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Il miglior pandoro del test è anche quello che è piaciuto di più ai consumatori

Natale si avvicina e sugli scaffali esplode la solita offerta di pandori: scatole scintillanti, promozioni aggressive, ricette “tradizionali” tutte da verificare. Ma quali mantengono davvero le promesse? E soprattutto: qual è il miglior pandoro da comprare quest’anno? Il primo in classifica è anche uno di quelli che è piaciuto di più ai consumatori nella prova d'assaggio.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
05 dicembre 2025
Test pandori 2025

Ogni Natale la sfida si ripete: confezioni dorate, slogan rassicuranti e promesse di ricette antiche. Ma qual è il pandoro più buono dell'anno? Per scoprirlo, abbiamo fatto ciò che ogni consumatore vorrebbe poter fare: abbiamo “smontato” i pandori pezzo per pezzo, li abbiamo portati in laboratorio, pesati, analizzati, annusati, e infine messi davanti a una giuria di assaggiatori. In laboratorio abbiamo verificato ingredienti chiave (uova e burro), peso reale, conservazione, presenza di eventuali conservanti, muffe o lieviti.In più quest'anno abbiamo dato un peso speciale alla prova di degustazione: oltre 130 consumatori hanno partecipato all'assaggio a Milano, valutando i prodotti in forma anonima e premiando i più apprezzati con il titolo "Scelto dai consumatori". Il risultato? Una classifica completa che rivela il re dei dolci natalizi: il Migliore del Test Tre Marie e il Miglior Acquisto Conad sono anche tra i più apprezzati dai consumatori.  

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Il miglior pandoro 2025: Tre Marie vince il nostro test

Sì, abbiamo trovato il re dei pandori. Tra alveolature, profumi e ingredienti di qualità, un prodotto ha battuto la concorrenza e si porta a casa il titolo di miglior pandoro 2025.

Nel nostro test abbiamo messo alla prova 10 pandori classici acquistati nella grande distribuzione, selezionati grazie alle segnalazioni dei consumatori della nostra piattaforma collaborativa Qualify.

Dalla combinazione di analisi di laboratorio, etichette e prova di assaggio, il Migliore del Test è risultato Tre Marie con una valutazione complessiva buona (69 su 100):

Si distingue per un tenore di burro superiore agli altri campioni (quasi il 24%, rispetto al minimo di legge del 20%) e per la buona performance complessiva.

Ottime posizioni anche per Conad, che merita il titolo di Miglior Acquisto e Favorina il pandoro del discount Lidl, anch’esso premiato come Miglior Acquisto. Entrambi con un prezzo medio intorno ai 5 €/kg, dimostrano che un pandoro di qualità non deve per forza costare una fortuna. Chiudono invece la classifica complessiva Bistefani Pandoro e Paluani Il Pandoro di Verona, tra i meno apprezzati dai consumatori.

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La degustazione pesa (e cambia): nasce la label “Scelto dai consumatori”

La grande novità di quest’anno è l’introduzione della label “Scelto dai consumatori”, assegnata ai prodotti che emergono dalla nostra prova d’assaggio e che ricevono una valutazione complessiva almeno buona.

La prova di assaggio a cui sono stati sottoposti i nostri campioni di pandoro è stata effettuata da un panel costituito da oltre 130 consumatori. I prodotti sono stati presentati in forma anonima, in modo tale che non fosse in alcun modo possibile risalire alla marca del prodotto testato. Ogni prodotto è stato assaggiato da una giuria di oltre 60 consumatori.

La degustazione – che vale il 40% del giudizio finale – resta la prova più imprevedibile e rivelatrice. Anche nel 2025 ha ribaltato alcune attese, premiando i prodotti che più hanno convinto per profumo, struttura, colore e gusto.

I quattro pandori preferiti dai consumatori sono: Tre Marie, Conad, Maina, Bauli.

La degustazione ha invece penalizzato altri prodotti rimasti sotto la sufficienza: gli ultimi sono Bistefani e Paluani.

