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Piani a induzione: il test ne premia due

Abbiamo messo alla prova dieci modelli: i migliori offrono buone prestazioni, consumi adeguati e sono facili da usare. Alcuni però possono essere rumorosi. Ecco la nostra classifica.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
12 giugno 2025
pentola su piano a induzione

Abbattono i tempi di cottura, si puliscono al volo e permettono di cucinare senza gas. Tre qualità che negli ultimi anni hanno fatto crescere il mercato dei piani cottura a induzione. Secondo gli ultimi dati di mercato disponibili, infatti, su tre piani cottura venduti nel 2024 uno era proprio un piano a induzione.

Abbiamo messo alla prova dieci nuovi modelli di piani a induzione da circa 60 cm a quattro zone di cottura, con una potenza massima che varia da 3 a 7,4 kW per verificarne le prestazioni in cottura, la facilità d’uso, i consumi, la sicurezza. Cinque ricevono un giudizio complessivo buono e quattro sufficiente. Un modello invece ottiene un giudizio di qualità basso principalmente a causa del pessimo risultato della prova di omogeneità di cottura della zona flex.

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La nostra classifica

La prova principale, ovvero le prestazioni in cottura, non ha fatto emergere particolari inconvenienti. Nessuna insufficienza: tutti i piani sottoposti a queste prove fanno il loro dovere e si dimostrano nel complesso versatili. Tutti i piani hanno poi superato la prova di sicurezza elettrica e termica e anche le temperature più elevate rilevate tra le zone di cottura e sulla plancia di comando durante il funzionamento non rappresentano un pericolo. I piani ad induzione hanno tutti le spie luminose che segnalano la presenza di superfici calde.

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I due vincitori

Migliore del Test
BOSCH PIX631HC1E
575 - 650 €
Punteggio: 69 (qualità buona)

MT Bosch Pix631 Hc1 E 450X

Pro

  • Si comporta bene nelle prove di cottura, è veloce ed efficiente.
  • Ha diversi sistemi di sicurezza che ne garantiscono il buon funzionamento: il blocco accensione che impedisce l'accensione accidentale; lo spegnimento automatico se una zona cottura viene riscaldata per un periodo eccezionalmente lungo con lo stesso livello di potenza oppure se sul piano cottura non è stata posizionata alcuna pentola; la spia del calore residuo che segnala di non toccare la zona cottura molto calda.
  • Si tratta di un piano cottura semplice da usare e molto silenzioso.

Contro

  • Prezzo di acquisto elevato

Miglior Acquisto
ELECTROLUX CIB60424CK
250-270 €
Punteggio: 62 (qualità buona)

MA Electrolux CIB60424CK-450X

Pro

  • Si comporta bene nelle prove di cottura mantenedo i consumi più bassi tra quelli registrati dagli altri modelli. Ha un prezzo molto conveniente.
  • Buoni i sistemi di sicurezza come il blocco accensione che impedisce l'accensione accidentale e la spia del calore residuo.
  • Ha una potenza massima già compatibile con l’uso di contatori domestici standard di 3,3 kW.

Contro

  • Non dispone di zona di cottura flex ma ha quattro zone cottura separate.
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Il tallone d'Achille è il rumore

La prova che più di tutte ha dato del filo da torcere ad alcuni piani cottura è quella della valutazione del rumore. Questi apparecchi, infatti, sono dotati di una ventola di raffreddamento che può essere rumorosa ed emettere un fastidioso ronzio durante la cottura. Abbiamo verificato la rumorosità di tutti i piani a induzione: due modelli in particolare, Beko e soprattutto Candy, si sono rivelati troppo rumorosi.

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La zona flex non convince

La maggior parte dei modelli del test sono dotati della cosidetta “zona flex” un sistema che riconosce le dimensioni e la posizione delle stoviglie, che permette di cucinare con qualunque formato di pentola o teglia spostandola a piacimento sul piano di cottura. Sulla carta si tratta di una funzione molto comoda a patto però che il piano garantisca una cottura omogenea anche con formati irregolari. Per verificare l’omogeneità e la distribuzione del calore della zona flex abbiamo sottoposto i modelli dotati di questa funzione (tutti tranne Aeg, Electrolux e Miele) alla “prova della farina”: abbiamo cioè scaldato una teglia rettangolare con uno strato di farina al suo interno e verificato l’omogeneità della doratura.

Soltanto quattro dei sette modelli con questa funzione hanno superato questa prova. Tre piani cottura hanno invece deluso le aspettative, non raggiungendo la sufficienza: si tratta dei due modelli Ikea e del piano a induzione di Whirlpool, il peggiore in questa prova.

