I parametri che testiamo per valutare i dentifrici

Abbiamo selezionato i più noti dentifrici sul mercato, li abbiamo mandati in un laboratorio specializzato che li ha sottoposti a delle scrupolose analisi per valutarne diversi parametri tra i quali la prevenzione della carie, il livello di abrasività e la capacità di rimozione delle macchie superficiali.
Abbiamo portato in laboratorio 13 dentifrici “normali” tra i più diffusi sul mercato per valutarne l’efficacia e sicurezza. In un altro laboratorio abbiamo verificato il loro impatto ambientale, abbiamo inoltre valutato il gradimento nell’utilizzo di comuni consumatori attraverso la nostra piattaforma di test collaborativi ACmakers. Come sempre, abbiamo poi verificato la correttezza e completezza delle etichette. Infine, abbiamo verificato la presenza di ingredienti ritenuti non sicuri.
Analisi di laboratorio
Le indagini svolte presso un laboratorio specializzato hanno riguardato l’analisi dei seguenti parametri per tutti i dentifrici:
- fluoro (prevenzione delle carie), ovvero la misurazione attraverso analisi chimica di:
- quanto fluoro totale sia effettivamente presente nei dentifrici (la legge indica una concentrazione massima pari a 1500 ppm);
- quanto di questo sia fluoro “disponibile” ovvero in una forma chimica in cui si possa legare allo smalto dei denti (la quantità di fluoro ritenuta efficace deve essere compresa tra 1000 e 1500 ppm);
- livello di abrasività, che dovrebbe essere più basso possibile in modo tale da non creare problemi alla superficie dei denti con l’uso prolungato nel tempo. Per questo parametro è stato eseguito un metodo in vitro chiamato “RDA - relative dentin abrasion”;
- rimozione delle macchie superficiali causate da cibo e alcune bevande (come vino e caffè) che rappresenta l’unica azione legata all’aspetto dei denti che un dentifricio possa esercitare, come dimostrato dai buoni risultati complessivi. Anche in questo caso è stato eseguito una metodologia specifica in vitro chiamata “PCR -pellicle cleaning ratio”.
Impatto ambientale
Per valutare l’impatto ambientale dei dentifrici sono stati presi in considerazione diversi aspetti:
- la composizione per giudicare l’impatto degli ingredienti sull’ambiente, considerando la loro tossicità nei confronti di diversi sistemi viventi;
- la tipologia di imballaggio, non solo dal punto di vista del materiale (tipo di plastica e se riciclato), ma è stato valutato anche il suo peso (in rapporto alla quantità di prodotto all’interno) e la quantità di dentifricio che rimane “intrappolata” all’interno quando viene “strizzato” fino alla fine. E’ stata anche considerata negativamente la presenza di imballaggio secondario (confezione di cartone) poiché inutile.
Prova d’uso
Le sensazioni derivanti dall’utilizzo dei dentifrici sono state raccontate da più di 350 comuni consumatori e consumatrici che si sono candidati nella nostra piattaforma di test collaborativi ACmakers e sono stati selezionati per provare i dentifrici (resi opportunamente anonimi, quindi non riconoscibili) per diversi giorni. Sono state valutate le caratteristiche cosmetiche dei dentifrici, come odore, aspetto, consistenza, gusto e altre relative alla percezione dell’efficacia pulente.Etichette
Infine, abbiamo verificato la presenza in etichetta di informazioni obbligatorie e facoltative che possono aiutare il consumatore nella scelta. Abbiamo anche verificato e penalizzato la presenza di claim scorretti.
Ingredienti
Infine, abbiamo verificato le formulazioni dei dentifrici e penalizzato il giudizio di qualità globale quando in presenza di:
- Biossido di titanio, un ingrediente che serve a colorare di bianco il dentifricio e ormai vietato come additivo alimentare per questioni di sicurezza (i dati disposizione non possono far escludere un suo potenziale effetto genotossico). Essendo il dentifricio un prodotto destinato ad entrare in contatto con le mucose e che può anche essere potenzialmente ingerito, riteniamo il suo utilizzo non sicuro, tanto più che la sua presenza non è indispensabile, come dimostra il fatto che sia ormai in disuso nelle formulazioni;
- Potenziali interferenti endocrini, ovvero sostanze potenzialmente in grado di interferire con il nostro sistema ormonale alterandolo. Generalmente non penalizziamo la presenza di questi ingredienti nei prodotti a risciacquo, ma trattandosi il dentifricio di un prodotto per uso orale, siamo più severi applicando il principio di precauzione. Anche in questo caso, esistono molteplici alternative, infatti tali ingredienti sono ormai rari nelle formulazioni dei prodotti cosmetici.
Il metodo del test
Data di acquisto e di analisi dei prodotti
Acquisto: giugno - agosto 2023
Analisi di laboratorio: giugno - novembre 2023
Rilevazione prezzi: novembre 2023
Come abbiamo scelto i prodotti
Abbiamo selezionato i prodotti in base alle vendite a volume in grande distribuzione (dati Circana a.t. gennaio 2023). Una volta individuate le marche che generano maggiori volumi abbiamo contattato i relativi produttori e verificato con loro la selezione dei singoli prodotti.
Il peso dato alle prove
La valutazione delle informazioni in etichetta pesa sul giudizio di qualità globale per il 10%, il fluoro per il 15%, l'abrasività (il parametro più importante per il nostro test) per il 30%, la rimozione delle macchie per il 20% e l’impatto ambientale (ingredienti ed imballaggio) per il 10%, che hanno provato i dentifrici resi anonimi attraverso la nostra piattaforma di test collaborativi ACmakers, pesa per il 15%. I giudizi di qualità globale sono stati penalizzati in presenza di sostanze sgradite (biossido di titanio e potenziali interferenti endocrini).
► Ulteriori dettagli sulla scelta dei prodotti testati, il peso delle prove e più in generale sul metodo dei nostri test.