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Visibilità e sicurezza in bici: quali luci scegliere e come montarle

Pedalare di sera o in condizioni di scarsa visibilità senza le giuste luci significa esporsi a rischi evitabili. Essere visti dagli altri utenti della strada è importante quanto vedere bene la carreggiata davanti a sé. In alcuni contesti, le luci non sono solo un obbligo di legge, ma un vero e proprio strumento di sicurezza. Ma quali tipologie scegliere? Come montarle correttamente? E quali aspetti considerare prima dell’acquisto per pedalare sempre in sicurezza? 

Con il contributo esperto di:
24 settembre 2025
luce retro della bici

Migliorare la propria visibilità in bicicletta significa aumentare la propria sicurezza. Le luci sono uno degli elementi fondamentali e, per legge, obbligatori per potersi rendere visibili la sera, insieme al giubbino catarifrangente o alle fascette riflettenti.

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Cosa dice il codice della strada

Secondo il codice della strada, le luci anteriore e posteriore sono obbligatorie in ogni caso di scarsa visibilità, quindi sia al calare del sole che nel caso di nebbia o pioggia forte.

Citando direttamente il comma 68: I dispositivi di segnalazione [visiva: anteriormente di luci bianche o gialle, posteriormente di luci rosse e di catadiottri rossi] devono essere funzionanti da mezz'ora dopo il tramonto del sole a mezz'ora prima del suo sorgere e anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia, di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilità, durante la marcia sia nei centri abitati che fuori dai centri abitati.

Secondo il codice della strada è quindi obbligatorio munirsi di luci per farsi vedere dagli altri utenti della strada. Ma, a prescindere dalle norme del codice, accendere le luci in caso di scarsa visibilità può essere una scelta di buonsenso, in quanto si riduce il rischio di incidente aumentando la propria visibilità.

Tuttavia, per evitare di ricadere in quei meccanismi di colpevolizzazione delle vittime, è importante essere consapevoli del tema del rischio di incidentalità.  

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Tipologie di luci per bicicletta

Le luci per bici possono essere distinte secondo diversi parametri. La distinzione più evidente è tra luci anteriori e posteriori: 

  • Luci anteriori: sono generalmente bianche e possono in media raggiungere un’intensità luminosa (che si misura in lumen, più raramente in lux ossia lumen per superficie) maggiore rispetto a quella delle luci posteriori: questo perché le luci anteriori, solitamente, sono pensate non solo per essere visti ma anche per illuminare la strada davanti a noi. 
  • Luci posteriori: sono rosse e hanno un’intensità luminosa minore, perché sono pensate per segnalare la presenza della bici agli altri utenti della strada. 

Luce anteriore e posteriore

Esempi di luce posteriore e anteriore

Un’altra distinzione importante è tra luci “per essere visti” e luci “per vedere”. In base ai lumen, ma anche alla conformazione del fascio di luce emesso, alcune luci servono esclusivamente per segnalare la propria presenza e altre invece per illuminare la strada.

  • Luci per essere visti: solitamente raggiungono un’intensità luminosa minore e hanno tra le modalità di illuminazione quella intermittente (chiamate a seconda del produttore flash, boost, pulse) che serve ad attirare di più l’attenzione degli altri utenti della strada, ma non permette un’illuminazione continua della strada. Hanno dei costi bassi, proprio perché meno potenti e sono adatte a contesti urbani dove la strada è già illuminata dai lampioni e quindi non c’è bisogno di una propria fonte di luce. 
  • Luci per vedere: sono molto più potenti, illuminando un tratto di strada davanti a sé abbastanza distante da permettere una guida sicura anche a velocità più elevate. Sono più costose e sono ovviamente luci anteriori (perché è utile illuminare la strada davanti a sé, non dietro), non sempre dotate di una modalità a intermittenza. Sono indicate più che altro per percorsi extra-urbani o comunque per zone non illuminate e con pochi altri utenti della strada. Questo tipo di luci, raggiungendo intensità luminose elevate, può comportare dei rischi di abbagliamento per gli altri utenti della strada: attenzione quindi a puntare il fascio luminoso verso il basso, perché potrebbe colpire negli occhi gli automobilisti o i pedoni che si incrociano. Per questo motivo, alcuni fanali anteriori sono dotati di un sistema che taglia la parte superiore del fascio di luce. Il fascio di luce tagliato, infatti, si limita a illuminare solo la carreggiata.
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Alimentazione e durata

Un’altra importante distinzione riguarda la fonte energetica. Ci sono luci che funzionano con delle batterie normali, altre luci che funzionano con batterie ricaricabili integrate e altre ancora con meccanismi a dinamo (che sfruttano la rotazione delle ruote).  

