Il giorno 29 gennaio 2024 un commerciale della remail (gda spa) convince i miei genitori a sottoscrivere un contratto dicendo che, se si fossero presi del tempo per riflettere, avrebbero perso la possibilità di usufruire di uno sconto. Sostiene che i lavori si sarebbero svolti in 24 ore (cosa poi effettivamente non specificata nelle clausole del contratto) e che la caparra andava versata nelle successive ore con urgenza.
Il consulente, con molta scorrettezza, omette la clausola sulla rinuncia al recesso presente sul contratto ed omette anche che, applicando una sola firma, avrebbero automaticamente dato il consenso a tutte le clausole previste dalle pagine successive del contratto (contratto che non ha dato il tempo di leggere né ha letto per conto dei miei genitori).
I miei genitori non versano caparra, la sera stessa ci ripensano e richiamano il commerciale chiedendogli la PEC della società per inviare quanto prima comunicazione di recesso. Lui comunica che non può fornirgliela perché non è nel suo interesse, dice inoltre che avrebbero dovuto chiamare l'indomani al centralino della società.
Chiamiamo l'azienda che ci mette in attesa e ci richiama più tardi dicendo che ci avrebbe fatto contattare dai loro legali nei "prossimi giorni"...un tempo indefinito che probabilmente avrebbe superato il tempo utile per recedere gratuitamente e senza danni per i miei genitori. Insistiamo ricordando loro che il diritto al recesso si esercita entro 14 giorni dalla firma e otteniamo un indirizzo pec. Inviamo pec nella quale esplicitiamo che vogliamo esercitare il diritto al recesso e specifichiamo che non adempieremo dunque agli obblighi di caparra previsti dal contratto. Aspettiamo risposta di avvenuto recesso, sperando in un loro comportamento corretto.
Il tutto accade nemmeno in 24 ore dalla firma del contratto e senza aver versato alcuna caparra, il che esclude ogni avviamento della produzione del prodotto.