Buongiorno,i motivi che mi spingono a reclamare dipendono dal fatto che mio papà, Cesare Bruno Consolandi di 81 anni, è stato letteralmente raggirato inducendolo ad acquistare degli apparecchi acustici che non corrispondevano a quelli provati in studio.Mi spiego meglio, mio papà si è recato al controllo periodico ed è stato visitato dal Gabriele Maria Ronchi.L'audioprotetista in questione dice a mio padre, con me presente, che gli apparecchi che indossa sono obsoleti e superati e lo invita a provare altri apparecchi di nuova generazione.La prova è positiva, mio papà sente la differenza e chiede quando costano.Il prezzo risulta troppo elevato e mio papà rifiuta la proposta, Il Ronchi dice che riesce a fargli un forte sconto con le promozioni in essere arrivando alla metà, circa 2100 euro.Mio padre accetta, fissiamo una data per la sottoscrizione del contratto e la consegna dei dispositivi per la settimana successiva. Alla consegna la sorpresa che gli apparecchi non erano ricaricabili come quelli della prova ma con le pile. Il Ronchi assicura subito che è l'unica differenza ma per il resto gli apparecchi proposti sono di pari qualità a quelli provati e di qualità immensamente superiori a quelli in possesso di mio papà.Ritiriamo gli apparecchi ma mio papà nota subito la differenza: gli apparecchi nuovi sono di qualità ancora più scadente di quelli precedenti, a nulla valgono nuove prove e regolazioni..Subito la settimana successiva mio padre si reca al punto Amplifon di via Ripamonti, accompagnato da una amica, facendo presente il problema e chiedendo aiuto (essendo tra l'altro ancora nei termini per il recesso).La sua voce è rimasta inascoltata, non so se sia stato grave l'atteggiamento del Ronchi o questa totale mancanza di assistenza di una persona anziana che si è stata totalmente raggirata.Mio papà attualmente usa ancora i vecchi apparecchi in quanto sente meglio rispetto a quelli nuovi.Chiedo alla cortese direzione di intervenire e trovare una soluzione per mio papà.Resto in attesa di un cortese riscontro.Cordiali salutiMargherita Consolandi