Come evitare di farsi rubare la bici? I nostri consigli

Secondo le stime, almeno un ciclista su tre ne è stato vittima. Quello del furto delle biciclette è un fenomeno sempre più comune nelle nostre città, in grado di muovere un giro d'affari impressionante, pari a oltre 100 milioni di euro all'anno. Sull'onda questo problema diffuso sono nate anche diverse community online, pagine Facebook o gruppi che aiutano i possessori a ritrovare la propria due ruote. Anche se non possiamo scongiurare del tutto la possibilità di finire vittime di un furto, ci sono alcuni accorgimenti che possono aiutarci almeno a rendere difficile la vita dei ladri. Primo tra tutti, ricordarsi di legare la bici con un sistema di bloccaggio sicuro e in modo tale che nessun componente della bici sia facilmente asportabile. Ma anche quando acquistiamo, è bene osservare qualche semplice regola.
Quando compri una bicicletta nuova
- È buona norma trascrivere o fotografare il numero del telaio oppure quello di serie della nostra bicicletta. Alcuni rivenditori (come Decathlon) associano questi dati all'acquirente al momento dell'acquisto, operazione che ha consentito che diverse bici tornassero ai legittimi proprietari.
- Fai alcune foto sia della bici intera che di qualche dettaglio utile a un eventuale riconoscimento. Queste serviranno per sporgere denuncia e anche per diffonderle sui vari forum e sulle pagine social. Potrebbero essere determinanti per documentare che la bici è effettivamente tua al momento del ritrovamento.
- Personalizza la bici, così da renderla diversa dalle altre e quindi riconoscibile: applica adesivi, colori, accessori o dettagli particolari.
- Meglio non scegliere un modello con ruota e sella a sgancio rapido: sono le più gettonate per i furti delle singole parti. Meglio verificarlo al momento dell'acquisto, perché è un aspetto su cui è costoso intervenire in un secondo momento. (Solitamente si devono cambiare le componenti con sgancio rapido).
- Se utilizzi il casco per la tua sicurezza, non lasaciarlo legato insieme alla bici: serebbe un incentivo al furto.
Attenzione prima di sceglierne una di seconda mano
I prezzi stracciati possono indurre in tentazione, ma quando valutiamo di acquistare una bicicletta usata è bene fare attenzione. È bene non alimentare il mercato delle bici rubate e, inoltre, sappi che chi ne acquista una è responsabile e, in caso di fermo, può essere accusato di ricettazione.
- Diffida di bici vendute a meno di 70 euro: anche se vecchia, una bicicletta non si svaluta mai così tanto;
- Non acquistare da mercatini o da persone per strada che non sono in grado di documentare la vendita;
- Richiedi sempre i dati del venditore (fotocopia di un documento d'identità) e, possibilmente, anche la copia della ricevuta di acquisto;
- Chiedi al venditore di sottoscrivere un foglio dove dichiara di vendere una bici di sua proprietà: puoi utilizzare questo modello che ha pubblicato la Polizia locale di Milano. È vero che potrebbe mentire, ma è sicuramente un disincentivo;
- Controlla i venditori online, verifica la quantità di biciclette che hanno venduto;
- Se l'annuncio contiene dettagli sulla bici (dimensioni della ruota, cambio...), può darti un'idea della sua affidabilità.
Come legarla e "tenersela stretta"
- Se vai spesso in uno stesso luogo, lega ogni volta la bici in un posto diverso. I ladri puntano le bici e tornano attrezzati;
- Blocca sempre il telaio della bici. Se la ruota è a sgancio rapido, fissala insieme al telaio o usa due sistemi di bloccaggio. Non lasciare mai la bici slegata o legata a sè stessa, anche se prevedi di allontanarti per pochi minuti;
- Preferisci il palo alle rastrelliere basse, che obbligano a fissare solo la ruota. Il ladro potrebbe lasciare questa e portarsi via il resto;
- Assicurati che il palo/rastrelliera a cui leghi la bici sia solido e non asportabile o tagliato;
- Scegli luoghi di passaggio, vicini a telecamere (di banche, negozi, uffici...) e ben illuminati. Possono essere buoni deterrenti, ma non bastano;
- Personalizza la bici il più possibile. Tieni foto della bici e del numero di telaio. Se te la rubano, servono a provare che è tua.
1. Archetti a U (U-lock)
Sono i più sicuri, anche perché per tagliarli sono necessari strumenti grossi e rumorosi, oltre al fatto che sono strutturalmente più resistenti grazie alla loro forma. La resistenza degli U-lock dipende dal materiale e dal diametro: abbiamo provato a capire in quanto tempo possono essere manomessi. Se il diametro è inferiore ai 10 mm è sufficiente uno strumento di medie dimensioni, se lo spessore è 13-15 mm serve uno strumento più grande che passa meno inosservato. Dai 15 mm, invece, si può considerare sicuro: in questo caso servono sia uno strumento più potente che qualche minuto. Il peso in genere è più contenuto rispetto a quello delle catene ma la forma lo rende più scomodo da trasportare. Una soluzione potrebbe essere di lasciarlo fisso nel posto dove si parcheggia a lungo, ma così non si possono fare tappe intermedie. Altro contro è la rigidità, che non lo rende adattabile a tutti i tipi di pali e rastrelliere disponibili, soprattutto se di grosso diametro. La soluzione migliore, perciò, è utilizzare due sistemi contemporaneamente.
