In data 25/06/2025 alle ore 17:00 mi presento presso la vostra filiale di Beinasco (TO) per effettuare la valutazione gratuita della mia automobile, ottenendo un'offerta di acquisto pari a € 2.045,00.
Successivamente alla valutazione, il vostro dipendente mi ha proposto di apporre delle firme su tablet con modalità grafometrica, dicendo che la stessa serviva solo a "bloccare" il prezzo dell'offerta per 7 giorni, eventualemente prorogabili, a mia garanzia sul prezzo di valutazione, in quanto dopo quella data il prezzo poteva subire una riduzione ovvero la valutazione non sarebbe stata più valida. A quel punto ho chiesto espressamente se ci fossero penali in caso avessi cambiato idea nel mentre e non consegnato l'auto per qualsiasi ragione. Alla mia domanda mi è stato risposto con una un'altra domanda: "perché dovrebbe ripensarci?" glissando l'argomento senza di fatto spiegare cosa potrebbe succedere in tale circostanza. Ho comunque ritenuto la cosa poco impegnativa, nel senso che avrei soltanto bloccato il prezzo per 7 giorni, passando il termine l'offerta avrebbe non sarebbe più stata valida. Pertanto, firmo sul tablet, quindi senza possibilità di leggere per intero il contratto se non successivamente quando mi è stato inviato per email. Di seguito trovo due e-mail della società. La prima per l'appuntamento concordato per la consegna della vettura e la seconda con il contratto allegato dove al punto b recita testualmente:
"Con la sottoscrizione del contratto di compravendita la proprietà dell’autovettura passerà insindacabilmente ed
immediatamente dal Venditore alla Società, la quale si impegna a pagarne il prezzo al Venditore a mezzo bonifico bancario". Ma quando mai si è parlato di passaggio di proprietà! Eravamo daccordo sul prezzo certamente, eravamo daccordo sul fatto che avrei consegnato l'auto entro 7 giorni per poi fare il passaggio di proprietà in agenzia, che mi impegnavo a consegnare il veicolo nello stesso stato in cui si trovava al momento della perizia e a non percorrere più di 1000 km (500 come riferito dal dipendente), ma non certo la cosa più essenziale e cioè che con quella firma io stavo trasferendo la proprietà del veicolo alla società.
Tengo a precisare che io non ho ricevuto alcuna caparra confirmatoria, ma ho soltanto dato il consenso a "bloccare" il prezzo per 7 giorni, e a consegnarvi il veicolo come sopra descritto.
Ritengo la presente una pratica commerciale assolutamente scorretta in quanto si induce il venditore a firmare per tranquillizzarlo sul prezzo che non subirà variazioni ma di fatto il contratto (che arriva per mail e quindi non leggi nell'immediato) dice tutt'altro, e l'elemento essenziale, cioè il trasferimento di proprietà, non viene esplicitato affatto. Detto ciò, non sentendomi affatto vincolato, date le rassicurazioni del vostro addetto in filiale, mi assolutamente ritengo libero di disporre della mia macchina, anche con vendita ad altri, qualora trovassi una soluzione più conveniente. Pertanto chiedo di recedere dal contratto in quanto non rispecchia la mia volontà poiché viziato da errore, inducendomi nel convincimento errato di bloccare il prezzo e non vendere in quel preciso momento.
Resto in attesa di una vostra cortese risposta per la soluzione della controversia.