Buonasera, sono in contestazione con Meta poiché dopo un phishing, prontamente comunicato, e successivo hackeraggio, Meta ha deciso di bloccare i miei account, facebook, Instagram e messenger. Ho aperto tre ticket, l'ultimo mandato avanti per più di un mese, rispondono, mi hanno anche contattata telefonicamente, ma oltre questo sola tanta inerzia e nessuna risoluzione. L'hacker mi ha sottratto la pagina Facebook mettendola sotto il dominio di un fasullo account business, ne è in possesso da oltre 40 giorni e a causa di inserzioni fraudolente mi ha sottratto anche soldi sul conto pay pal che alla fine ho dovuto bloccare ed infine chiudere. Sottolineo che nella pagina è contenuta un immagine di mio figlio minorenne ed io non so più come sottrarla all'hacker. Meta nei ticket mi ha chiesto un' enorme quantità di documentazione, carte di identità, dati personali di me e i miei familiari, anche i loro documenti, ma dopo più di 40 giorni non è stato fatto nulla. I miei account continuano ad essere bloccati ed io, sotto forte stress ed impossibilitata da Meta di poter controllare la pagina sottratta, ogni giorno son costretta a chuedere a parenti ed amici di poterla controllare per me. Solo scrivere queste cose mi sembrano assurde, viverle è davvero frustrante. Ho tutte le prove, ho fatto ogni screenshot possibile e catalogati in fascicoli strutturati e scritti in doppia lingua che ho comunque, tra la quantità enorme di documentazione richiesta, inviato a Meta. Vorrei poter fare un ricorso cautelare d'urgenza poiché psicologicamente non ne posso più e la mia psicoterapeuta ne può rilasciare dichiarazione. Questa pagina sottratta è anche collegata ad un epidodio da me vissuto, sono un codice rosso, vittima di violenza di genere, la mia pagina era una piccola cura per me e per chi tra le mie parole aveva ritrovato un po' di luce. Meta sa, Meta ha deciso di ignorarmi, per tanti giorni. Domani, 25 novembre, avrei desiderato poter dare speranza a me, e a chi come me, scrivendo nel mio piccolo spazio di mondo, la mia pagina, ma di nuovo le mani, questa volta digitali, mi costringono al silenzio. Spero qualcuno mi legga, Elena