deontologicamente scorretto pubblicizzare un rimedio sanitario.
10. Si capisce chi lo vende e lo produce? In caso contrario, meglio lasciar perdere
Sapere chi fabbrica un prodotto è importante, soprattutto nel caso di un prodotto che attiene alla salute. L’azienda è infatti responsabile di ciò che contiene e di come è stato fatto il prodotto e chi acquista deve avere la possibilità di richiedere informazioni in merito o di fare reclami.
Anche sapere chi vende il prodotto è altrettanto importante. Il consumatore deve infatti avere la possibilità di contattare il rivenditore per poter richiedere informazioni sulla spedizione o per esercitare il diritto di recesso dall’acquisto (puoi usare il nostro modello di lettera per esercitare il diritto di ripensamento).
Se non si capisce chi produce o chi vende il prodotto, meglio lasciar stare.
In caso di problemi relativi all’acquisto di un prodotto o problemi con una determinata azienda, è possibile inviare un reclamo tramite la nostra piattaforma o sfruttare la nostra consulenza giuridica.