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I consumi

La maggior parte dei modelli che abbiamo testato ha una potenza massima di 7,4 kW. Ciò significa che per poter essere utilizzati in casa insieme ad altri elettrodomestici è necessario impostare manualmente, in fase di installazione, il limitatore di potenza che appunto limita la potenza massima su un valore più basso. In alternativa si può chiedere al proprio gestore della fornitura elettrica di aumentare la potenza del contatore.

  • Prima di acquistare un piano cottura a induzione è meglio controllare i requisiti elettrici della propria abitazione e valutarli in base alle caratteristiche tecniche del piano e in base alle proprie abitudini di consumi. La maggior parte delle utenze domestiche possiede un contratto standard da 3 kW (la potenza disponibile è pari a 3 + il 10% di tolleranza, ovvero 3,3 kW).
  • Qualora non fosse sufficiente, bisogna aumentare la potenza del contatore a 4,5, 6 kW o più, con relativo aggravio di costi fissi sulla bolletta.
  • Con l’induzione comunque i tempi di cottura si accorciano notevolmente rispetto agli altri sistemi di cottura, con consumi limitati e senza sprechi, come dimostrano anche i risultati su questo aspetto dei piani testati.
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Come testiamo

La scelta dei prodotti

I diversi modelli presenti sono stati acquistati e testati tra marzo 2023 e febbraio 2025. Tutti i prodotti presentati sono in commercio, quindi acquistabili nei principali siti di ecommerce o nei negozi che trattano i grandi elettrodomestici.
Sono stati scelti i modelli con maggiore diffusione sia sui siti di ecommerce sia nei negozi fisici delle marche più rappresentative del mercato.

Le prove

Abbiamo eseguito diverse prove di cottura (che pesano complessivamente per il 40% del giudizio globale).

  • Abbiamo misurato il tempo e il consumo elettrico per scaldare acqua nella pentola da 15 °C a 90 °C sulla zona cottura più grande e su quella più piccola selezionando la massima potenza disponibile senza boost.
  • Abbiamo controllato le temperature a bassa potenza sulla zona cottura più piccola disponibile. Una casseruola riempita con 30 ml di olio e posta sulla zona di cottura. La zona di cottura viene riscaldata con un'impostazione minima di controllo per verificare se il piano cottura è in grado di rimanere a bassa temperatura. La temperatura dell'olio e il consumo di energia vengono misurati continuamente durante 30 minuti. Viene registrata la temperatura massima dopo 30 minuti.
  • Abbiamo verificato l'omogeneità della distribuzione calore cuocendo sei pancake in padella e valutando l'uniformità della doratura della superficie.
    Se il piano disponeva di una zona flessibile, cioè di una superficie in grado di gestire anche teglie rettangolari, abbiamo verificato l’omogeneità di cottura su queste zone, mediante la doratura di uno strato di farina su una teglia.
  • Abbiamo fritto delle patatine registrando il tempo necessario affinché l'olio raggiunga i 180°C, la quantità totale di
    patatine fritte congelate che si riesce a preparare in 45 minuti e il consumo totale di energia.

Abbiamo verificato la facilità d’uso ( che pesa per 30% sulla qualità globale) considerando diversi aspetti come la chiarezza del manuale di istruzioni, la
programmazione dei livelli delle differenti zone di cottura, la visibilità e sensibilità al tocco del pannello di comando ed infine la facilità di pulizia della superficie del piano.

Abbiamo valutato i consumi elettrici e il rumore (insieme pesano per il 20% sulla qualità globale) dei piani durante tutte le prove di cottura
precedentemente descritte e durante lo stato di stand by del piano cottura. Tre esperti hanno giudicato il livello di rumore durante il funzionamento.

Abbiamo verificato la sicurezza elettrica e quella termica (pesa per il 10% sulla qualità globale) controllando la presenza di anomalie nei collegamenti elettrici e misurando le temperature massime raggiunte sulla superficie del piano tra una zona cottura e l’altra durante il loro funzionamento, nonché sulla zona dove sono presenti i comandi del piano.

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Stefano Fanuzzi
Analista di mercato
L’induzione costa in media 675 euro, quasi il doppio del gas (320 €), ma guadagna terreno nelle preferenze degli italiani: oggi vale il 36 % del mercato ed è in crescita (+2,8 %). Il piano a gas, invece, resta il più diffuso (63 % delle vendite) grazie al prezzo contenuto, ma registra delle vendite in diminuzione (-1,8 %).