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Tatuaggi a colori vietati dall'Ue? Ecco cosa c'è di vero

Il 4 gennaio entra in vigore il Regolamento Ue che vieta i pigmenti per i tatuaggi colorati contenenti isopropanolo, una sostanza potenzialmente cancerogena che può provocare allergie. I produttori hanno avuto un anno per adeguarsi alla normativa, dotandosi di inchiostri contenenti questa sostanza entro i nuovi limiti di legge. Ecco tutto quello che c'è da sapere.

04 gennaio 2022
tatuaggi a colori vietati

Dal 4 gennaio entra in vigore il Regolamento Ue che mette al bando gli inchiostri colorati per i tatuaggi. Nelle ultime settimane la notizia è circolata su diversi organi di informazione, seminando il panico tra gli appassionati. Ma dovremmo davvero dire addio ai tatuaggi colorati? A essere vietati non sono gli inchiostri di per sé, ma i pigmenti colorati che contengono isopropanolo. Questa sostanza, presente nella maggior parte degli inchiostri per tatuaggi, viene aggiunta per renderli sterili. Vediamo cosa cambia d'ora in poi.

Quali sono gli inchiostri vietati

Il Regolamento Ue prevede dal 4 gennaio 2022 il divieto di 27 pigmenti colorati che contengono isopropanolo. Dov'è contenuta questa sostanza? Nella maggior parte degli inchiostri per tatuaggi, a esclusione del nero (nel quale è presente in quantità molto basse). Attenzione perché il divieto non interessa solo il mondo dei tatuaggi, ma riguarda anche gli inchiostri utilizzati per il trucco permanente o per il microblading (una tecnica che permette di tatuare le sopracciglia e correggerne la forma).

Addio ai tatuaggi colorati? Le alternative

In realtà il Regolamento 2020/2081 è stato approvato a dicembre 2020 e, di fatto, ha concesso un anno di tempo ai produttori per adeguarsi alle nuove linee guida. Durante questi mesi gli studi si sono dotati di prodotti alternativi che contengono le sostanze incriminate in quantità inferiori ai livelli ritenuti dannosi, quindi legali. Al momento, però, per due pigmenti non esistono alternative: parliamo del pigment green 7 e del pigment blue 15:3. Solo per questi due inchiostri è prevista una deroga che li vieterà solo a partire dal 4 gennaio 2023.

Isopropanolo: quali rischi per la salute

Il problema dell'isopropanolo è che è classificato tra le sostanze potenzialmente cancerogene: le lesioni cutanee che vengono provocate durante i tatuaggi possono infatti provocare l'assorbimento di questa sostanza dall'organismo, con conseguenze negative. Il rischio, seppur basso, esiste. Un'ipotesi più concreta è invece che l'isopropanolo possa scatenare una reazione allergica nei soggetti che vengono a contatto con i pigmenti colorati che lo contengono. Reazioni di questo tipo sono più frequenti nei casi in cui i tatuaggi vengano ricolorati: se il sistema immunitario ha già riconosciuto l'isopropanolo come una sostanza estranea in un primo contatto, è più probabile che provochi una reazione allergica in una seconda esposizione alla sostanza.

Igiene e sicurezza: le regole per gli studi

Inchiostri, aghi sterili e monouso sono aspetti fondamentali per la sicurezza di chi decide di fare un tatuaggio sulla propria pelle. Non sono però gli unici a cui è opportuno prestare attenzione. Ogni studio deve infatti essere provvisto di un attestato (rilasciato dalla Asl) che certifichi l'idoneità igenico-sanitaria del locale e dalle certificazioni in cui sia evidente l'abilitazione e i corsi di formazione eseguiti dal tatuatore. Ricorda che la legge prevede anche che lo studio che esegue il tatuaggio ti faccia firmare un consenso informato: prima di sottoscriverlo, fai tutte le domande del caso su inchiostri, strumenti e sulle possibili reazioni che la pelle può avere dopo il tatuaggio. 

Come capire se il livello di igiene è rispettato e se i locali sono a norma di legge
  • Il locale deve essere arieggiato ed illuminato;
  • In caso di utilizzo di strumenti anche non monouso, deve essere presente un’area destinata alla sterilizzazione degli strumenti opportunamente separata dalla zona operativa;
  • Deve essere presente uno spazio attrezzato con idonei contenitori per il deposito del materiale “pulito”, necessario per l’attività, ed uno per il deposito dello sporco e lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti e fra queste due aree deve esistere una separazione netta;
  • I materiali e le attrezzature per la pulizia devono essere in un ripostiglio o in uno spazio adeguato;
  • L’area operativa deve essere facilmente sanificabile e per questo dovrebbero essere evitati tappeti e moquette; allo stesso modo il mobilio (poltrone, lettini, poggia braccio, pareti dei box, etc.) deve essere facile da pulire e da disinfettare;
  • Deve essere presente un bagno, dotato di antibagno (o di disimpegno) e di lavello con rubinetteria a comando non manuale, distributore di sapone liquido, asciugamani a perdere;
  • Fumare, mangiare, bere e detenere animali da compagnia sono attività vietate all'interno dei locali dove viene eseguito il tatuaggio.

E se si cambia idea? Come rimuovere i tatuaggi

Anche se sono pensati per essere per sempre, sono in aumento le richieste di chi vuole rimuovere un tatuaggio. Come prima cosa, è bene ricordare che tutte le attività finalizzate alla rimozione di tatuaggio o di trucchi permanenti sono considerate mediche. La persona a cui rivolgersi, però, non dovrà essere il tatuatore che lo ha eseguito, ma un medico.

Quali metodi vengono utilizzati per rimuovere i tatuaggi
  • Laser
    In Italia è la tecnica più utilizzata. In pratica, attraverso un impulso laser di brevissima durata, si colpiscono le cellule che racchiudono il pigmento: frammentandosi in parti minuscole, questi vengono poi espulsi tramite i liquidi corporei nelle settimane successive. Per i casi più semplici si procede con 3-5 sedute, mentre per quelli più difficili ne serviranno anche 8-12: in entrambi i casi, le sedute devono essere distanziate di circa 6-8 settimane l'una dall'altra. Chi esegue questo tipo di trattamento deve considerare che la pelle potrebbe arrossarsi e, sulla parte interessata, potrebbero comparire vesciche, croste o desquamazione. Da considerare, infine, che durante il trattamento è bene seguire qualche accortezza: evitare l'esposizione al sole e utilizzare sempre creme solari ad alta protezione (con SPF da 30 a 50+).
  • Dermoabrasione
    Si tratta di una tecnica ormai in disuso. Per la rimozione dei tatuaggi la pelle viene escoriata fino all'eliminazione dei pigmenti, è un'operazione molto delicata, perché si rischia di provocare infezioni e cicatrici.

Attenzione ai kit fai da te, venduti spesso anche in rete. Diffidate da questi prodotti perché sono sistemi non sicuri. Potrebbero infatti contenere sostanze potenzialmente pericolose per la salute. Meglio affidarsi sempre a personale medico qualificato e specializzato