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Auto in condivisione? Una scelta che conviene. Ecco come prenotarla

15 aprile 2017
Car sharing

Per i brevi tragitti cittadini può essere conveniente usare i servizi di car sharing, ormai disponibili in molte città. Prenotare una vettura è anche piuttosto semplice. Ti spieghiamo come fare.

L’economia della condivisione continua a far proseliti e il settore dei trasporti è tra i più vivaci. Perché comprare una seconda auto quando la si può prendere in prestito ogni volta che si vuole per brevi tragitti, senza il problema del parcheggio e della manutenzione? Così il car sharing qualche anno fa ha fatto il suo ingresso in sordina nelle grandi città e adesso è un servizio presente in alcuni comuni italiani, soprattutto al Nord.

Condividere per risparmiare

L’idea di base è che per fare un tragitto in auto non serve possedere il mezzo su cui si viaggia. Da qui il concetto di car pooling: condividere un veicolo con persone che fanno il nostro stesso tragitto per ottimizzare i costi e togliere anche un po’ di traffico dalla strada. C’è chi si mette d’accordo con i colleghi e chi utilizza apposite app che fanno incontrare domanda e offerta. Tra i servizi di maggior successo c’è BlaBlaCar, ideale per il car pooling extraurbano. Per chi invece desidera una versione snella del noleggio per girare in città, c’è il car sharing: vetture a uso collettivo presenti in 29 città della Penisola con due tipologie principali: "A stazione fissa" e "Free floating". Le città maggiormente servite sono Milano, Roma, Torino e Firenze, che insieme coprono quasi il 90% dell’intera offerta di veicoli condivisi a livello nazionale. 

A chi conviene

L’operatore che ha il maggior numero di auto sul territorio è Enjoy, che con i suoi 2.170 veicoli copre circa il 40% del parco auto attuale. Segue a breve distanza Car2go, con 1.975 auto. Mentre alcune grandi città, come Milano e Roma, danno la possibilità di scegliere tra diversi operatori, per altre, per esempio Genova, Napoli, Trento o Palermo, la scelta è obbligata perché vi opera, almeno per il momento, una sola azienda. Ma il car sharing conviene davvero? Se l’alternativa è comprare un’auto in più per la famiglia, spesso la risposta è affermativa. Inoltre, chi circola con auto condivise gode di particolari agevolazioni, che cambiano da una città all’altra. In alcuni Comuni può parcheggiare gratuitamente nelle aree di sosta a pagamento, in altri può circolare nelle aree a traffico limitato e così via: un bel vantaggio per chi ha fretta e deve muoversi nel traffico cittadino. Quanto alla convenienza economica, dipende da una serie di fattori: l’uso che dovete farne, l’eventuale costo di iscrizione, le tariffe, la scelta di un pacchetto o di un forfait che possono far risparmiare. 

Le tariffe

Nella nostra inchiesta abbiamo analizzato le tariffe dei 4 servizi di tipo Free floating presenti sul nostro territorio e possiamo dire che sono pensate per un uso veloce, tragitti brevi senza lunghe soste. Alcuni servizi hanno un costo di abbonamento, mentre altri fanno pagare solo la tariffa “a consumo”, conteggiata al minuto, che a volte cambia se si supera un certo chilometraggio. Anche il tipo di veicolo scelto incide sulla tariffa, e lasciare l’auto al di fuori di una certa area o per esempio all’aeroporto, può comportare il pagamento di un sovrapprezzo. Infine, dettaglio importante: si paga anche quando l’auto è ferma (per esempio, in sosta mentre fate la spesa in un negozio), anche se con alcuni operatori la tariffa di parcheggio è molto più bassa rispetto a quella applicata al veicolo in movimento. Quanto ai pacchetti e ai forfait, con alcuni operatori (Car2go, Enjoy) scattano automaticamente al raggiungimento della soglia di minuti oltre la quale diventano convenienti, con altri (Share’ngo, DriveNow) invece no, quindi vanno sempre scelti in anticipo.

Tutto in uno smartphone

La comodità sta anche nel fatto che si può prenotare, trovare, noleggiare e restituire l’auto tramite smartphone, senza bisogno d’altro. Basta registrarsi al servizio, meglio sul sito web via computer perché sarà necessario fornire parecchi dati che risulta più scomodo inserire via telefono, e poi scaricare l’app del servizio scelto.