In data 16 maggio 2022 mi sono presentata presso il front-office della Virgin Active Valle Aurelia di Roma, richiedendo di poter compilare il modulo di disdetta dell'abbonamento di cui Special flexi night 3+1 con scadenza al 31 maggio 2022, non avendo potuto fruire nel corso dell'ultimo mese e mezzo delle prestazioni dedotte in contratto e non potendo fruirne nemmeno in futuro per ragioni di lavoro indipendenti dalla mia volontà. Mi è stato risposto che il mio contratto si era già rinnovato automaticamente, in quanto il termine di scadenza per presentare la richiesta di disdetta sarebbe spirato nella giornata di domenica 15 maggio 2022. Ho rappresentato in quella sede e, nella stessa giornata, a mezzo email e pec che il computo del termine di rinnovo del contratto che scade in un giorno festivo, in mancanza di uso diverso, va prorogato di diritto al primo giorno non festivo utile a mente degli articoli 1187 e 2963 c.c.. e che, non essendo stato diversamente pattuito nel contratto a mia firma, la predetta disciplina normativa andava applicata in quanto compatibile. L'azienda ha risposto tramite email e pec che il termine di scadenza per richiedere la disdetta dell'abbonamento previsto dall'articolo 11 del contratto, andava interpretato in senso letterale e che quindi la mia richiesta non poteva essere accolta. Di conseguenza, il contratto veniva rinnovato per un ulteriore mese. Successivamente, è stata addebitata sulla carta di credito a me intestata la somma di euro 107 per il mese di giugno 2022. Desidero la restituzione di quanto indebitamente prelevato dalla Virgin Active sulla base di una interpretazione arbitraria delle norme di diritto.