Oggetto: Recesso non rispettato e comportamento scorretto – Trattamento ortodontico Impress Plus
Buongiorno,
vi scrivo per segnalare una situazione che ritengo particolarmente scorretta e lesiva dei miei diritti di consumatore, legata a un trattamento ortodontico sottoscritto con la società Smile2Impress S.r.l.
Il giorno 11 marzo 2025 ho effettuato una visita presso uno studio affiliato ad Impress per valutare un trattamento ortodontico. Durante tale visita mi è stata effettuata una scansione dentale e altri esami necessari a stabilire l'idoneità al trattamento.
Il giorno 13 marzo 2025, sono stato contattato telefonicamente da un consulente dell'azienda, che mi ha confermato l'idoneità e mi ha illustrato il trattamento "Impress Plus", rassicurandomi su tempistiche molto rapide e sull'invio entro pochi giorni di un video 3D personalizzato ("video simulation") da approvare prima dell’eventuale produzione degli allineatori. Tale video ha lo scopo di mostrare graficamente come diventeranno i denti al termine del trattamento.
Convinto dalle rassicurazioni, ho firmato il contratto lo stesso giorno (13/03/2025), per un importo complessivo di euro 3.482,00, versando subito euro 2.500,00 come acconto tramite bonifico, e accettando successivamente un piano rateale per il restante importo, di cui ho pagato anche la prima rata da euro 81,83.
Nonostante le promesse iniziali, dopo 10 giorni non avevo ancora ricevuto il video promesso. Dopo vari solleciti, mi è stato detto che sarebbe arrivato al massimo entro lunedì 24 marzo 2025. Tuttavia, in tale data non avevo ancora ricevuto nulla, e solo in seguito ad una mia ulteriore richiesta mi è stato comunicato che il video era ancora in fase di produzione, quindi il trattamento non era stato ancora avviato.
Alla luce di quanto accaduto, ho esercitato il diritto di recesso con PEC inviata in data 24/03/2025, chiedendo il rimborso delle somme versate, in quanto:
- il servizio non era stato erogato;
- non era stato prodotto alcun bene personalizzato;
- non avevo mai dato consenso esplicito alla produzione;
- il diritto di recesso era ancora pienamente esercitabile.
**Conferma ricevuta dall’azienda:**
Il giorno stesso dell’invio della PEC, ho ricevuto risposta tramite chat WhatsApp dal consulente che aveva seguito la mia pratica. Mi ha confermato di aver preso visione del recesso, che la mia richiesta era valida e che il dipartimento competente era stato informato.
**Decorrenza del termine di recesso:**
Conformemente all’art. 52 del Codice del Consumo, il termine per esercitare il diritto di recesso è di 14 giorni dalla conclusione del contratto. Il contratto è stato firmato in data 13 marzo 2025, quindi il termine scadeva il 27 marzo 2025 incluso. La mia comunicazione di recesso del 24 marzo è quindi valida e tempestiva.
**Informazioni contrattuali poco trasparenti:**
Il contratto rateale riporta vagamente un riferimento al diritto di recesso, tra molte clausole, senza alcun modulo precompilato. Negli altri documenti (consenso informato, informative) non si fa alcun riferimento chiaro al diritto di recesso, ma si richiama solo l'art. 59 del Codice del Consumo, relativo ai beni personalizzati, senza chiarire quando tale eccezione è applicabile. Questo può risultare fuorviante per il consumatore.
**Successivi eventi:**
- Il 26 marzo ho ricevuto il video VS con indicazione che avevo 3 giorni di tempo per accettare il trattamento. Lo stesso giorno ho inviato una seconda PEC ribadendo di non autorizzare alcuna produzione.
- Il 1 aprile ho inviato una terza PEC, concedendo 3 giorni di tempo (fino al 4 aprile) senza ottenere alcuna risposta.
- Il 2 aprile, a seguito dell'email ricevuta che preannunciava l'addebito della seconda rata, ho inviato una quarta PEC di **diffida formale** all'azienda, chiedendo l'interruzione immediata degli addebiti e confermando il recesso.
**Comportamento scorretto su addebiti:**
Il 2 aprile appunto come dicevo, ho ricevuto un'email che preannunciava l'addebito della seconda rata da 81,83€, programmato per il giorno 5 aprile. Nonostante ciò, oggi 5 aprile ho ricevuto una nuova email in cui viene notificato che l’addebito è stato tentato, ma **non è andato a buon fine per mancanza di fondi disponibili sulla carta**. Nella stessa email si informa che **verrà effettuato un nuovo tentativo di addebito entro 5 giorni**.
Tutto ciò sta avvenendo **nonostante il trattamento sia stato formalmente annullato, senza produzione, senza autorizzazione e con comunicazione di recesso inviata nei termini previsti dalla legge**. L’azienda continua a ignorare le mie richieste e procede unilateralmente come se il contratto fosse ancora in vigore.
**Richiesta:**
Chiedo il supporto di Altroconsumo affinché l’azienda venga invitata a:
- rispettare il mio diritto di recesso;
- rimborsare le somme versate (acconto e rata);
- cessare qualsiasi addebito successivo;
- formalizzare l’annullamento del contratto.
Resto a disposizione per fornire la documentazione (contratti, PEC, ricevute) e ringrazio in anticipo per il supporto.