Nel pomeriggio del 11/09 mi sono recato all'IKEA di Casalecchio di Reno (BO), per l'acquisto di una cucina. Fatto l'ordine, per un totale di 3978 euro comprensive di trasporto e montaggio, mi accingevo a pagare con Assegno Postale. Sono stato fermato e mi è stato richiesto di far autorizzare l'assegno tramite una loro finanziaria, di cui non mi è stato ben indicato il nome. La procedura di verifica è stata effettuata in fondo ad una cassa, in mezzo a centinaia di persone (l'ubicazione delle casse è di fronte al bar), e sul tapis roulant ho esibito carta d'identità, codice fiscale, assegno. L'addetta ha chiamato un numero di Milano, dando i miei dati ad alta voce, confondendo anche la città di nascita con quella di residenza. L'assegno non è stato accettato. Alle mie domande di spiegazione si è trincerata dietro il rispetto della Privacy (sebbene poco prima tutti avessero avuto modo di ascoltare i miei dati). Ho allora telefonato a questa società, chiamando il numero 0236616008 e l'operatore, sempre in ossequio alla privacy NON MI HA DETTO I MOTIVI DEL RIFIUTO DEL MIO ASSEGNO!Non potendo pagare in altra maniera, visto che il contante è accettato fino a 3000 euro, la cassiera mi ha consigliato il finanziamento! Ho chiesto di parlare con un responsabile, che si è materializzato solo dopo la mia minaccia di chiamare il 112. Anche lui è stato irremovibile e non mi ha fornito spiegazione alcuna sulla mancata accettazione dell'assegno. Tutto questo accadeva, ripeto, davanti a decine di persone, che additavano me e la mia famiglia (con mio figlio di 14 anni che ha inziato a tremare per la paura) come dei truffatori, alla faccia della privacy che vale per ikea, per la società che non accetta il mio assegno, ma non per me!In conclusione, nessun acquisto, nessuna motivazione che mi spiegasse tale problema, nessun rispetto per la privacy mia e dei miei familiari, e un rapporto con ikea che dura dal 1998, con decine di migliaia di euro spesi, che si interrompe!