Il 27 luglio 2022 Enne Energia mi manda proposta di modifica unilaterale del contratto di fornitura del gas, con decorrenza 1 novembre 2022, in cui sostanzialmente il costo della componente energia viene agganciatomensilmente all'indice PSV e non più trimestralmente all'indice PFOR come da contratto in essere. In quel momento, a luglio, il PSV è nettamentepiù alto del PFOR ( 1,829600 contro 1,028582) quindi il sospetto è che il fornitore proponga una variazione contrattuale a proprio favore. Il 24 ottobre 2022 Enne Energia mi comunica l'inefficacia dellaproposta di variazione adducendo come motivazione recenti comunicati di AGCM e di Arera ed il decreto aiuti-bis diAgosto, mantenendo quindi l'indice PFOR come riferimento . In quel momento, proprio dall'1 ottobre, l'indice PFOR è nettamente più alto del PSV (2,553579 contro 0,826079), quindi la disdetta della variazione contrattuale è nettamente a vantaggio del fornitore e nettamente a mio svantaggio. Ritengo che Enne Energia abbia agito solo in base ai propriinteressi inseguendo di volta in volta l'indice più conveniente per massimizzare gli introiti e comunicandomi l'inefficacia della viariazione contrattuale solo pochi giorni prima mi ha impedito di correre per tempo ai ripari contro un aumentodevastante proprio nel momento di accensione dell'impianto di riscaldamento. Dall'1 gennaio 2023 riesco a passare ad altro fornitore abbandonando Enne Energia, ma stimo che il danno a mio sfavore sia stato di almeno 500 euro in più sulla bolletta del gas per il trimestre ottobre-dicembre 2022.