Approvato il decreto "end of waste": via libera al riciclo di pannolini e assorbenti
I pannolini gettati nel sacco della raccolta indifferenziata hanno i giorni contati. Grazie al decreto "end of waste", infatti, questi rifiuti potranno essere riciclati e dare vita a nuovi materiali in plastica o destinati alla produzione di biocarburante. Vediamo quali prodotti verranno smaltiti con questo sistema.

Si chiama "end of waste" (letteralmente "fine dei rifiuti") ed è il nome del nuovo decreto a firma del ministro dell'Ambiente che aggiunge un ulteriore tassello alla raccolta differenziata in ambito nazionale. Si tratta di uno dei tanti decreti "end of waste" promossi dal ministro Costa e che dovrebbero dare impulso concreto a molti processi industriali di economia circolare. Alla normativa manca ancora il passaggio cruciale della pubblicazione in Gazzetta prima di entrare in vigore, ma la sua approvazione introduce informazioni importanti su come riciclare prodotti come pannolini e assorbenti e come dare a questi rifiuti una seconda vita, rendendoli "materie prime seconde". Con questo processo, perciò, anche i pap (prodotti assorbenti per la persona) che fino a oggi venivano gettati assieme ai rifiuti indifferenziati, potranno essere smaltiti con una raccolta ad hoc.
Circa 6.000 pannolini per ogni bambino
Si stima che nel corso dei suoi primi tre anni di vita un bambino utilizzi circa 6.000 pannolini: praticamente una tonnellata di rifiuti fino ad ora non differenziabili. Per rendere l'idea della mole di spazzatura, basti pensare che - ipotizzando di sovrapporli uno sull'altro - costruiremo una pila di pannolini più alta della torre di Pisa. Senza sottovalutare che per il loro smaltimento in discarica sono necessari 500 anni e che, quando finiscono negli inceneritori, è necessario un trattamento preventivo specifico per motivi igienici e per permettere al materiale di bruciare correttamente.
Quali prodotti potranno essere ricilati
La fase sperimentale è stata avviata nella provincia di Treviso dove ha dato esiti positivi. L'impianto pilota messo a punto da Fater, l'azienda che produce e commercializza in Italia prodotti a marchio Lines, Lines Specialist, Pampers e Tampax, permetterà di riciclare pannonlini e, con la stessa tecnologia, anche prodotti come gli assorbenti femminili e i prodotti assorbenti per chi soffre d'incontinenza.
Come verrà effettuato lo smaltimento
Proprio com'è avvenuto nella fase pilota con Contarina S.p.A., l'azienda che gestisce i rifiuti urbani nella provincia di Treviso, toccherà ai Comuni farsi carico della raccolta differenziata dei pannolini e degli altri prodotti assorbenti. La raccolta porta a porta per le famiglie e i sistemi collettivi di raccolta per asili e strutture sanitarie sono la soluzione che permetterà all'impianto di ricevere solo prodotti adatti al riciclo e garantirà ai cittadini uno smaltimento più agevole dei rifiuti.
Cosa si produrrà con il materiale di recupero
Lo smaltimento di questi prodotti permetterà di ottenere, dopo la sterilizzazione, plastica destinata alle nuove produzioni come per le strutture dei parchi giochi urbani. Non solo, l'impianto permette di ottenere anche cellulosa per biocarburante, per i capi d'abbigliamento in viscosa e polimero superassorbente, il principale materiale di cui sono composti questi prodotti. Infine lo smaltimento dei pap permetterà di riciclare il materiale in ambito florovivaistico.