Oggetto: attivazione nuova utenza gas - contatore con presenza di sigilli.Contratto stipulato con Eni gas e luce dall'intestataria coinquilina della scrivente nel mese di settembre 2017.Primo appuntamento mancato: 5.10.2017. Successivi appuntamenti mancati: 12.10.17, 20.10.27, 31.10.17.In breve: a fronte di nostra tempestiva richiesta fatta ad Eni gas e luce per l'attivazione di nuova utenza gas (N.B. siamo due coinquiline entrate in possesso, in data 1.10.17, di immobile attraverso regolare contratto di locazione), già presentata nel mese di settembre 2017, il gestore ci confermava via sms la conclusione del contratto di fornitura fissando appuntamento con il tecnico Italgas per la rimozione dei sigilli per la data del 5.10.17, fascia oraria 16 - 18. Tuttavia, quel giorno nessuno si presentava nell'orario stabilito sebbene fossimo state presenti in casa senza interruzione per tutto il pomeriggio. Attraverso interlocuzione con Eni apprendevamo con sorpresa che la pratica era stata poi evasa per 'assenza del cliente' ma lo stesso operatore ci informava del fatto che 'spesso così succede, che i tecnici non si presentano insomma..'. Ottenevamo comunque secondo appuntamento per la data del 12.10, fascia oraria 16-18, ma succedeva la stessa cosa. Eni continuava a ritenersi sollevata da ogni responsabilità trattandosi di servizi di distribuzione appaltati ad Italgas noi insistevamo chiedendo almeno una motivazione posta a giustificazione di chiusura pratica ma Eni non era in grado di risponderci. Nuovo e terzo appuntamento fissato per la data del 20.10, fascia oraria 12-14. Questa volta il tecnico fortunatamente si presentava alle 12.01 ma tuttavia, giunto sul posto,ci comunicava di non poter intervenire rimuovendo il sigillo in quanto l'impianto era un tantino datato e andava sostituito. Senza lasciarci opportuno verbale e rifiutandosi di darci un suo recapito telefonico, concludeva dicendo che ci avrebbe telefonate lui nella giornata di lunedì 23 ottobre e che ci avrebbe comunicato data di nuovo intervento, probabilmente già nella giornata di martedì 24. Tuttavia non ricevevamo alcuna chiamata e decidevamo di ricontattare Eni che ci riprogrammava un ennesimo appuntamento per la data del 31.10, scusandosi per il disagio ma non fornendoci alcuna motivazione specifica (se non quella generica del 'succede così, i tecnici fanno così', noi non possiamo far nulla', addirittura azzardandosi a consigliarci di chiamare il servizio di emergenza simulando una perdita di gas). Anche l'appuntamento del 31.10 andava diserto. Da precisare che nel corso di questo mese sono state tentate diverse interlocuzioni con Italgas, soltanto una di queste è andata a buon fine poichè il loro servizio clienti neppure consente di rimanere in attesa che la chiamata sia passata ad un operatore quando ce ne sono diverse in coda, cioè sempre. Inoltre apposito reclamo era stato già tempestivamente fatto ad Eni. Siamo entrambe due lavoratrici con regolare contratto di lavoro che , al di là di tutte le difficoltà fisiche e materiali legate alla mancanza del gas in casa, stiamo subendo uno stress notevole anche a livello morale e psicologico oltre che un danno economico importante (continui permessi di lavoro per poter garantire la presenza in casa, pasti da consumare all'esterno ecc.). Senza considerare l'impossibilità di utilizzare il riscaldamento!!