Buongiorno, a seguito del lockdown e della riapertura delle palestre Virgin il 25 maggio, preceduta da mail che riportava tutte le limitazioni e quindi le variazioni unilaterali del contratto da me sottoscritto ( obbligo di prenotazione preventiva, permanenza nella palestra per soli 90 minuti, zona relax non accessibile ), in data 29 maggio ho inviato PEC a Virgin per recesso anticipato viste le modifiche unilaterali al contratto. Virgin Active non ha mai risposto. Ho inviato anche una seconda PEC il giorno 11 giugno, poiché sul conto corrente bancario mi sono stati addebitati i 76€ dell'abbonamento. Ho pertanto chiesto storno di tale transazione e provveduto a bloccare gli addebiti di Virgin Active. In data 9 luglio 2020, mi arriva tramite posta email non certificata, un sollecito di pagamento.Ci tengo a precisare che arbitrariamente Virgin Active ha prolungato la durata degli abbonamenti di 3 mesi nonostante la chiusura per Covid-19 sia stata di 2 mesi. Oltretutto, il mese di Marzo è stato da me, come per tutti gli altri soci, interamente pagato nonostante dal giorno 11 marzo tutte le palestre d'Italia fossero chiuse e non accessibili. Per il mese di maggio, nonostante la riapertura sia stata il 25 maggio, la Virgin Active mi ha addebitato 7 giorni di abbonamento ( 76/31=17,16€ ). Chiedo pertanto che mi venga riconosciuto ciò che la legge ed il Codice Civile prevede, ovvero il diritto al recesso anticipato per modifiche unilaterali al contratto.