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Lampadine: 5 dritte per sceglierle bene

25 ottobre 2022
lampadine

Scegliendo una lampadina, sicuramente ti è capitato di chiederti quale sia a basso consumo energetico, quale faccia più o meno luce, quale duri di più. Tutte le risposte sono sulla confezione: ecco una guida che ti spiega come leggere le indicazioni sull’etichetta per acquistare la lampadina ideale per le tue esigenze.

Acquistare la lampadina giusta per lo spazio che si vuole illuminare non è così semplice. Le lampadine, infatti, non sono tutte uguali e per scegliere quella perfetta è importante imparare a leggere i simboli e le caratteristiche sulla confezione.

Da cosa sono i lumen (e a quanti watt corrispondono) a come fare a capire se la luce è calda o fredda, da qual è l’attacco giusto a quali lampadine sono compatibili con le lampade dimmerabili, da com’è la nuova etichetta energetica a dove buttare la lampadina vecchia: ecco spiegati alcuni dei dubbi più comuni che ci assalgono quando dobbiamo comprare una lampadina di nuova generazione.

Uno su tutti, a cui rispondiamo subito in breve: qual è la lampadina che consuma meno energia? La lampadina LED: il risparmio è dell’80% rispetto alle lampadine tradizionali (approfondisci nel paragrafo di questo articolo: Risparmia con le lampadine LED).

E per risparmiare confronta le tariffe luce più convenienti.

Impara a leggere la confezione: simboli e significato

Per scegliere la lampadina giusta, è fondamentale a imparare a leggere le indicazioni riportate sulla confezione: sono tante, spesso scritte in piccolo e non sempre facili da interpretare.

Ti aiutiamo noi, con questa guida ai simboli riportati sull’imballaggio e al loro significato.

L’attacco della lampadina

L'attacco è quella la parte della lampadina che si inserisce nella ghiera della lampada per trasferire la corrente elettrica e accendersi. Ogni attacco è definito da lettere e numeri: la lettera indica il tipo di attacco e il numero indica il diametro. Ecco i più comuni:

  • Attacco tipo E: E come Edison, questi attacchi a vite hanno infatti preso il nome dall’inventore della lampadina, Thomas Edison. E14, E27, E40 indicano il diametro in millimetri: 14mm, 27mm e 40mm.
  • Attacco tipo GU: l’attacco prevede una protezione posteriore contro le emissioni di calore, collegando la lampadina attraverso due terminali. In questo caso il numero che segue indica la distanza tra i due terminali, o piedini: ad esempio GU 10 o GU5.3.
  • Attacco tipo G: l’attacco fa contatto attraverso morsetti a pressione.
  • Attacco tipo R: è un attacco lineare e lo riconosci per i chip montati sulla superficie, chiamati SMD. Di solito si usano nei faretti LED.

I lumen

Lumen è il valore che indica l’intensità della luce. Una volta si guardava alla potenza espressa in Watt, ma con le lampadine di nuova generazione bisogna scegliere in base all’intensità luminosa, espressa appunto in lumen. In generale, più è alto il numero dei lumen, più la lampadina sarà luminosa.

  • 2000 lumen corrispondono a circa 150 watt di una lampadina a incandescenza: quindi una lampadina che può illuminare da sola un'intera stanza. L’ideale se devi comprare una luce forte per un locale grande.
  • Tra i 500 e i 1000 lumen corrispondono più o meno a 60 watt di una lampadina a incandescenza: una lampadina adatta a una posizione non principale.
  • 500 lumen corrispondono a 40 wattdi una lampadina a incandescenza: una lampadina ideale per una posizione decentrata, ad esempio per una luce da scrivania.

La regola numero uno che devi conoscere è che le lampadine (led o a risparmio energetico) non si buttano mai nel cassonetto del vetro, perché non sono fatte solo di vetro, ma anche di plastica e metalli. Le ormai desuete incandescenti è consentito nel secco.

Il tempo di accensione

Sulla confezione delle lampadine compatte fluorescenti si può capire anche in quanto tempo si accendono.

Per il tempo di avvio, basta cercare l'icona a forma di lampadina con una percentuale scritta all'interno e una tempistica in secondi scritta sotto, ovvero la percentuale di luminosità raggiunta in un certo numero di secondi.

Ad esempio, se il simbolo riporta le diciture 60% e 10-100 secondi, vuol dire che la lampadina raggiunge il 60% della sua intensità tra i 10 e i 100 secondi. Non è quindi adatta ai luoghi di passaggio perché è un po' lenta nell’accendersi completamente.

