Guida all'acquisto

Come scegliere gli assorbenti interni

tampax

Assorbente esterno o interno? La scelta della tipologia è sicuramente soggettiva, ma a livello ambientale quelli interni sono più ecologici. La coppetta è ancora meglio.

La scelta tra assorbenti interni ed esterni è molto soggettiva, dipende dalle proprie abitudini e dalla sensibilità personale: non esiste un prodotto migliore in assoluto a livello di performance e di gradimento delle utilizzatrici. L’unico discrimine è a livello ambientale: gli assorbenti interni senza applicatore sono la scelta più ecologica (dopo le coppette), quelli esterni i meno ecologici. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Quale tipo di assorbenti usare

Quali sono i diversi tipi di assorbente presenti sul mercato? E quali le differenze? E a livello di impatto ambientale, quali sono quelli che si riescono a smaltire meglio?

Assorbenti esterni

Gli assorbenti esterni sono fatti da diversi strati di materiale: in genere si utilizza cotone cellulosa materiali sintetici (polietilene, polipropilene), oltre che polimeri superassorbenti (gel che imprigionano i liquidi e impediscono loro di uscire) e colle adesive per poterlo fissare. 

La presenza di ali garantisce una maggiore aderenza e protezione dalle perdite, di contro possono essere meno comodi da indossare. Assorbenti più spessi, invece, comportano un minor comfort, ma non significa che assorbano meglio: utilizzano più materiale o scelgono di non usare materiali sintetici o poliassorbente.

É bene verificare che l’adesivo sia lungo tutto l’assorbente e gli altri solo in alcune strisce o al centro: questo aspetto garantisce una buona tenuta per chi fa sport o si muove molto, anche nel sonno.

Assorbenti interni

A differenza degli assorbenti esterni, per cui vale il detto che più assorbono meglio è, i tamponi devono garantire una protezione adeguata, ma non eccessiva. Infatti, un’assorbenza troppo elevata potrebbe favorire la sindrome da shock: meglio cambiarsi più spesso, che utilizzare un prodotto troppo assorbente.

Il grado di assorbimento di un tampone si classifica con il numero di gocce (lo trovate riportato sulla scatola). Il nostro consiglio è di usare prodotti da 2 o 3 gocce, non quelli da 4 e nemmeno quelli da 1. 

Impatto ambientale

Secondo gli studi di analisi di ciclo di vita disponibili, i due contributi principali sono dati dalla produzione delle materie prime e dal fine vita. Per quanto riguarda il fine vita, come tutti i prodotti monouso, il problema principale dal punto di vista ambientale è la grande quantità di rifiuti generata. Questi rifiuti inoltre non sono differenziabili e quindi finiscono in inceneritore discarica dove può metterci un centinaio di anni a degradarsi quello esterno, mentre quello interno “solo” qualche decina.

Per quanto riguarda la produzione di materie prime, abbiamo da un lato la problematica del cotone e della cellulosa, che pur essendo materie prime rinnovabili, necessitano di molta acqua, energia e per il cotone pesticidi e dall’altro materie come il polietilene o polipropilene di derivazione petrolchimica.

Complessivamente i tamponi rappresentano un'alternativa più rispettosa dell'ambiente rispetto agli assorbenti esterni per la quantità e tipologia di materie prime utilizzate. È evidente inoltre che la presenza dell’applicatore ha un forte impatto negativo per l’aumento della produzione di rifiuti. La soluzione ottimale rimane comunque la coppetta, perché riutilizzabile per 10 anni.

Come sono fatti gli assorbenti interni

Materiali, dimensioni, flusso e applicatore sono elementi da tenere in considerazione nel momento in cui si sceglie di indossare un assorbente interno rispetto a quello esterno. Vediamoli nel dettaglio.

Materiali

I tamponi sono composti principalmente di cotone viscosa o una miscela di entrambi per assorbire e nella maggior parte dei casi, ricoperta da una sottile pellicola plastica che aiuta a ridurre la perdita di fibre e facilitare l'inserimento e la rimozione. Il cordino è generalmente in poliestere o cotone.

