Il test sulla Bici elettrica ARMONY FIRENZE 26"

Il motore è posto nel mozzo della ruota posteriore, ed è controllato e azionato da un controller sul lato sinistro del manubrio. Il controller non ha display e indica solo lo stato della batteria e del livello del motore tramite LED. Il controller non è progettato ergonomicamente e i pulsanti sono piuttosto difficili da utilizzare. Con un totale di 5 livelli di velocità, il ciclista ha una scelta sufficiente per selezionare la sua velocità di pedalata preferita. Lo svantaggio di questo controller di velocità è l'operazione di accensione/spegnimento, ossia il motore si disattiva quando la velocità della bicicletta è superiore a quella corrispondente al livello di assistenza selezionato tramite il controller. Il motore ha una potenza elevata: pedalare in salita comporta uno sforzo trascurabile con il livello di supporto più alto, e l'accelerazione da fermo (una volta che il motore è attivato) è efficace e regolare. Il rovescio della medaglia di questa elevata potenza è che curvare con la bicicletta a bassa velocità è difficile, l'accelerazione è troppo elevata e non equilibrata. Anche in condizioni di crociera, la bicicletta accelera troppo velocemente per mantenere il controllo in tutte le situazioni. Il modo più veloce per interrompere il motore è frenare, poiché smettere di pedalare comporta un tempo di reazione troppo lento per fermare il motore. In questo modo però i freni si consumano più velocemente; inoltre è innaturale che la bicicletta mantenga o aumenti la velocità anche quando i pedali smettono di girare. L'equilibrio tra potenza del motore e pedalata del ciclista avrebbe potuto essere migliore, ciò è ancora più evidente quando si parte da fermo o quando si riattiva il motore durante la pedalata. La forza da imprimere con la pedalata in questo caso è relativamente elevata rispetto al comportamento di guida complessivo in cui è richiesto quasi nessuno sforzo di pedalata. L’accensione del motore di questa bicicletta è difficoltosa, ci vuole più di mezzo giro delle pedivelle per attivare il motore: troppo per beneficiare dei vantaggi che dovrebbe avere una e-bike in partenza. Ma una volta che il motore è attivo, accelera efficacemente. Il rumore del motore si sente ma non è fastidioso o eccessivamente forte e l'inserimento e la rimozione della batteria è facile. Il design della bicicletta non presenta nessuna particolarità, ha un aspetto molto comune. Si tratta, infatti, di una city bike standard che è stata convertita in e-bike: la batteria è posizionata sul portapacchi posteriore, la luce anteriore non è alimentata dalla batteria principale e i cavi sono integrati solo minimamente nel telaio. I cavi sul manubrio sono più lunghi del necessario e, sebbene siano stati utilizzati passacavi per tenerli insieme, c’è il rischio che si incastrino quando si ripone la bicicletta. La ruota anteriore è dotata di un semplice ammortizzatore che aggiunge comfort al ciclista e riduce il carico sul telaio. I v-brakes richiedono una regolare manutenzione. I test sui freni hanno mostrato una bassa capacità di frenata del freno posteriore, scarsa per una e-bike. Nel complesso l'integrità strutturale della bicicletta è buona (nessun problema di stabilità durante la pedalata e un robusto portapacchi posteriore e anteriore), tuttavia la bicicletta è stata assemblata con componenti di scarsa qualità e con il minimo sforzo nel nascondere i cavi per evitare di danneggiarli.