Buongiorno, in data 1/03/2023 alle ore 15,30, mia moglie Alessandra Sgaggio si reca nel negozio indicato, dopo convocazione della titolare, per la sostituzione della batteria del suo cellulare, che lamentava solo una resistenza breve alla carica, ma per il resto era perfettamente funzionante. Il lavoro era già stato preventivamente pagato, tramite POS, il giorno prima, come richiesto dalla titolare. Dopo averlo lasciato per la riparazione, torna dopo un'ora circa a riprenderlo. Quando, dopo circa 15 minuti dall'uscita dal negozio, tenta di accedere al telefono si accorge che non funziona più e quindi con un'amica decide di ritornare al negozio. Il tecnico le dice di aspettare e i tentativi di rimettere in funzione il cellulare durano fino alle 19,15, quando mia moglie richiede indietro il cellulare visti l'insuccesso dei tentativi di riparazione. Allora il tecnico procede al ripristino della vecchia batteria, riconsegna il cellulare non funzionante e restituisce brevimano la somma pattuita per il lavoro. Il giorno 11/03/2023, dopo aver fatto visionare da altri tecnici il cellulare, vado personalmente a discutere con il tecnico summenzionato per chiedere un indennizzo al danno procurato di 200€, cifra che copre solo il costo dell'apparecchio e non quello dei ricordi in esso contenuti, ne del danno procurato. La richiesta è stata subito negata senza diritto alcuno, per cui dopo essermi consultato con voi, nella veste della gentilissima Avv. Clara Dal Molin, RIPROPONGO IL RIMBORSO e scrivo questa cronistoria dell'evento. Ringrazio per l'attenzione e porgo distinti saluti. Luigi Pingue