2. Catene ad anelli
Per quanto riguarda la sicurezza, sono leggermente inferiori rispetto all’archetto. I modelli catene ad anelli abbastanza lunghi permettono di legare sia le due ruote che il telaio. Sono vulnerabili, perché si possono appoggiare a terra facilitando l’utilizzo di strumenti come il tronchese per tagliarli; pesano molto e ogni maglia della catena ha solitamente un diametro minore rispetto all’u-lock. Le catene a maglia quadrata o esagonale sono più difficili da tagliare. Le catene ad anelli si trasportano comodamente legate sotto la sella o alla canna ma attenzione a non rovinare il telaio a causa dello sfregamento! La sicurezza della catena ovviamente aumenta all’aumentare del diametro delle maglie ma, di conseguenza, cresce il peso che ci portiamo dietro.
Per i sistemi a catena, la criticità principale che emerge dai test è la durabilità: sabbia, polvere, ruggine e pioggia interferiscono molto con il buon funzionamento (ma non con la sicurezza) del meccanismo. Se la bici sosta spesso all'aperto e non è riparata, metti in conto una buona manutenzione.
3. Catena segmentata
Si tratta di un lucchetto composto da segmenti allungati connessi tra loro da degli snodi piani. Occupano molto meno spazio delle precedenti tipologie perché i segmenti si possono ripiegare, pesano meno e sono più versatili dell’u-lock perché sono più lunghi. Tuttavia, dai nostri test emerge che alcuni lucchetti segmentati possono essere aperti anche a mani nude, agendo sugli snodi. Il loro livello di sicurezza e resistenza al taglio, dunque, è minore rispetto a u-lock e catene ad anelli. Inoltre, a differenza delle catene ad anelli più lunghe, non permettono di legare contemporaneamente telaio e due ruote.
4. Cavo spiralato
Sono decisamente una soluzione poco sicura: sono infatti necessari circa 10 secondi per tagliare una catena spiralata (formata cioè da filamenti intrecciati a spirale), ancora meno se lo spessore è ridotto: per quelle più sottili possono bastare appena 2 secondi e un attrezzo veramente piccolo che si tiene comodamente con una mano e che, quindi, può passare tranquillamente inosservato. Attenzione che spesso il rivestimento in plastica fa sembrare il cavo più grosso di quello che in realtà è, quindi è ancor meno resistente di quanto può sembrare. Sono indubbiamente molto comodi perché leggeri (per quelli a combinazione non serve nemmeno la chiave da portarsi) e convenienti. La loro flessibilità e lunghezza li rende anche molto adatti a legare la bici anche in situazioni scomode ma sconsigliamo di affidarcisi come unico antifurto: usatelo piuttosto in combinazione con antifurti più sicuri.
5. Bloccaruota
I bloccaruota da soli sono inutili perché la bici può essere trasportata via sulla ruota non bloccata. Si potrebbero utilizzare in aggiunta a uno dei sistemi più sicuri, solo se già montati sulla bici, altrimenti non vale la pena spendere soldi per acquistarli.
6. Nuovi sistemi per avvisare via smartphone
Sono nuovi sistemi che si attivano nel caso in cui la bici subisca spostamenti o manomissioni: ti avvisa e/o fa partire un allarme sullo smartphone. Nel caso di furto, puoi cercare di rintracciarla se ha il gps incluso. Questi sistemi sono costosi, non tanto per il dispositivo in se, ma per il fatto che è necessaria una connessione. Abbiamo fatto alcuni test su apparecchi simili, come il Tractive: per il momento non ci sentiamo di consigliarli. Si tratta comunque di sistemi che agiscono a posteriori, dopo che il furto è avvenuto, e che al massimo possono servire ad aumentare le probabilità di rintracciare la propria bici.
Lucchetti alla prova
Ma quale è il lucchetto più sicuro? Abbiamo messo alla prova catene ad anelli, lucchetti U-lock e segmentati, cercando di rompere 21 sistemi antifurto per bici. Come è andata? Alcuni si sono rotti persino a mani nude. Scopri tutti i risultati del test.
Che fare se, nonostante i nostri accorgimenti (quindi un buon sistema di bloccaggio, come prima cosa e l'attenzione a bloccare bene la bici come seconda), i ladri riescono comunque ad avere la meglio? La prima cosa da fare è sporgere denuncia alle forze dell'ordine, portando anche le foto della bicicletta. Questa fase ha una duplice valenza perché da un lato dimostra la proprietà del mezzo e dall'altro può spingere polizia e carabinieri a intervenire.
Come attivarsi e provare a ritrovare la bici
A questo punto possiamo iniziare a fare qualche ricerca utilizzando in primis la rete:
- Controlliamo che la bici non sia già stata messa in vendita attraverso i canali di compravendita online come Subito.it, Bakeka o eBay o tramite app come Shpock e Bikeeza;
- Un consiglio può essere quello di fare un giro nei mercati cittadini, dove non è raro trovare le bici usate in vendita che potrai rimettere a nuovo;
- Diamo un'occhiata anche alle pagine Facebook dedicate, come "Bici rubate e ritrovate" della Polizia locale di Milano.