Commento

Il silicato di magnesio è un antiagglomerante utilizzato per le stesse applicazioni del biossido di silicio (E551). Può essere presente negli alimenti in polvere, ma anche nei prodotti della confetteria (caramelle, mandorle zuccherate, gomme da masticare) per impedire che si aggreghino. Il biossido di silicio e i suoi sali sono tra gli additivi che possono contenere nanoparticelle. Ebbene, diversi studi in vitro suggeriscono un possibile effetto tossico (stress ossidativo) delle nanoparticelle di silice su alcune cellule dell'intestino. La valutazione del rischio in vivo è tuttavia limitata dalla mancanza di studi e dati tossicologici che tengano conto delle esposizioni reali. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato, nell'agosto 2018, la rivalutazione congiunta di E552, E553a (silicato di magnesio) e E553b (talco). La sicurezza di questi tre additivi alimentari non ha potuto essere valutata a causa della mancanza di dati. Non è stato possibile stabilire una dose giornaliera accettabile (DGA). L'EFSA vorrebbe che le specifiche di questi additivi fossero più dettagliate. In particolare, raccomanda di caratterizzare la distribuzione dimensionale delle particelle che li compongono e di condurre studi di tossicità cronica che tengano conto della presenza nell'additivo di una frazione nanoparticolata. Nel giugno 2019, ricercatori francesi hanno evidenziato anomalie istologiche renali e risposte infiammatorie epatiche nei topi esposti a nanoparticelle di silice amorfa ad una dose paragonabile al consumo stimato tramite additivi alimentari.