Tastiera: come scegliere quella giusta
Per chi fa smartworking, il ricorso a una tastiera esterna può facilitare il lavoro e alleggerire la fatica di braccia e mani. Ma i modelli sul mercato sono davvero parecchi, e alcuni possono arrivare a costare anche oltre 100 euro. Vediamo quali tipi di tastiere ci sono in commercio e quali sono gli aspetti e le funzionalità da tener presenti quando si sceglie un modello.
Con la diffusione dello smartworking, accelerata forzatamente dalla situazione pandemica, sono in molti quelli che hanno dovuto ricostruire tra le mura domestiche la postazione dell’ufficio. Tra gli elementi che concorrono a formare una buona base di lavoro (collegamento wifi, monitor esterno, cuffie… vedi Innova 83, ) c’è anche la tastiera esterna: scegliere quella giusta, che consente di digitare più velocemente facendo meno errori, permette a mani e braccia di mantenere una posizione più corretta, affaticando di meno le articolazioni dei polsi. Per chi usa un portatile con tastiera integrata, dunque, ricorrere a una tastiera esterna potrebbe facilitare il lavoro quotidiano.
La pressione sul tasto: occhio a quelle economiche
Uno degli aspetti più importanti in una tastiera è la sensazione tattile che si ricava quando si preme un tasto. Come si comporta quest’ultimo sotto la pressione del dito? Le tastiere esterne più economiche (se ne trovano anche intorno ai 10 euro) sono dotate di membrane plastiche sotto i tasti: quando il dito ne schiaccia uno, la membrana si deforma e chiude un contatto elettrico, inviando così al pc il segnale che quel tasto è stato premuto. La sensazione al tocco è simile a quella che si ha premendo un oggetto gommoso. Per chiudere il contatto elettrico, il tasto deve essere schiacciato fino in fondo. Con il passare del tempo, l’usura deteriora la membrana, che progressivamente diventa meno elastica e talvolta finisce per inviare al pc falsi contatti. Queste tastiere andrebbero evitate, perché nel tempo si rivelano meno affidabili.
Oltre che nelle tastiere economiche, questa tecnologia è applicata anche alle tastiere impermeabili e lavabili, utili se si usano in cucina a con bambini piccoli in giro. Alcune tastiere da scrivania, come del resto i portatili di buona qualità, sono dotate di tasti con meccanismo a forbice, una soluzione ibrida fra il sistema a membrana e quello meccanico: il grande vantaggio di questo meccanismo è che i tasti possono essere molto sottili e non bisogna premerli troppo profondamente. Questo consente di digitare in modo più veloce e leggero.
Le tastiere esterne di qualità, che vanno all'incirca dai 40-50 euro fino a superare i 100 euro, utilizzano un sistema meccanico, che si traduce in vari modi: in alcune il tasto risponde in maniera lineare alla pressione, in altre sembra di usare la tastiera di uno strumento musicale. Ciò che hanno in comune tutte le tastiere meccaniche, che hanno un costo più elevato, è la buona durata. Nelle tastiere di alta gamma c’è persino la possibilità di sostituire individualmente i tasti che si guastano.
La disposizione dei tasti: Querty o Dvorak?
La disposizione delle lettere sulla tastiera può cambiare a seconda del paese, così come i caratteri speciali (valute, simboli di uso corrente, punteggiatura…) o le lettere accentate (soprattutto negli alfabeti di derivazione latina). In Italia, la tastiera più diffusa è quella detta “QWERTY”, nome che deriva dalle prime sei lettere presenti in alto a sinistra della tastiera. Un’altra tastiera molto diffusa a livello mondiale è la cosiddetta “DVORAK” che, basandosi sulle regole della lingua inglese, ha una disposizione dei tasti più razionale (le lettere più utilizzate sono al centro della tastiera, quelle meno usate all’esterno, le vocali sono posizionate di seguito a sinistra nella riga centrale), in modo da permettere l'alternanza tra mano sinistra e destra. Chi è abituato a scrivere con la QWERTY, però, non è detto che trovi beneficio nel passare alla DVORAK; anzi, potrebbe trovarsi peggio.
La connessione: con o senza fili
Le tastiere esterne sono dispositivi cosiddetti “plug & play”, cioè che si collegano a una delle porte del computer (solitamente via usb, anche se ce ne sono con connettore tipo PS/2 dedicate ai desktop) e non necessitano di drivers. Chi desidera ridurre il numero di cavi o ha necessità di usare la tastiera lontano dal pc, deve ricorrere a un modello “wireless”. Nelle tastiere esterne wireless, il cavo è sostituito da un ponte radio tra la tastiera stessa e il pc.
Due sono le tipologie di questi dispositivi senza fili: quelle che hanno bisogno di una piccola chiavetta (venduta insieme alla tastiera) da inserire in una porta usb del computer e quelle che operano secondo lo standard Bluetooth. Le prime si comportano in tutto e per tutto come tastiere classiche dotate di cavo: si inserisce la chiavetta in una porta usb del pc ed eventualmente si accende la tastiera con l’apposito interruttore.
Per i modelli Bluetooth, invece, è necessario connetterle al computer. Queste ultime sono da preferire se si possiede un pc con poche porte usb. Attenzione: se la connessione Bluetooth con il pc viene condivisa da altri dispositivi (mouse senza fili, auricolari wireless…) possono sorgere alcuni conflitti tra dispositivi, con il rischio che la connessione rallenti o si perda. I dispositivi senza fili sono alimentati da una batteria: nelle tastiere wireless le batterie durano anche per diversi mesi di uso quotidiano. Le tastiere Bluetooth hanno solitamente una durata della batteria minore, ma dipende molto da modello a modello.
La corretta manutenzione
Ecco alcuni semplici consigli di pulizia per evitare che lo sporco che si accumula sulla tastiera finisca con il pregiudicarne il funzionamento.
- Prima di pulire la tastiera esterna, ricordati sempre di staccarla dal computer oppure spegni quest’ultimo.
- Per togliere l’unto che si deposita sui tasti puoi usare un prodotto non aggressivo, come un liquido per pulire i vetri. Non spruzzarlo direttamente sulla tastiera, ma su un panno asciutto.
- Per rimuovere lo sporco che si accumula sotto i tasti e tra di loro, puoi usare un’aspirapolvere dotato di beccuccio con spazzola. Non usarlo a una potenza eccessiva (in alternativa, non avvicinare troppo il beccuccio ai tasti) per evitare che qualche tasto venga risucchiato.
- Lo sporco si annida anche sotto la tastiera. Per pulirla, periodicamente portala all’aperto (o sul balcone), capovolgila e, ripetutamente, percuotila delicatamente sul fondo.
- Quando non utilizzi la tastiera esterna per un lungo periodo (ad esempio, perché vai in vacanza e ti porti solo il pc portatile), se hai una tastiera senza filo (wireless) con interruttore, ricordati di spegnerla o di rimuovere le batterie al suo interno.
