Buongiorno. Il 05 giugno ho trovato in casella un avviso di giacenza per una raccomandata dall'ufficio rho, recapito id 38659, nel quale mi veniva indicato di ritirare la suddetta presso l'ufficio postale di Piazza Roma a Cerchiate, una frazione di Pero (MI). Già questa è una cosa piuttosto incomprensibile, in quanto io vivo a Pero, proprio di fianco alla posta e non si comprende il perchè io debba andare nella sede di Cerchiate a ritirare le raccomandate. Comunque, mercoledì 08 luglio mi reco appunto in Piazza Roma, faccio la mia mezz'oretta di coda, sotto il sole cocente, ed una volta entrata l'impiegato prende la mia ricevuta, modifica l'indirizzo di ritiro e, come se fosse normale, mi rimbalza dicendomi che la mia raccomandata in realtà si trova in via Curiel a Pero, di andarmela a ritirare li. Senza scusi....senza mi spiace...senza una spiegazione e senza neppure un arrivederci. Vado quindi in via Curiel e mentre facevo un'altra mezz'ora di coda, sempre sotto il sole, esce un tale dalla posta, mi avvicino e lui ELEVANDOSI si identifica come direttore, come colui che si occupa sia di quell'ufficio postale che di Cerchiate. Bene mi dico, visto il modo saccente con cui si rivolge a me sicuramente saprà spiegarmi come mai la mia raccomandata vaga per Pero. Gli spiego l'accaduto e chiedo spiegazioni... a quel punto l'omino saccente si trasforma in omino incompetente, ma arrogante ed inizia in maniera maleducata a dirmi che lui non può sapere perchè il postino segna quella posta come ritiro, che lui è di Cinisello quindi non conosce la zona e che ne sa, che non può sapere perchè è segnata una via e poi la raccomandata era in un'altra che ne sa lui. Al che mi viene un dubbio, non è che la mia raccomanda non è l'unica ad essere nel posto sbagliato? Alla fine la saccenteria che avevo visto non era dovuta alla competenza o alla professionalità, ma solo ed unicamente all'arroganza ed all'illusione che ricoprire, senza evidenti competenze, un posto di importanza significa sentirsi superiore agli altri e giustificato a trattare le persone in maniera supponente. Bisognerebbe ricordare a questo elevato direttore che chi ricopre determinati ruoli ,oltretutto in aziende pubbliche, non ha solo diritti, ma anche un bel po' di doveri nei confronti dei clienti che si recano in posta non certo per essere illuminati dalla sua presenza.Chiedo quindi a, questo punto chiarimenti su quanto a me accaduto e lo segnalo al fine di evitare che tali situazioni capitino ancora a me o ad altri, visto che non solo ho subito un evidente disservizio, ma neanche un minimo di scuse o volontà a capire o dare spiegazioni, niente. Allego copia della ricevuta di giacenza della raccomandata identificata con il codice 150392245987 ed arrivata a nome di mia moglie.