Recensioni

Abbiamo provato Timekettle WT2 Plus, gli auricolari che traducono in simultanea

Presentati all'ultima edizione del CES di Las Vegas, gli auricolari Timekettle WT2 sono pensati per tradurre simultaneamente qualsiasi conversazione, come un vero interprete. Un prezzo troppo elevato e alcuni limiti nelle traduzioni, però, non ci hanno convinto del tutto. Ecco cosa ne pensiamo. 

08 ottobre 2019
Come funzionano gli auricolari traduttori WT2 Plus

Sulla carta possono essere la soluzione in viaggio o in tutte quelle situazioni in cui i limiti linguistici non permettono di capire il contenuto di una conversazione. Parliamo degli auricolari Timekettle WT2 Plus, presentati all'ultima edizione del CES di Las Vegas. Si tratta di auricolari senza fili che, dopo aver ascoltato una conversazione, effettuano la traduzione di quanto si è appena detto. In pochi secondi l'interlocutore può ascoltare direttamente in cuffia la traduzione di quanto appena detto dall'altra persona. Li abbiamo provati per capire se possono davvero essere un acquisto azzeccato. 

Contenuto della confezione e installazione

Nella confezione sono compresi:

  • I due auricolari, costruiti con una plastica di buona qualità che presuppone una buona fattura;
  • Una custodia ricaricabile, che a sua volta funge da caricatore per gli auricolari (una volta che gli stessi vengono alloggiati all’interno della custodia stessa, un po' come avviene per gli Airpods di Apple);
  • Un cavo da USB a micro-USB per caricare la custodia (e conseguentemente gli auricolari);
  • Quattro supporti in silicone di ricambio per gli auricolari che, purtroppo, non si adattano sempre a qualsiasi orecchio;
  • Due supporti per agganciare gli auricolari alla parte esterna dell’orecchio, per migliorare l’indossabilità e che risultano utili nel caso in cui i supporti in silicone non siano compatibili con le nostre orecchie;
  • Manuale di istruzioni.

Iniziare a utilizzare gli auricolari è piuttosto semplice. Per installarli è necessario scaricare l'app WT2 sullo smartphone (requisiti: Android 7.0 o successivi - iOS 11.0 o successivi) e seguire le istruzioni, attivando il Bluetooth dello smartphone e avvicinando gli auricolari. Prima di acquistarli, perciò, è necessario verificare che lo smartphone sia dotato di Bluetooth di versione 4.2 o successiva. L'accoppiamento Bluetooth tra gli auricolari e lo smartphone tramite app è sempre rapido e, una volta effettuato, basta scegliere la lingua dei due interlocutori e indossare ciascuno il proprio, secondo quanto impostato.

Come funzionano gli auricolari WT2 Plus

Come prima cosa, bisogna chiarire che gli auricolari WT2 Plus funzionano solo tramite la connessione internet dello smartphone a cui sono collegate via Bluetooth. Nonostante il consumo di dati sia piuttosto contenuto, è bene considerarlo se ci troviamo in luoghi con scarsa copertura internet oppure al di fuori dai confini nazionali. Possono supportare 36 lingue e, in alcuni casi, anche diverse variazioni d'accento (sul sito si parla di 84), come l'inglese statunitense o quello irlandese. L'italiano è supportato correttamente, ma senza alcun accento o inflessione dialettale. Gli auricolari WT2 Plus propongono tre modalità d'uso: simultanea, manuale e altoparlante.

  • Simultanea
    Attivando questa modalità è necessario che ciascuno dei due interlocutori indossi un auricolare. In pratica, ogni volta che uno dei due inizia a parlare l'auricolare si attiva per ascoltare e, dopo pochi secondi, l'altro interlocutore può sentire la traduzione tramite il proprio auricolare. La modalità è pressoché immediata ed è come avere un interprete che traduce in real time. Perché funzioni bene, però, è necessario rispettare i tempi delle conversazioni, evitare interruzioni o sovrapposizioni tra le voci, in modo da dare modo al sisitema di comprendere quanto viene detto.
  • Manuale
    Si tratta di una modalità molto simile a quella simultanea, ma viene attivata solo quando l'interlocutore tocca l'auricolare prima di parlare e lo tocca nuovamente dopo aver finito. Con questa modalità è possibile ridurre il rischio di sovrapposizioni o interruzioni ed è indicata soprattutto in ambienti rumorosi. 
  • Altoparlante
    Quest'ultima modalità permette di utilizzare un solo altoparlante, mentre il secondo viene sostituito direttamente dallo smartphone. Può essere utile per esempio se non vogliamo fare indossare l'auricolare al nostro interlocutore.

Le nostre prove pratiche

Dopo alcune prove pratiche, possiamo dire che riconoscimento vocale e qualità delle traduzioni sono in linea di massima accettabili, ma non sempre ottimali. In particolare quando c'è del rumore di sottofondo o parlando velocemente, come in una normale conversazione, ciò che abbiamo pronunciato non è sempre stato capito o tradotto perfettamente. Il senso della conversazione viene quasi sempre mantenuto, quindi è possibile comunque capirsi o almeno capire il contesto, ma diverse volte la traduzione non risulta ottimale e, in alcuni casi, è proprio sbagliata. È interessante anche la possibilità di visualizzare il dialogo con le relative traduzioni direttamente sullo schermo dello smartphone e che può essere archiviato anche nella cronologia dell'app

Cosa ne pensiamo

Considerando il loro prezzo di 250 euro, è impossibile non provare a fare il paragone con altri prodotti similari, come l'app Google Traduttore che è gratuita e trasforma qualunque smartphone in un traduttore simultaneo. Oltre a un'enorme differenza di prezzo, bisogna segnalare che l'app di Google è dotata anche di riconoscimento automatico degli interlocutori, questo rende l'esperienza d'uso non solo piuttosto simile alla modalità manuale degli auricolari WT2, ma anche a quella simultanea. Un vantaggio di utilizzare questi auricolari potrebbe essere quello che, nonostante abbiano sempre bisogno di uno smartphone per funzionare, questi non necessitano che venga utilizzato come microfono o come altoparlante: possono quindi risultare più comodi, ma è davvero difficile dire se questa praticità possa valere 250 euro. Alcuni limiti sulla traduzione dei WT2 possono essere superati utilizzandoli in modalità manuale e cercando di parlare con frasi brevi, scandite chiaramente e senza fretta. In definitiva, l'esperienza con gli auricolari è interessante e lascia intravedere grosse possibilità per il futuro. Allo stato attuale, però, non ci sentiamo di consigliarli, soprattutto se si considerano esperienze del tutto simili avute con prodotti gratuiti come Google Traduttore.