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Cosa rivela il laboratorio: ingredienti chiave e qualità dell’impasto

Dietro un pandoro di qualità ci sono equilibri precisi: uova e burro, gli ingredienti più pregiati della ricetta. In laboratorio abbiamo verificato che tutti i prodotti rispettassero i minimi previsti dalla normativa (almeno il 4% di tuorlo e il 20% di burro) ma anche chi andava oltre, segnale di un impasto più ricco e tradizionale.

Sul fronte uova, i risultati sono ottimi: tutti i pandori analizzati superano ampiamente la soglia di legge, arrivando fino al 10,6% e conquistando valutazioni alte.

Diverso invece il quadro per il burro: se è vero che tutti rientrano nei parametri, molti prodotti si fermano appena sopra il minimo, con una valutazione solo sufficiente. L’unico vero scatto in avanti è quello di Tre Marie, che con un contenuto di burro vicino al 24% ottiene l’unica valutazione pienamente positiva in questa categoria.

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Pandori sotto controllo: conservazione, peso e sicurezza

La conservazione è un punto sensibile per un dolce ricco come il pandoro. Nel nostro test abbiamo misurato lo stato di ossidazione dei grassi tramite il numero di perossidi: tutti i prodotti hanno superato senza problemi la verifica, segno di ingredienti ben conservati e processi produttivi corretti.

Ottima anche la notizia sull’assenza totale di acido sorbico, conservante autorizzato ma non utilizzato da nessuno dei produttori analizzati.

Per quanto riguarda il peso reale, quasi tutti i pandori rispettano quanto dichiarato in etichetta. Solo Bauli, Maina e Balocco risultano leggermente sotto, pur restando entro la tolleranza di legge del 2%.
Nessuna criticità invece sul fronte muffe e lieviti: nei nostri campioni non è stata rilevata alcuna presenza anomala.

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Etichette pandori: cosa (non) dicono le confezioni

Un buon pandoro deve essere buono dentro ma anche chiaro fuori: per questo abbiamo verificato contenuto e completezza delle etichette.

Tutti i prodotti riportano correttamente le informazioni obbligatorie, mentre sulle informazioni facoltative emergono alcune differenze. La maggior parte dei marchi le rispetta senza problemi, ma Conad e Bistefani si fermano alla sufficienza.

Mancano infatti indicazioni importanti per il consumatore: porzione consigliata, data di produzione, durata dopo l’apertura, oltre alla quantità degli ingredienti caratterizzanti (uova e burro). In più, Bistefani non fornisce le indicazioni per il consumo, mentre Conad omette i recapiti utili per contattare il produttore.

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Come riconoscere un pandoro davvero buono

Riconoscere un pandoro di qualità non è solo questione di gusto: bastano pochi dettagli, visivi e olfattivi, per capire se abbiamo tra le mani un prodotto ben fatto. Ecco i segnali da osservare, anche senza essere esperti di pasticceria.

  • La forma conta: il pandoro deve avere la classica forma a stella a otto punte, con coste nette e regolari. Sono loro a garantire una cottura uniforme.
  • Superficie perfetta: l’esterno deve essere asciutto, senza tracce di unto e privo di crosta. Il colore ideale è un dorato uniforme; attenzione invece alla base, che non deve risultare scura o bruciacchiata.
  • Al taglio, parla l’alveolatura: una volta aperto, il pandoro deve essere morbido e asciutto, con una struttura interna fine e omogenea. La pasta dev’essere gialla e regolare: un segno della presenza di uova e burro di buona qualità.
  • Profumo e gusto naturali: il pandoro deve sprigionare un aroma gradevole, senza note acide o odori troppo invadenti di aromi artificiali. All’assaggio devono emergere burro e vaniglia, senza retrogusti amari dovuti a una cottura eccessiva.
  • Zucchero a velo, non un dettaglio: per un risultato ottimale, sarebbe da spolverizzare il giorno prima, così che il dolce possa assorbire (e beneficiare) dell’aroma dello zucchero a velo. Nelle lavorazioni artigianali lo zucchero a velo dovrebbe essere “su misura”: preparato dal pasticcere e arricchito con vera bacca di vaniglia.
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