Caffè Trombetta: richiamati alcuni lotti di cialde e capsule per rischio chimico
Alcuni lotti di capsule e cialde di caffè a marchio Trombetta sono state richiamate per possibili valori sopra i limiti di legge di Ocratossina A, una micotossina potenzialmente cancerogena. Se hai in casa questi prodotti non consumarli ma riconsegnali al punto vendita dove li hai acquistati.

Possibili valori di Ocratossina A sopra i limiti di legge. Per questo motivo sono stati richiamati a scopo precauzionale alcuni lotti di caffè. Capsule e cialde sono prodotti da Caffè Trombetta S.p.A. nello stabilimento di via Castelli Romani 132, a Pomezia, in provincia di Roma.
I lotti interessati dal richiamo
Ecco tutti i dettagli dei prodotti interessati dal richiamo.
- Cialda Espresso Arabica 18x7g. a marchio Consilia, con numero di lotto 01DD04B e data di scadenza 04-02-2024.
- Capsule compatibili Espresso Arabica 50x5,5g a marchio Lo Zio D’America, con numero di lotto 02CD05B e data di scadenza 05-02-2024.
- Capsule compatibili Espresso Arabica 10x5,5g a marchio Lo Zio D’America, con numero di lotto 01CD07B e data di scadenza 07-02-2024.
- Capsula DG Espresso Arabica 16x7g. a marchio Consilia, con numero di lotto 01ND02B – 01ND03B e data di scadenza 02/03-02-2024.
- L’Espresso Capsule Trombetta Arabica 10x5,5g a marchio Caffè Trombetta S.p.A, con numero di lotto 02AD07B e data di scadenza 07-02-2024.
Cosa fare se hai acquistato il prodotto
I consumatori che avessero acquistato questi prodotti sono invitati a non consumarli ma a riportarli al punto vendita dove sono stati acquistati.
Ocratossina A, potenzialmente cancerogena
L’Ocratossina A appartiene alla grande famiglia delle micotossine, sostanze contaminanti prodotte da alcuni funghi che possono ritrovarsi in diversi prodotti alimentari come cereali, spezie, frutta a guscio, caffè, cacao. Le micotossine possono essere pericolose per l’uomo, ma in modo diverso a seconda del tipo. Per questo la legge fissa dei limiti massimi negli alimenti. L’Ocratossina A, in particolare, è classificata dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) tra le sostanze “potenzialmente cancerogene per l’uomo”.