Buongiorno, in data 3/12/2016 ho aperto una polizza presso la Alleanza Assicurazioni, Extra di Alleanza (Codice Cliente Alleanza 9489398). Al momento della richiesta del riscatto, a fronte dei 8.025€ che Alleanza dichiara di aver ricevuto da me, non considerando comunque l’ultima rata pagata (quindi il totale in realtà è 8.225€), mi vengono liquidati 4.694,48€ (nonostante nel documento finale siano comunque indicati oltre 200€ in più), con una perdita quindi del 43% circa.Quando stipulai questa assicurazione mi era stato detto dal consulente che questa tipologia di assicurazione dava la possibilità di chiusura superata la soglia minima dei 3 anni, in ogni momento, perdendo quasi nulla. Più volte sono stata tranquillizzata sul fatto che questo sarebbe stato un ottimo mezzo di risparmio, e che passato il vincolo dei 3 anni avrei potuto ritirare senza problemi una parte o il totale dei premi versati. Rispetto alle mie perplessità sulla differenza di valore tra il totale dei premi versati e il valore del contratto (circa 1.600€), mi è stato spiegato - in più occasioni - che una parte dei soldi era investita in un’assicurazione sulla vita. Ricevuto l’importo della liquidazione, chiedo delucidazioni perché la liquidazione è notevolmente più bassa di quello che mi aspettavo, e mi viene risposto dall'ufficio di competenza (Roma Vaticano) che Alleanza ha stipulato su di me un’assicurazione sulla vita che comunque dovrà essere pagata per il periodo di “previsione” stabilito all’inizio. Quando fu il momento, il consulente mi disse che questo periodo era solo indicativo e che avrei potuto prelevare i miei soldi, passato il vincolo dei 3 anni, quando avrei voluto e senza penali o altre spese. Non mi è stato MAI comunicato che il periodo avrebbe inciso sul valore del mio patrimonio riscattabile, né mi è stato mai detto che l’assicurazione sulla vita presente nella polizza sarebbe stata una spesa che sarebbe continuata anche decidendo di chiudere la polizza. Vorrei sottolineare che per me l’assicurazione sulla vita non era una necessità, i miei consulenti sapevano bene che il mio obiettivo era risparmiare dei soldi per dei progetti futuri, e non avrei mai accettato di spendere quasi la metà dei soldi accantonati per investire su uno strumento di cui – tra l’altro – non ho affatto bisogno, essendo giovane, in salute e senza figli.In seguito, avendo comunicato il disguido al mio consulente di riferimento, passato qualche giorno perché “rivedesse” il mio caso, mi comunica, invece, che ciò che ha inciso è stata la chiusura della polizza prima dei 20 anni (ipotetico periodo di accantonamento deciso all'inizio, sempre dichiarando che era solo un periodo indicativo, che non produceva vincoli sui miei risparmi), e in particolare prima di 5 anni. Negli anni, ho avuto 3 diversi consulenti, nessuno dei 3 mi ha mai comunicato che nel caso di chiusura della polizza prima dei 20 anni, avrei avuto un costo di chiusura elevato (secondo i miei calcoli maggiore a 2.000€, più di un quarto del capitale versato), anzi a mia esplicita domanda più volte mi è stato ripetuto che avrei potuto riscattare il mio investimento passati i 3 anni di vincolo senza problemi. Quando ho chiesto esplicitamente se il valore del contratto corrispondeva alla somma recuperata, chiedendo della differenza rispetto al totale dei pagamenti, mi è stato soltanto ripetuto che quello era “il valore del contratto”. Più volte ho chiesto quanto avrei potuto riscattare decidendo di chiudere la polizza, mai mi è stata data una risposta, mi è stato sempre rimandato al “valore del contratto”, lasciandomi credere che quei soldi erano miei e usufruibili.Nemmeno quando ho deciso di chiudere la polizza sono stata avvisata che avrei perso questi soldi, né nei documenti inviati dall'agenzia sono descritti i costi di uscita, ma solo il totale versato (meno l'ultima rata pagata) e il totale dei soldi restituiti. È stata quindi attivamente e più volte omessa un'informazione fondamentale. Evidentemente in modo fraudolento, in quanto pur non ricevendo informazioni specifiche sulle somme versate e quelle “recuperabili”, sono stata sempre rassicurata dai consulenti che i miei risparmi stavano fruttando bene e che avrei potuto ritirarli quando volevo. Inoltre, il fatto che questa spesa venga segnalata come inizialmente una spesa legata alla polizza vita e poi come un costo di chiusura, mi fa sospettare della buona fede della società.Quando segnalo che mi sarei rivolta a un avvocato, mi viene proposto di “fare finta di niente”, cioè restituire la liquidazione ad Alleanza e continuare il piano di accantonamento, anche senza nuovi versamenti, fino almeno a raggiungere lo scaglione dei “5 anni” (ma il consulente aggiunge, “possiamo chiudere anche prima”, lasciandomi quindi sempre più confusa rispetto al calcolo di queste spese di uscita), in cui avrei un costo di chiusura più basso. Quando chiedo che mi si calcoli la spesa di chiusura della polizza a 5 anni, per valutare quest'ultima proposta, vengo prima invitata in agenzia per parlarne di persona, al mio rifiuto mi viene detto che questa spesa non è prevedibile (quindi dovrei versare di nuovo i miei risparmi a loro senza sapere se e quanto potrei recuperare in più, dopo un tempo indefinito), poi mi si promette una comunicazione e-mail in pochi giorni con questa informazione (e-mail mai arrivata). La mia richiesta è la liquidazione totale dei premi versati, tolte le spese della polizza effettuate nel periodo in cui sono stata assicurata, come mi era stato garantito in precedenza. Vorrei inoltre che i costi di chiusura vengano annotati chiaramente, in quanto nei vari documenti il valore del patrimonio diminuisce di voce in voce senza che sia chiaro il motivo. Vorrei anche che nel conteggio dei miei versamenti venga considerata anche l’ultima rata, omessa senza motivo dal capitale accantonato.