Va detto che solo le compatte fluorescenti necessitano di un certo tempo per raggiungere una luminosità completa, mentre i LED sono a pieno regime da subito.

Luce fredda o luce calda

Sempre attraverso la confezione si può conoscere anche il colore della luce: ovvero se la tonalità della luce è più calda o più fredda.

L’informazione sulla temperatura di colore è fornita dal dato dei gradi Kelvin (simbolo K): tra i 2400 e i 3300 gradi Kelvin la luce è calda, tendente al giallo.
Tra i 3.300 gradi Kelvin e i 4.000 gradi Kelvin la luce è considerata neutra, quindi a metà tra calda e fredda.

Più è alto il grado Kelvin, più la luce diventa fredda e tendente all’azzurro: dai 5.000 K fino a un massimo di 6500 K sarà una luce fredda.

Solitamente le lampadine con luce bianca calda si usano in stanze come il soggiorno o la camera da letto, dove serve una luce più riposante. Per le altre stanze come il bagno, la cucina o uno studio è indicata la luce bianca neutra. La luce fredda viene usata generalmente in grandi spazi pubblici: un luogo dove puoi notare subito la tonalità azzurrina è il supermercato.

L’ampiezza del fascio luminoso

Si misura attraverso l’angolo del fascio luminoso, che indica se la luce è più diffusa nell’ambiente o più concentrata su un certo punto.

Se l’angolo riportato sulla confezione è inferiore a 120°, allora avremo una lampadina direzionale, che punterà verso uno spazio ridotto di superficie. È ideale se vuoi illuminare un punto preciso, magari la scrivania mentre fai smart working quel pezzo di arredamento che vuoi far saltare subito all’occhio.

Se l’angolo riportato è tra 150° e 360°, il fascio luminoso sarà più ampio. Potrai illuminare una stanza in modo omogeneo.

In caso non trovassi questa indicazione sulla confezione, significa che si tratta già di una lampada con luce diffusa. Non è obbligatorio dichiarare l’angolo del fascio luminoso per le lampadine non direzionali.

L’etichetta energetica

La classe di efficienza energetica della lampadina viene indicata dall’etichetta energetica. A settembre 2021, con un periodo di transizione fino a marzo 2023, è stata modificata la scala che andava A++ (maggiore efficienza) a E (minore efficienza).

Sono state tolte le classi con il segno + e la scala si è semplificata in 7 classi di efficienza energetica per garantire più trasparenza: ora va da A (maggiore efficienza) a G (minore efficienza).

Lampadina per lampada dimmer

C'è un simbolo sulle etichette che permette di capire se si può collegare la lampadina a un dispositivo che ne regola l'intensità, ovvero a una lampada dimmerabile o anche detta varialuce.

Si tratta dell'icona a forma di un cerchio e "un'onda" nel centro: se vedi questo simbolo, significa che puoi attaccare la lampadina a lampade che alzano o abbassano la luminosità.

Se il simbolo è racchiuso in un triangolo barrato, allora non puoi usare la lampadina su lampade dimmerabili.

A volte quest’indicazione non è riportata con il simbolo, ma con una chiara scritta di compatibilità con il dimmer.

Il numero dei cicli di accensione

I cicli di accensione indicano quante volte puoi accendere e spegnere una lampadina prima che smetta di funzionare.

Di solito è indicato con la scritta Switching Cycles (ciclo di accensione in inglese) o con il simbolo dell’interruttore della luce, con un numero al fianco: più è alto questo numero, più cicli di accensione e spegnimento che riuscirà a sostenere.

Le stanze di passaggio sono quelle dove di solito le luci vengono accese e spente più spesso, per questo è meglio sceglierne una con un alto numero di cicli di accensione. Nelle stanze dove pensi di tenere accesa una lampada a lungo, puoi scegliere dei cicli inferiori.

Dove si buttano le lampadine

Non importa se abiti a Roma, a Milano, a Torino o in un’altra città italiana: le norme per buttare una lampadina rotta, fulminata o esaurita sono uguali in tutta Italia.

La regola numero uno che devi conoscere è che le lampadine non si buttano mai nel cassonetto del vetro, perché non sono fatte solo di vetro, ma anche di plastica e metalli. Non vanno lasciate neanche nella raccolta del secco o pattumiera indifferenziata perché, se smaltite nel modo giusto, è possibile recuperare dalle lampadine materiali che possono essere riciclati fino al 95%.