Le luci a dinamo sono quelle con il minore impatto ambientale per quanto riguarda il fine vita, poiché non c’è una batteria da sostituire. Le luci con batterie non ricaricabili, invece, hanno l’impatto ambientale maggiore e, spesso, hanno anche una potenza inferiore rispetto alle luci con batteria integrata. Quest’ultime sono ricaricabili solitamente tramite USB e sono solitamente le luci più potenti. Hanno ovviamente il pregio di non dover cambiare la batteria, ma ciò può essere un problema nel caso in cui la batteria si scarichi e non si abbia l’accesso ad una presa elettrica per ricaricarla. Solitamente, comunque, la batteria integrata garantisce una durata di qualche ora: prima di uscire per un lungo giro in notturna, controllate di avere le luci ben cariche!

Luce a dinamo

Esempio di luce a dinamo

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Posizionamento luci e sistema di aggancio/sgancio

Un aspetto spesso sottovalutato nella scelta delle luci per bici riguarda il posizionamento e il tipo di aggancio al telaio

Di solito, le luci posteriori vengono montate sul tubo della sella: da quella posizione risultano ben visibili agli automobilisti e seguono naturalmente il profilo della bici. Le luci anteriori, invece, si fissano di norma al manubrio. In questo modo il fascio luminoso si muove insieme alla rotazione del manubrio, illuminando sempre la direzione verso cui ci stiamo dirigendo. 

Esiste però anche la possibilità di montare la luce anteriore su uno dei due bracci della forcella. Questa soluzione è particolarmente utile in condizioni di nebbia, perché la luce più bassa rispetto al manubrio illumina meglio la strada davanti a noi. Va però ricordato che in questa posizione la luce può risultare meno visibile agli altri utenti della strada e, soprattutto, il pulsante di accensione/spegnimento diventa meno accessibile quando si è in sella. Inoltre, non tutte le luci sono adatte a essere montate sulla forcella: se non possono essere orientate lungo l’asse centrale, il fascio rischia di puntare verso l’alto invece che sul manto stradale. La forcella, infatti, è leggermente inclinata (l’inclinazione dipende dall’angolo di sterzo e dal rake della forcella) e le luci che non hanno la possibilità di ruotare lungo l’asse centrale, se applicate alla forcella, illumineranno verso l’alto e non serviranno a vedere la carreggiata. Per questo, se pensi di utilizzare la luce anteriore sulla forcella per illuminare meglio la strada, assicurati che questa possa ruotare lungo un asse centrale così da poterla direzionare verso il manto stradale.

posizionamento luci sulla bici 

Nelle foto a sinistra, viene mostrato come una luce anteriore non ruotabile proietta il fascio verso l’alto, senza illuminare la pavimentazione. In quelle a destra, invece, come una luce orientabile lungo il suo asse illumina correttamente la pavimentazione, anche se montata sulla forcella anteriore. 

Oltre alla posizione, è importante valutare il sistema di aggancio/sgancio. Le luci più pratiche da montare e smontare sono quelle con elastico o fascetta in gomma: basta sganciarle e si possono riposizionare su altre bici o in punti diversi della stessa bici. Al contrario, i modelli con supporto rigido (generalmente in plastica) offrono maggiore stabilità e a volte maggiore velocità nella rimozione della luce, ma richiedono più tempo per essere spostati, dato che il supporto rimane fisso sul telaio e la luce si sgancia tramite leve, incastri o pulsanti.

Infine, esistono luci, come alcuni modelli a dinamo, che una volta montate restano parte integrante della bici e non possono essere rimosse facilmente. Sono soluzioni pratiche se si cerca continuità e non si teme particolarmente il rischio di furto, ma limitano la versatilità.  

Luce con elastico

Esempio di luce posteriore con fascetta in gomma

Luce con supporo 

Esempio di luce posteriore con supporto rigido

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Altre considerazioni prima dell'acquisto

Prima di comprare le luci per la tua bici, rifletti sull'utilizzo prevalente che ne fai. Se, ad esempio, la utilizzi per spostamenti in città, puoi fare a meno di comprare luci anteriori costose con molti lumen, ma andranno bene delle luci che si limitano a evidenziare la tua posizione agli altri. D’altra parte, se vuoi fare un viaggio o se pratichi gite in montagna o su percorsi extra-urbani, allora è meglio indirizzarsi su luci anteriori e posteriori con una intensità luminosa maggiore, che ti permettano di essere visto da distanze maggiori e illuminare la strada davanti a te. 

Per chi pratica percorsi sterrati o disconnessi, poi, è importante anche valutare la stabilità della luce: se questa si muove ad ogni sobbalzo della bici, evidentemente non fa per te. 

Per chi usa la bici in un contesto urbano, invece, può essere utile considerare anche la facilità con cui si attacca/stacca la luce alla bici, in modo tale da poterla rimuovere ogni volta che la si lascia legata ad una rastrelliera per evitare furti. 

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