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Il pediatra di libera scelta: dubbi e chiarimenti

29 settembre 2016
pediatra

Il pediatra di libera scelta è il medico di fiducia impegnato nella prevenzione, cura e riabilitazione dei bambini e dei ragazzi di età compresa tra 0 e 14 anni. Ma come si sceglie e quali sono i suoi compiti?

Il pediatra di libera scelta

L’assistenza sanitaria in Italia fa capo a due figure importantissime: il medico di base (o di famiglia) e il pediatra. Questi medici non sono dipendenti delle aziende sanitarie, ma prestano i loro servizi dietro uno specifico accordo, operano cioè in “convenzione” con il Servizio Sanitario, valutando le cure e gli approfondimenti necessari per i pazienti, regolando l'accesso ad esami, visite specialistiche, ricoveri e trattamenti (farmacologici e non). In particolare il pediatra è la prima figura di collegamento tra il cittadino e il Servizio Sanitario Nazionale che incontriamo nella nostra vita.

Chi è?

Il pediatra di libera scelta è il medico di fiducia impegnato nella prevenzione, cura e riabilitazione dei bambini e dei ragazzi di età compresa tra 0 e 14 anni:

  • i bambini da 0 a 6 anni sono obbligatoriamente iscritti ad un pediatra di fiducia;
  • i bambini da 6 a 14 anni possono indifferentemente essere iscritti ad un pediatra o ad un medico di famiglia. Si può scegliere di continuare ad avere il pediatra fino a 14 anni oppure passare con il medico di famiglia dei genitori dai 6 anni.

Gli adolescenti da 14 a 16 anni in particolari situazioni, (come la presenza di patologie gravi o handicap documentato) possono continuare ad essere assistiti dal pediatra di fiducia, su richiesta del genitore e previa accettazione del medico medesimo, secondo quanto regolamentato dalle scelte in deroga. Al compimento dei 14 anni, la revoca è automatica, pertanto il genitore deve recarsi presso l’Azienda sanitaria territoriale per iscrivere proprio figlio presso un medico di base.

Quali sono i compiti del pediatra?

Il pediatra di famiglia é il primo riferimento dei genitori per la salute globale del bambino. In generale:

  • segue il bambino nella sua crescita;
  • ne verifica lo sviluppo con visite periodiche (bilanci di salute); 
  • fornisce ai genitori informazioni sanitarie, in particolare sui corretti stili di vita e sulle vaccinazioni pediatriche; 
  • effettua le visite ambulatoriali in caso di malattia. Inoltre il pediatra può partecipare a progetti di educazione sanitaria formulati con l'Azienda sanitaria territoriale.

Nello specifico, i compiti del pediatra sono:

  • la presa in carico del neonato entro il primo mese di vita;
  • le visite ambulatoriali e domiciliari a scopo diagnostico e terapeutico, comprese le prescrizioni farmaceutiche e diagnostiche;
  • il consulto con lo specialista in sede ambulatoriale o domiciliare;
  • l'accesso presso gli ambienti di ricovero in fase di accettazione, di degenza o dimissione del proprio paziente;
  • le certificazioni ai fini dell'ammissione agli asili nido e della riammissione alla scuola materna, alla scuola dell'obbligo e alle scuole secondarie superiori, e ai fini dell'astensione dal lavoro del genitore a seguito di malattia del bambino;
  • la certificazione di stato di buona salute per lo svolgimento di attività sportive non agonistiche a seguito di richiesta dell'autorità scolastica competente;
  • richiesta di indagini specialistiche, proposte di ricovero e di cure termali;
  • osservanza e rilevazioni di reazioni indesiderate post-vaccinali.

Quanti pazienti può avere un pediatra?

Il pediatra può seguire di regola non più di 800 assistiti. Possono essere però concesse deroghe in relazione a particolari situazioni locali, come avviene nel caso in cui in una zona non c'è disponibilità di altri pediatri, oppure quando in una famiglia si aggiunge un nuovo bambino. Alcune regioni possono inoltre dare la facoltà alle Aziende sanitarie territoriali di aumentare il loro numero di pazienti.

Quando riceve il pediatra?

Lo studio del pediatra deve essere aperto agli assistiti per 5 giorni alla settimana, secondo i seguenti criteri:

  • preferibilmente dal lunedì al venerdì, con previsione di apertura per almeno due fasce pomeridiane o mattutine alla settimana e comunque con apertura il lunedì;
  • rispettando un orario congruo in base al numero degli iscritti e comunque non inferiore a: 5 ore settimanali fino a 250 assistiti, 10 ore settimanali da 251 a 500 assistiti e 15 ore settimanali da 501 a 840 assistiti. Superato il numero di 840 assistiti, gli accordi regionali definiscono le eventuali ulteriori aperture degli ambulatori;
  • l’orario di studio è definito dal pediatra anche in relazione alle necessità degli assistiti iscritti nel suo elenco e alla esigenza di assicurare una prestazione medica corretta ed efficace. 
Nel caso in cui il bambino non possa recarsi in ambulatorio, il genitore può chiedere una visita domiciliare, che, se ritenuta necessaria da parte del pediatra, deve essere eseguita di norma nel corso della stessa giornata, se la richiesta avviene entro le ore 10. Se la richiesta perviene dopo le ore 10, la visita dovrà essere effettuata entro le ore 12 del giorno successivo.