Per ricordarti che non puoi buttare le lampadine nel vetro o nell’indifferenziata, sulla confezione trovi il simbolo di un cassonetto barrato.

Ma dove si buttano allora? Le lampadine di nuova generazione come le lampadine LED rientrano nella categoria dei rifiuti RAEE (Rifiuti di Apparecchi Elettrici/Elettronici). Ci sono tre modi per smaltirle:

  • Servizio 1 contro 1: puoi lasciare la lampadina che vuoi buttare nel negozio dove stai comprando la nuova lampadina (portare con sé la vecchia lampadina è generalmente una buona idea perché così puoi confrontare subito caratteristiche come l’attacco e la grandezza del bulbo).
  • Servizio 1 contro 0: puoi portare la lampadina nei negozi della grande distribuzione. Essendo un prodotto di piccole dimensioni, i punti vendita di grossa superficie sono tenuti a ritirare le lampadine anche se non se ne sta acquistando una nuova.
  • Isole ecologiche: un’altra opzione è portare la lampadina nei centri di raccolta o isole ecologiche del proprio comune che permettono di smaltire rifiuti RAEE.

Risparmia con le lampadine LED

Sapevi che le lampadine LED ti fanno risparmiare sulla bolletta dell’elettricità? Sì, sostituire le lampadine di tipo incandescente o alogeno con lampadine di tipo LED influisce in modo immediato e notevole alleggerendo la spesa.

Sostituire cinque delle lampadine tradizionali che hai in casa può infatti diminuire i consumi fino a un valore stimato del 10%, per circa 43 kWh in un anno. Tradotto in euro, al costo a cui si attesta l’energia nell’autunno 2022, significa un risparmio di circa 28 euro.

Ecco tutti i vantaggi delle lampadine LED:

  1. Consumano meno: le lampadine LED consumano l’80% in meno di energia rispetto alle lampadine tradizionali. Così la spesa annua media è di 2 euro per 1000 ore, contro ad esempio gli 8 euro per 1000 ore delle lampadine alogene.
  2. Durano di più: la loro durata arriva infatti fino a 50.000 ore. Supponendo lo scenario più estremo di tenere accesa senza sosta una lampadina LED, durerà per più di 5 anni.
  3. Non si riscaldano: il calore che emettono è decisamente inferiore rispetto ad altre fonti di luce, così da avere un alto standard di sicurezza e da poter essere maneggiate anche dopo essere state accese a lungo.
  4. Il tempo di accensione è immediato: non devi aspettare neanche un secondo, perché raggiungono subito il 100% della luminosità.
  5. Sono amiche dell’ambiente: sia per la composizione, che non contiene materiali tossici come il mercurio, sia perché consumano meno energia.
  6. C’è ampia varietà di scelta: l’offerta delle lampadine LED si è evoluta nel tempo e così oggi sono disponibili in molti formati diversi, adattandosi anche a lampade di design.

Abbiamo visto che le lampadine LED hanno bassi consumi e durano molto, oltre a portare diversi altri vantaggi. Se hai deciso di usare questo tipo di lampadine, ecco quale potenza scegliere per ogni stanza di casa:

  • Camera da letto: per il soffitto è ideale una lampadina a LED da 10W e per il comodino da 3-5W;
  • Bagno: per il soffitto scegli una lampadina LED da 15-20W e per lo specchio da 10W;
  • Cucina: la più adatta per il soffitto è una da 15-20W, per i fornelli da 5-10W e per il piano da lavoro una LED da 8-10W;
  • Salotto: per il soffitto punta su una lampadina LED da 15W, per il tavolo sempre una LED ma da 6-8W e per gli angoli da lavoro 5-10W;
  • Ripostiglio: basta una lampadina LED da 10W.

Se vuoi risparmiare ancora di più, puoi scegliere le lampadine LED dimmerabili, ovvero che permettono di regolare l’intensità luminosa, inserendole in una lampada moderna con dimmer.

Potendo intervenire sulla regolazione della luminosità, adattandola così a ogni situazione, si verifica un conseguente risparmio energetico: fino al 30% in meno rispetto a usare l’interruttore accendi e spegni.

Ricorda di prestare attenzione all’effetto rebound: non smettere di portare avanti comportamenti corretti e sostenibili dopo aver installato lampadine al LED. Continua a scegliere la giusta illuminazione per ogni situazione e conserva l’abitudine di spegnere la luce quando esci da una stanza, così da non sprecare energia che non ti serve.