All'esterno della mia abitazione sono installate due cassette: una è la cassetta postale, ad uso esclusivo corrispondenza, l'altra, molto più capiente, riporta la scritta pubblicità.Nella cassetta postale è incisa la scritta divieto di inserire pubblicità.Parrebbe elementare la diversità di utilizzo delle due cassette, ma non è così.Con periodicità regolare, i Vostri incaricati, incuranti di ogni regola e spesso anche scortesi, inseriscono nella cassetta postale i Vostri opuscoli pubblicitari. Non solo, ma vengono introdotti in modo che l'opuscolo sporga all'esterno restando ben visibile e la cassetta non possa richiudersi, restando esposta alle intemperie.Nei casi nei quali sono stato presente alla distribuzione del materiale pubblicitario, ho fatto garbatamente notare l'impiego improprio e scorretto delle cassette invitando all'uso indicato .A detta dei Vostri incaricati gli opuscoli MondoConvenienza rientrerebbero nella categoria della corrispondenza (!) e chi li distribuisce ha specifica indicazione di non utilizzare il contenitore dedicato alla pubblicità, ma solo la cassetta postale e, se possibile, deve lasciarli in evidenza per un eventuale controllo. Ciò significa non richiudere la cassetta. Devo pertanto dedurne che le Vostre esigenze commerciali e di controllo del personale abbiano priorità sul mio legittimo diritto (questo sì sancito dalla Legge) di non avere la corrispondenza zuppa di pioggia e mista a materiale pubblicitario di ogni sorta. Per evitare una lunga e fastidiosa lite legale, ho telefonato al n. 06-91515, Vostro servizio clienti.In data 23/09/2014 ho parlato con la sig.na Sandra la quale mi ha assicurato un interessamento.Poiché tale interessamento non c'è stato o non ha sortito gli effetti sperati, ho ritelefonato il 24/11/2014 (operatore Francesco), e ancora il 3/02/2015 (operatrici Antonella e Mariangela), e ancora il 11/06/2015 (non ho appuntato il nome dell'operatore).Numerose e altrettanto vane chiamate si sono succedute senza che ne prendessi nota, finché, vista l'inutilità delle stesse, ho smesso di telefonare.Nella mattinata del 15/09/2016 ho intravisto un furgone bianco (forse con targa DM976GH), dal quale venivano scaricati voluminosi pacchi di Vostro materiale per la consegna ai distributori. Poiché era prevista pioggia, ho applicato ulteriori scritte sulle cassette, ma tutto è stato inutile.E' stato divelto il nastro, aperta la cassetta postale, inserito il materiale pubblicitario. Nel settembre 2017 ho inviato una e.mail pec all'indirizzo mc.services@pec.it, ma non avete mai risposto, sommando così arroganza ad arroganza.Ci sarebbe da chiedersene il motivo.Sotto il profilo strettamente giuridico è infatti sufficiente il semplice divieto di inserire opuscoli pubblicitari nella cassetta riservata alla corrispondenza per indurre l'addetto a desistere e andare oltre. Una cassetta dedicata alla pubblicità è un di più, una cortesia, e non è assolutamente obbligatoria.Tale attenzione dovrebbe essere apprezzata anziché derisa.Tutto ciò premesso - poiché da quanto è stato riferito dai Vostri incaricati l'indicazione di utilizzo delle cassette postali pare essere una precisa direttiva aziendale, e che comunque, se anche così non fosse, siete responsabili dell'operato dei Vostri dipendenti, siano diretti o in appalto o sub-appalto - Vi diffido dall'inserire nella mia cassetta postale riservata alla corrispondenza altro materiale pubblicitario.Perdurando il Vostro atteggiamento non mi resterà che adire le vie legali.