Dimensioni e Flusso

Negli scaffali del supermercato, in farmacia o nei negozi di casalinghi, si possono trovare molte varietà di tamponi a seconda del grado di assorbenza che, come visto, deve essere indicato sulle confezioni con un numero di gocce:

  • Light/Mini: caratterizzati dall’indicazione di 1 o 2 gocce sulla confezione, hanno il grado di assorbimento minore, equivalente a meno di 6 g. Sono quindi ideali per gli ultimi giorni del ciclo, quando ormai il flusso non è più abbondante.
  • Regular/Normal: sulla confezione riportano 2 o 3 gocce, sono efficaci per i flussi più regolari avendo un grado di assorbenza tra i 6 e i 9 g circa. Perfetti per chi non ha un ciclo mestruale molto abbondante.
  • Super: le gocce presenti sulla confezione sono 3 o 4, hanno 9-12 g come grado di assorbenza e sono quindi indicati per flussi abbondanti, in particolare nei giorni intermedi del ciclo.
  • Superplus: sulla confezione sono indicate quattro o più gocce e sono tamponi perfetti per tutte coloro che hanno un flusso abbondante perché il grado di assorbenza va dai 12 ai 15 g.

Dalle nostre analisi, emerge che tutti i prodotti del test corrispondono alle gocce dichiarate in etichetta.

Applicatore

In base al modello di assorbente interno, ci sono diversi tipi di applicatore, un piccolo tubo che, inserito a mano, rende l’utilizzo del tampone più confortevole anche se aumenta l’impatto ambientale:

  • Plastica: il più comune e il più utilizzato perché facile da inserire, è la tipologia più consigliata per chi si accinge ad utilizzare per la prima volta gli assorbenti interni.
  • Estendibile: realizzato in plastica, per molte donne è la soluzione più comoda perché per utilizzarlo basta tirare giù l’applicatore per poi estenderlo.
  • Cartone: soluzione certamente più economica e più rispettosa dell’ambiente, gli assorbenti interni con applicatore in cartone si possono trovare facilmente nei negozi specializzati e anche nei distributori automatici.
  • Senza applicatore: questi tamponi vengono inseriti semplicemente con l’aiuto delle dita, senza generare rifiuti che non sono riciclabili.

Dove comprare gli assorbenti interni

Abbiamo confrontato gli assorbenti interni: il migliore è stato scelto insieme alle socie Altroconsumo. Scopri qual è consultando il nostro test.

 

IL TEST SUGLI ASSORBENTI INTERNI

 

Domande Frequenti

Ci sono rischi o controindicazioni per usare l'assorbente interno?

Anche se molto raramente, gli assorbenti interni possono causare la sindrome da shock tossico, malattia potenzialmente mortale, o provocare infezioni e fastidi.

I rischi principali sono legati a questioni igieniche: bisogna sempre lavarsi le mani col sapone prima di inserire l’assorbente, cambiarsi frequentemente (meglio ogni 4 ore, mai più di 8) e non utilizzare i tamponi quando non strettamente necessario.

Per controindicazioni specifiche è meglio fare riferimento al proprio ginecologo.

Ogni quanto va cambiato l'assorbente interno?

Dipende molto dal tipo di flusso, ma, come consiglio generale, va cambiato ogni 4 ore, massimo 8, poiché, diventando caldo e umido, crea “dimora” accogliente per i batteri. Proprio per questo motivo consigliamo di usare prodotti meno assorbenti cambiandoli più spesso.

L'assorbente interno può provocare la perdita della verginità?

Non appena si inizia ad avere il ciclo è possibile utilizzare assorbenti interni, meglio scegliere quelli per flussi leggeri. L'inserimento di un assorbente interno non comporta affatto la rottura dell'imene che resterà intatto fino al primo rapporto sessuale.

Si può indossare l'assorbente interno durante la notte?

Puoi usare l’assorbente interno fino ad 8 ore mentre dormi, indossane uno pulito prima di andare a dormire e rimuovilo quando ti svegli. Se invece dormi per più di 8 ore è consigliabile usare un assorbente esterno.

Se si rompe il cordino e non posso più toglierlo?

É molto difficile che il cordino si rompa perché è cucito attraverso l'intera lunghezza del tampone. Nei nostri test valutiamo la resistenza del cordino, sia da asciutto che da bagnato e non abbiamo mai trovato problemi. Se mai dovesse succedere, si può provare a toglierlo con le dita o nel caso non si riesca, rivolgersi il giorno stesso al medico.

L’assorbente si può perdere “dentro”?

La lunghezza del cordino è fatta in modo tale che anche dopo averlo inserito si possa vedere. Una volta inserito, il tampone si posiziona ed è trattenuto dai muscoli pelvici: non può muoversi, né uscire da solo da sotto né andare più in su perché l’apertura che porta all’utero è troppo piccola.