Il miglior panettone 2025 costa meno di 7 euro
Nel nostro test sui panettoni trionfano due prodotti a marchio commerciale, entrambi sotto i 7 euro. Una sorpresa confermata da un’analisi approfondita in laboratorio – dove abbiamo verificato ingredienti, sicurezza e qualità – e da una degustazione alla cieca svolta a Bolzano, Bologna e Matera, con oltre 160 consumatori coinvolti.
In questo articolo
- Come scegliamo il panettone migliore: criteri e prove di laboratorio
- Composizione e ingredienti: cosa rende davvero buono un panettone
- Conservazione e sicurezza: panettoni promossi a pieni voti
- Assaggio: la giuria è severa, nessun panettone brilla
- Etichette panettoni: tanti promossi, ma alcune info mancano
- Come riconoscere un buon panettone (anche senza essere esperti)
Il Natale può davvero profumare di buono senza pesare sul portafoglio: nel nostro ultimo test sui panettoni, tre dei quattro prodotti in cima alla classifica costano meno di 7 euro. Una sorpresa che sa di festa e di buone notizie, perché dimostra che per portare in tavola un panettone di qualità non serve scegliere le versioni più care o blasonate. A vincere, infatti, sono i panettoni dei marchi commerciali, che con prezzi attorno ai 6 euro non solo rispettano la tradizione, ma superano anche molti concorrenti più costosi. Il nostro confronto - condotto su 12 panettoni classici con uvetta e canditi - ha valutato composizione, qualità, sicurezza e gusto, per capire quali meritano davvero un posto al centro della tavola natalizia.
Torna all'inizioCome scegliamo il panettone migliore: criteri e prove di laboratorio
La selezione dei panettoni in gara è partita dalle abitudini reali dei consumatori: oltre mille iscritti alla community Qualify ci hanno indicato quali marchi acquistano più spesso e quali avevano preferito lo scorso anno. Abbiamo così individuato 12 panettoni classici (alcuni prodotti presentano una glassatura realizzata con mandorle o nocciole), acquistati nei normali punti vendita, e li abbiamo sottoposti a un percorso di analisi rigoroso. In laboratorio sono stati verificati il rispetto dei requisiti di legge per ingredienti “nobili” come tuorlo d’uovo, burro e frutta, la presenza di conservanti, la qualità della conservazione (numero di perossidi), l’eventuale presenza di muffe e lieviti, e la corrispondenza tra peso reale e dichiarato. Risultato? In testa alla nostra classifica si posiziona un prodotto a marchio commerciale, il panettone classico Coop, che conquista il doppio titolo di Migliore del Test e Miglior Acquisto. Accanto a Coop ottiene il titolo di Miglior Acquisto un altro panettone distribuito da una delle catene di supermercati più nota, Le Grazie (Esselunga): entrambi questi panettoni sono distribuiti nei punti vendita delle catene omonime ad un prezzo di circa 6 €. Un ottimo prezzo per prodotti di qualità.
Torna all'inizioComposizione e ingredienti: cosa rende davvero buono un panettone
Per capire quale panettone merita davvero l’etichetta di “migliore”, siamo partiti dagli ingredienti che fanno la differenza: uova, burro e frutta. È qui che si gioca la vera partita della qualità, perché la legge fissa sì dei minimi (almeno il 4% di tuorlo, il 16% di burro e il 20% di frutta), ma i prodotti migliori vanno oltre – e si sente.
Nel nostro test spiccano Coop e Giovanni Cova & C., che raggiungono un tenore di tuorlo dell’11%, seguiti da Maina che sfiora il 10%. Gli altri restano più indietro, con percentuali tra il 5 e il 7%. Anche sul burro il quadro è simile: solo Coop, Giovanni Cova & C., Le Grazie (Esselunga) e Il Viaggiator Goloso ottengono una valutazione positiva, mentre la maggioranza dei panettoni rimane sulla soglia minima (16–18%).
