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Oblio oncologico, cos'è e cosa prevede la nuova legge

La Camera ha dato il via libera alla proposta di legge che introduce il diritto all'oblio oncologico. In arrivo maggiori tutele per chi ha superato un tumore e più prevenzione verso le discriminazioni, a cominciare dal limitare le indagini sullo stato di salute dei cittadini in banca o quando adottano un bambino. Ora il provvedimento passa in Senato: in attesa che concluda il suo iter, vediamo quali sono le principali novità.

04 agosto 2023
fiocchi oncologia

Con 281 voti favorevoli e nessun contrario, la Camera ha approvato la proposta di legge sull'oblio oncologico. Un provvedimento che ha come obiettivo quello di prevenire le discriminazioni e tutelare le persone che sono state affette dal tumore. In questo modo alle compagnie bancarie e assicurative (ma non solo) vengono imposti limiti stringenti nel considerare la storia clinica dei clienti per l'erogazione dei propri servizi. In attesa che il testo passi al Senato e concluda il suo iter, vediamo cosa prevede.

Cosa significa oblio oncologico?

Con l'introduzione del diritto all'oblio oncologico a seguito di guarigione, si sancisce il diritto di una persona guarita da un tumore a non fornire informazioni sulla propria condizione pregressa. Allo stesso modo, si stabilisce che il paziente guarito non debba subire indagini in merito al proprio stato di salute. Questo significa che, per esempio, che nel caso di stipula o di rinnovo di contratti bancari, finanziari, di investimento o assicurativi non sarà tenuto a fornire dettagli sul proprio stato di salute. La normativa non ammette la richiesta di informazioni sullo stato di salute della persona riguardo le patologie oncologiche da cui è stata affetta e da cui è guarita, senza episodi di recidiva, da più di 10 anni. Il periodo si riduce a cinque anni nel caso in cui la patologia sia insorta prima dei 21 anni. 

Anche per l'affido di minori e nei concorsi pubblici

La normativa introduce anche alcune novità che riguardano le indagini condotte in caso di adozione o affidamento di un minore. Le disposizioni prevedono che vengano limitate le ricerche sullo stato di salute dei prossimi genitori adottivi o affidatari e, in particolare, le indagini non possono riguardare patologie oncologiche trascorsi 10 anni dalla fine del trattamento terapeutico, in assenza di recidive. Anche in questo caso, il periodo si riduce a cinque anni se la patologia è insorta prima dei 21 anni di età. Le stesse limitazioni si applicano anche per le procedure di accesso ai concorsi, quando è previsto l'accertamento dei requisiti psico-fisici o comunque dello stato di salute dei candidati

Il Garante privacy vigilerà

A vigilare sulla corretta applicazione della normativa sarà il Garante per la protezione dei dati personali. Il Ministero della salute potrà identitificare, invece, eventuali patologie per le quali si applicano temini inferiori: entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge dovrà in caso emanare un decreto ad hoc.