Penne cancellabili: tipi, colori e ricariche per una scelta consapevole
Un compagno quasi indispensabile per chi sta imparando a scrivere, che accompagna generazioni di studenti nei primi anni di scuola. Offrono una scrittura pulita e la possibilità di correggere gli errori senza fatica. Oggi si trovano in diversi colori e versioni ricaricabili che permettono di sostituire solo l’inchiostro mantenendo la scocca. Ma quali caratteristiche valutare prima dell’acquisto?

Come sono nate e come funzionano
Le penne cancellabili hanno una storia ormai lunga. Il primo modello è stato inventato nel 1979 dalla Paper Mate, ed è arrivato in Italia qualche anno dopo con il nome di Replay. Questa penna aveva la particolarità di scrivere come una normale biro, ma di cancellarsi come una matita, grazie al gommino sul tappo, e solo dopo qualche giorno l'inchiostro si fissava sul foglio. Da allora molti studenti hanno imparato a scrivere con le penne cancellabili che fanno parte della dotazione scolastica almeno nei primi anni delle elementari se non addirittura per tutto il ciclo della scuola primaria.
L'inchiostro più diffuso attualmente per le penne cancellabili è un gel termosensibile. Il principio è semplice: lo sfregamento del gommino genera calore e permette di cancellare il tratto. Ciò comporta anche alcune conseguenze: se un foglio scritto viene lasciato esposto al sole, l’inchiostro potrebbe scomparire, o se la penna si surriscalda oltre i 50 - 60 gradi potrebbe non scrivere più. In questo caso, mettetela in freezer (-10°C): abbassando la temperatura dovrebbero ristabilirsi le condizioni inziali.
Queste penne non devono mai essere utilizzate per firmare documenti, proprio perché il testo può essere cancellato anche a distanza di tempo.
Torna all'inizioCaratteristiche principali delle penne cancellabili
Le penne cancellabili sono disponibili in diversi colori: il blu è il più diffuso, seguito dal nero, dal rosso e in alcuni casi dal verde. Negli ultimi anni si sono aggiunte tonalità più vivaci, spesso utilizzate per divertimento più che per scrivere testi leggibili. Un dettaglio da considerare riguarda i refill: quelli della stessa marca possono essere intercambiati tra penne di colori diversi, molto difficile invece usare i refill di una marca differente da quella della penna perchè i sistemi sono diversi, anche se sono disponibili, spesso a prezzi inferiori, refill di marche meno note “compatibili” con i prodotti più diffusi.
Per quanto riguarda il tratto, il diametro della punta varia da 0,7 a 1 mm. La differenza è trascurabile considerando il grado di precisione richiesto per i bambini di questa fascia di età, ma non sempre questa informazione è riportata in etichetta, spesso viene definito semplicemente “tratto medio” e in genere le penne cancellabili sono disponibili in un'unica versione.
L’inchiostro termosensibile (che si cancella col calore dello sfregamento), secondo i nostri test passati, ha prestazioni migliori rispetto a quello classico sia in termini di scrittura sia di cancellatura. Rimane cancellabile in ogni momento, ma è più sensibile alle temperature e richiede gomme specifiche: non si può usare la gomma normale della matita che invece va bene per l’inchiostro classico.
La plastica riciclata per la scocca è ancora poco diffusa, però è da considerarsi sicura ed un’ottima scelta dal punto di vista ambientale, perché evita la produzione di nuova plastica e valorizza i materiali provenienti dal riciclo della raccolta differenziata o da scarti di lavorazione da altri processi produttivi.
Torna all'inizioPenne usa e getta o ricaricabili: quali convengono davvero
Un tema importante è la distinzione tra penne usa e getta e penne ricaricabili. Nel primo caso, una volta esaurito l’inchiostro, l’intera penna finisce tra i rifiuti; nel secondo, invece, basta sostituire il refill mantenendo la scocca. Questa soluzione permette di risparmiare sia in termini di rifiuti prodotti sia di spesa annua.
Secondo lo scenario emerso da Qualify e i valori medi dei pesi di penne e ricariche del nostro test passato, un bambino durante un anno scolastico, in media, con le ricariche riduce la produzione di rifiuti di 1/3. Con un risparmio sulla popolazione scolastica fino a 100 tonnellate di rifiuti ogni anno.
Il vantaggio non è solo ecologico, ma anche economico. In un anno scolastico, con lo scenario emerso da Qualify, con le ricariche si risparmia in media il 30%, ma la differenza varia molto da penna a penna: in genere più alto è il prezzo iniziale della penna, maggiore è il risparmio a lungo termine con l’acquisto dei refill. Spesso, soprattutto a settembre, con l'inizio dell'anno scolastico, sono disponibili diverse offerte promozionali che permettono di fare scorte per tutto l’anno. Considera che, secondo la nostra inchiesta passata, servono in media 6 penne all’anno oppure 1 penna e 5 refill.
Va però ricordato che i refill sono compatibili solo con le penne della stessa marca. È quindi importante valutare bene al momento dell’acquisto, scegliendo marche facilmente reperibili in ogni tipo di negozio durante tutto l’anno, per evitare difficoltà nel trovare le ricariche.
Torna all'inizioDomande frequenti
Rispondiamo ai dubbi più frequenti sulle penne cancellabili.
L'inchiostro delle penne cancellabili è pericoloso?
Gli inchiostri delle penne cancellabili sono generalmente a base acqua e pigmenti colorati, non contengono conservanti e profumi (gli ingredienti più a rischio di reazioni indesiderate) perché non hanno colori particolarmente accesi da mantenere vividi (come invece si possono trovare negli evidenziatori e pennarelli) o profumi marcati (come invece si possono trovare nelle gomme per cancellare).
Va comunque ricordato ai bambini che queste penne non sono fatte per scrivere sulla pelle e se dovesse succedere accidentalmente, meglio lavarsi il prima possibile.
È pericoloso ingerire il cappuccio delle penne?
Il cappuccio in caso di ingestione accidentale dovrebbe essere costruito secondo la norma ISO 11540 o BS7272-1.2008, ovvero con un sistema di ventilazione che consente la respirazione per evitare il soffocamento.
Se avete il dubbio che vostro figlio abbia ingerito accidentalmente un tappo è comunque consigliato recarsi al pronto soccorso per un controllo.
In ogni caso è opportuno insistere con i bambini che il tappo non venga messo in bocca e masticato, perchè oltre a il rischio di ingestione, è poco igienico e potrebbe, se continuativo e prolungato, interferire con la corretta dentizione. I cappucci delle penne e altri oggetti di piccole dimensioni non dovrebbero essere date a bambini con meno di 3 anni.
Dove si buttano le penne?
La scocca della penna, anche se in plastica, non può essere conferita nella raccolta differenziata perché non è considerata un imballaggio e quindi non può essere riciclata. Anche la ricarica, che contiene residui di inchiostro, va smaltita nell’indifferenziata.
Gli imballaggi delle penne e dei refill possono essere raccolti con carta o plastica, a seconda delle indicazioni riportate dal produttore sull’etichetta, come previsto dalla legge.