Capitolo frutta: qui il vero nodo non è solo la quantità, ma l’equilibrio tra uvetta e canditi – e la presenza del cedro, più pregiato. A superare brillantemente la prova sono soltanto Giovanni Cova & C. e Bauli, con circa il 30% di frutta ben distribuita. Negli altri prodotti domina quasi sempre l’uvetta, mentre il panettone Motta resta fermo al minimo di legge.
Torna all'inizioConservazione e sicurezza: panettoni promossi a pieni voti
Sul fronte sicurezza possiamo rassicurare i consumatori: i panettoni analizzati mostrano un’ottima conservazione. Le analisi sui perossidi (che misurano l’ossidazione dei grassi) hanno dato risultati molto buoni e in nessun campione è stato rilevato acido sorbico, conservante comunque permesso dalla normativa.
Piccolo appunto sul peso: quattro prodotti (Coop, Bauli, Il Viaggiator Goloso e Fiasconaro) risultano leggermente sotto il dichiarato, pur restando entro la tolleranza del 2%.
Un’ulteriore buona notizia arriva dai controlli su muffe e lieviti: nessuna traccia nei 12 panettoni, segno di processi produttivi corretti e di una conservazione ottimale.
Torna all'inizioAssaggio: la giuria è severa, nessun panettone brilla
Il momento più atteso - la prova di assaggio che si è svolta nelle città di Bolzano, Bologna e Matera - avrebbe dovuto incoronare il panettone “Scelto dai consumatori”, la nuova label riservata ai prodotti che eccellono davvero nel gusto. Ma la giuria, composta da oltre 160 consumatori, quest’anno non si è lasciata entusiasmare: tutti e 12 i panettoni hanno ottenuto una semplice sufficienza, fermandosi a 3 stelle. Nessuno ha deluso, ma nessuno ha brillato.
Torna all'inizioEtichette panettoni: tanti promossi, ma alcune info mancano
Sul piano delle etichette, i panettoni del test rispettano le informazioni obbligatorie previste dalla normativa e la maggior parte supera bene anche le verifiche sulle indicazioni facoltative. Tuttavia quattro prodotti (Giovanni Cova & C., Il Viaggiator Goloso, Tre Marie e Galup) ottengono solo la sufficienza.
Le lacune più frequenti riguardano l’assenza di dati utili per il consumatore: porzione consigliata, data di produzione, durata dopo l’apertura e perfino i recapiti del produttore. In alcuni casi mancano anche elementi importanti della lista ingredienti, come le quantità di frutta, burro e uova, o le istruzioni di conservazione. Dettagli che pesano sulla valutazione finale e che, in un prodotto tradizionale come il panettone, fanno la differenza in trasparenza e chiarezza.
Torna all'inizioCome riconoscere un buon panettone (anche senza essere esperti)
Trovare il panettone giusto può sembrare un’impresa, ma bastano pochi dettagli per capire se il dolce che avete tra le mani è davvero di qualità. Il primo sguardo va alla sua forma: la cupola deve essere alta e ben sviluppata, senza debordare oltre misura dal pirottino, che idealmente dovrebbe essere rigido per sostenere meglio l’impasto. La crosta deve risultare uniforme, compatta, mai bruciacchiata.
Un altro segno rivelatore è la scarpatura, il tipico taglio a croce: non è solo estetica, ma permette all’impasto di crescere in modo armonioso, garantendo un panettone soffice e aromatico.
Al taglio, la pasta deve essere morbida e gialla, perché più intenso è il colore, maggiore è la quantità di tuorlo utilizzata. Anche la struttura interna racconta molto: gli alveoli devono essere grandi e irregolari – se sono fitti e omogenei, siete più vicini a un pandoro che a un panettone.
Frutta e canditi sono poi la vera cartina di tornasole: devono essere abbondanti e ben distribuiti, con canditi di buona qualità e presenza di cedro, ingrediente più pregiato dell’arancia.
Infine, fidatevi del vostro naso: il profumo deve essere quello tipico delle paste lievitate naturalmente. Se avvertite note troppo amare o un retrogusto acido, il dolce potrebbe essere stato cotto troppo o contenere uvetta di scarsa qualità.
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