È cura del pediatra di libera scelta organizzare la modalità di ricezione delle richieste di visita domiciliare. Se il proprio pediatra aderisce a uno studio associato con altri professionisti, gli orari cambiano e le visite possono essere effettuate anche in orari di chiusura dello studio.

È possibile che il pediatra riceva solo su appuntamento?

Il pediatra può fissare l’appuntamento ai suoi assistiti però non può rifiutarsi di ricevere un paziente che si presenti in ambulatorio entro l’orario di visita che abbia una richiesta non differibile.


Spesa finanziata dal ministero dello Sviluppo economico ai sensi del Decreto 6 agosto 2015.

Pediatra: come sceglierlo?

Il pediatra va scelto dai genitori appena nasce il bambino ed è obbligatorio tenerlo fino al compimento di 6 anni. Alcune Aziende sanitarie territoriali accettano, se l’iscrizione avviene immediatamente dopo la nascita, anche la sola autocertificazione del genitore che riporta i dati del bambino. Contemporaneamente occorre avviare le richieste per il rilascio del numero del codice fiscale, del libretto sanitario e della tessera sanitaria.

La scelta del pediatra può essere effettuata presso gli Uffici Scelta/Revoca dell’Azienda sanitaria territoriale, fra tutti i pediatri iscritti negli elenchi relativi all’ambito territoriale di residenza che non abbiano superato il massimale individuale di assistiti.

Se nel territorio di residenza non c’è nessun pediatra disponibile, si può cercare in altre zone o rivolgersi al medico di famiglia.

Come si iscrive un nuovo nato al Servizio Sanitario Nazionale?

L’iscrizione di un nuovo nato al Servizio Sanitario Nazionale si effettua presentando:

  • documento d'identità in corso di validità;
  • l’autocertificazione o il certificato di residenza ;
  • il Codice Fiscale rilasciato dall'Agenzia delle Entrate o autocertificazione dello stesso.

Gli elenchi con i nominativi, gli indirizzi e gli orari di apertura dello studio, sono disponibili negli uffici dell'Azienda sanitaria competente per la zona di residenza.

Posso scegliere il pediatra in un distretto sanitario diverso dal mio?

Il cittadino che vuole iscrivere il proprio figlio negli elenchi di un pediatra che lavora in un ambito territoriale diverso da quello della sua residenza lo può fare sempre che il medico accetti l’assistenza e ci siano condizioni di vicinanza geografica. La scelta viene effettuata presso gli uffici del Distretto dell’Azienda sanitaria territoriale.

Prestazioni, certificati e visite: gratis e a pagamento

Il pediatra assicura le seguenti prestazioni a titolo gratuito:

  • visite ambulatoriali e domiciliari a scopo preventivo, diagnostico o terapeutico;
  • accesso alle aziende ospedaliere, per seguire più da vicino la degenza del paziente;
  • prescrizione di farmaci;
  • certificazioni obbligatorie ai fini della riammissione alla scuola dell’obbligo, agli asili nido, alla scuola materna o dell’astensione dal lavoro del genitore a seguito di malattia del bambino;
  • richiesta di visite specialistiche, di analisi cliniche e di diagnostica strumentale;
  • proposte di ricovero ospedaliero;
  • aggiornamento di una scheda sanitaria pediatrica;
  • prestazioni terapeutiche e dagnostiche (ad es. medicazioni, rimozione punti, tampone faringeo);
  • certificati per l’idoneità a eseguire attività non agonistiche in ambito scolastico;
  • l'attivazione dell’assistenza domiciliare in caso di bambini non autosufficienti o appena dimessi dall’ospedale;
  • la gestione dei rapporti con eventuali specialisti che seguono un suo paziente.

Alcune prestazioni e certificati medici sono a pagamento e il tariffario è esposto nell'ambulatorio del medico:

  • visite occasionali, fatte cioè a un bambino che non sia fra i propri assistiti;
  • certificati diversi da quelli a carico del Servizio Sanitario Nazionale (ad es. per la palestra, per la piscina, per le assicurazioni);
  • visite ambulatoriali e domiciliari, richieste ed eseguite fuori orario;
  • esami diagnostici non previsti dagli Accordi Nazionali.

Visita domiciliare: quando ne ho diritto? E' gratuita?

Il pediatra effettua, quando lo ritiene necessario, anche visite domiciliari, senza spesa aggiuntiva da parte dei genitori.

Le visite domiciliari devono essere eseguite:

  • nel corso della stessa giornata, se la richiesta avviene entro le ore 10 del mattino;
  • entro le ore 12 del giorno successivo, nel caso in cui la richiesta pervenga dopo le ore 10;
  • il sabato ed i giorni prefestivi quando le visite domiciliari vengono richieste entro le ore 10 ed eventualmente quelle non effettuate e richieste dopo le ore 10 del giorno precedente.
Il pediatra può decidere di revocare l’assistenza dei suoi assistiti?

Il pediatra ha la facoltà di revocare l’assistenza del bambino, comunicando all'Azienda sanitaria territoriale i suoi motivi. Successivamente, l'Azienda sanitaria informerà i genitori che dovranno scegliere un nuovo professionista.

Il cittadino può revocare o cambiare pediatra?

Senza darne motivazione, il genitore può revocare la scelta del pediatra e richiederne un altro. La revoca, così come la scelta, va effettuata presso gli sportelli dell'Azienda sanitaria territoriale di competenza.

Per revocare il pediatra, il genitore deve recarsi all’Ufficio anagrafe del Distretto sanitario di residenza e comunicare la nuova scelta, munito del libretto sanitario, senza motivare la revoca del medico.

Ho bisogno del pediatra ma non è reperibile: a chi posso rivolgermi?

Il pediatra è contattabile durante gli orari di ambulatorio, che è tenuto ad indicare ai propri assistiti. Nei casi di reale urgenza, i servizi a cui rivolgersi sono:

  • il Pronto soccorso e il 112 dalle ore 20 alle ore 8 dei giorni feriali
  • la continuità assistenziale (ex Guardia Medica) dalle ore 14 dei giorni prefestivi e durante i giorni festivi

Il servizio di Guardia Medica pediatrica è presente solo in alcune città. Negli altri casi la Guardia Medica è unica sia per gli adulti che per i bambini.

Se non ho la residenza, posso scegliere un pediatra temporaneo?

Per soggiorni superiori a 3 mesi che obbligano la famiglia a trasferirsi in altri luoghi, dove non si ha residenza, il cittadino, oltre che scegliere un medico di famiglia temporaneo, può scegliere anche il pediatra temporaneo per il proprio figlio.

Per farlo occorre:

  • revocare il pediatra del luogo di residenza
  • recarsi presso l’Azienda sanitaria del luogo di soggiorno con il certificato di revoca rilasciato dall'Azienda sanitaria di residenza e qui scegliere il nuovo pediatra, munito di:
  1. un documento di identità del bambino;
  2. l’eventuale tessera sanitaria;
  3. il libretto sanitario;
  4. copia del contratto di lavoro del genitore oppure un certificato dell’ente che specifica perché il genitore deve soggiornare in quella località.

L'Azienda sanitaria territoriale riconosce questo permesso da 3 mesi a 1 anno.

Quali sono i diritti per i bambini stranieri?

I bambini figli di genitori extracomunitari, senza permesso di soggiorno, hanno diritto al pediatra di libera scelta fino al compimento di 1 anno e i genitori hanno diritto al permesso di soggiorno temporaneo nello stesso periodo. Per scegliere il pediatra di libera scelta per il bambino, occorre un’autocertificazione da parte del genitore, che va presentata insieme a un suo documento, all’Ufficio preposto del distretto sanitario.

Un pediatra può rifiutarsi di prescrivermi un esame o un farmaco?

Ogni medico si assume personalmente le responsabilità delle sue prescrizioni. Il suo dovere è quello di tutelare la salute del paziente, anche nei confronti dei possibili danni provocati da esami o farmaci inappropriati, pertanto egli può e deve rifiutarsi di prescrivere farmaci, visite specialistiche, indagini strumentali e di laboratorio qualora li reputi in contrasto con tale finalità.

Il pediatra può rifiutarsi di prescrivere un farmaco indicato da uno specialista?

Ogni medico si assume personalmente le responsabilità delle sue prescrizioni: pertanto il medico non è obbligato a trascrivere sul ricettario regionale prescrizioni di altri medici da lui non condivise, nell’interesse della salute del paziente.

Lo specialista riveste un ruolo di consulenza, preziosa, ma limitata dalla incompleta conoscenza di tutta la storia clinica e familiare del paziente. Inoltre tutti gli specialisti nello svolgimento dell’attività istituzionale per le strutture pubbliche e private accreditate del Servizio Sanitario Regionale devono prescrivere direttamente eventuali ulteriori visite ed esami necessari per rispondere al quesito diagnostico posto dal Medico di Medicina Generale.