Passaporti: i tempi di attesa si accorciano, il pagamento diventa più digitale, ma i costi salgono
L’inchiesta in 17 città di tutta Italia mostra che i tempi di attesa per l’appuntamento in questura sono per lo più ragionevoli: 1 o 2 giorni, al massimo una settimana. Una rivoluzione per le grandi città come Napoli e Milano dove, un anno fa, si aspettavano da uno a tre mesi. Restano, però, città come Genova e Bari dove i cittadini aspettano oltre due mesi. Chi si rivolge alle Poste (dove il servizio è disponibile) ottiene l’appuntamento quasi sempre il giorno dopo. La buona notizia è che non c’è più il bollettino postale, la brutta è che il costo a carico del cittadino è aumentato.
In questo articolo
- La nostra inchiesta sui tempi di attesa in 17 città
- Genova e Bari: i cittadini aspettano oltre 2 mesi
- Milano e Napoli, passaporti più veloci: da mesi di attesa ad appena una settimana
- Niente più bollettino postale, ma salgono i costi
- Per una normalizzazione dei tempi di attesa attiviamo anche i Comuni
- La procedura d'urgenza
- Passaporto negli uffici postali? Costa di più
- Le richieste di Altroconsumo
Tempi ragionevoli per avere l’appuntamento in questura per il rilascio e il rinnovo del passaporto, con l’eccezione di due grandi città Genova e Bari dove l’attesa supera i due mesi. Lo dice la nostra inchiesta in 17 città lungo tutto lo Stivale (Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Cagliari, Catania, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pescara, Pordenone, Potenza, Reggio Calabria, Roma e Torino) dove il 12 novembre scorso abbiamo provato a prenotare un appuntamento sulla piattaforma della Polizia di Stato. Sempre nello stesso giorno abbiamo verificato i tempi di attesa sul sito di Poste nelle città in cui il servizio passaporti è disponibile (8 su 17). Si è rivelata una valida alternativa alla questura: gli appuntamenti negli uffici postali sono disponibili persino il giorno stesso (Cagliari) o il giorno dopo e al massimo dopo 5-6 giorni nelle grandi città (Milano, Roma e Napoli).
Torna all'inizioLa nostra inchiesta sui tempi di attesa in 17 città
Finalmente tempi più ragionevoli in quasi tutte le città monitorate. Il confronto con i tempi rilevati un anno fa mostra un netto miglioramento: nella maggior parte delle città (13 su 17) l’appuntamento in questura è disponibile dopo 1 o 2 giorni o al massimo una settimana (Milano, Roma e Napoli). Attesa più lunga a Padova 15 giorni e a Torino, 21 giorni, quest’ultima in netto miglioramento se si considera che un anno fa i torinesi aspettavano più di due mesi. Sono tempi migliorabili, ma accettabili. Non lo sono quelli di Genova e Bari con oltre due mesi di attesa.
Chi si rivolge alle Poste ottiene l’appuntamento tramite app quasi sempre il giorno dopo (Bologna, Pescara e Potenza) o persino il giorno stesso (Cagliari) oppure dopo 5-6 giorni (Milano, Napoli e Roma). Unica eccezione Padova dove il 12 novembre scorso non risultavano appuntamenti disponibili sul sito di Poste. Purtroppo, in 9 città su 17 (Ancona, Bari, Bolzano, Catania, Genova, Palermo, Pordenone, Reggio Calabria e Torino) i cittadini non hanno ancora il servizio passaporti negli uffici postali.
Da tre anni ormai monitoriamo la piattaforma di prenotazione della Polizia di Stato per verificare i tempi da attesa per avere un appuntamento in questura per il rilascio o il rinnovo del passaporto. Siamo partiti nel 2022 quando l’impossibilità di prendere l’appuntamento in molte città e le attese infinite riempivano le cronache dei giornali.
Per difendere il diritto del cittadino alla libera circolazione anche al di fuori dell’Unione europea dove è sufficiente la carta di identità abbiamo lanciato una petizione per chiedere alle istituzioni una riorganizzazione del sistema con più punti accesso al prezioso documento e per ridurne i costi visto che è tra i più cari d’Europa.
Genova e Bari: i cittadini aspettano oltre 2 mesi
La nostra fotografia scattata il 12 novembre scorso mostra che restano ancora tempi di attesa di oltre due mesi in due grandi città: Genova (70 giorni) e Bari (69 giorni). Nel capoluogo pugliese si è passati da un’attesa più che ragionevole di 6 giorni rilevata un anno fa agli oltre due mesi del 12 novembre scorso. In un anno l’agenda dei passaporti già troppo affollata è peggiorata a Genova dove questure e commissariati sono sempre più intasati visto che si è passati da 59 giorni a 70 giorni di attesa. Da notare che a Genova e Bari i cittadini non hanno alternative alla questura, perché il servizio passaporti negli uffici postali non è stato attivato. Risulta evidente come lLa mancanza di altri punti accesso a questo prezioso documento aumenti i tempi di attesa.
Torna all'inizioMilano e Napoli, passaporti più veloci: da mesi di attesa ad appena una settimana
A Milano e Napoli dove si è alleggerita la pressione su questure e commissariati dando la possibilità ai cittadini di fare il passaporto anche negli uffici postali, i tempi di attesa si sono drasticamente ridotti. Sotto la Madonnina sulla piattaforma della Polizia di Stato si è passati dai 103 giorni di un anno fa ai 7 del 12 novembre scorso. Per i napoletani l’appuntamento in questura è disponibile dopo 6 giorni, mentre un anno fa dovevano aspettare più di un mese.
A Torino un anno fa si aspettavano più di due mesi per mettere piede in questura, ma sembra che la situazione si stia normalizzando visto che il 12 novembre scorso sulla piattaforma della Polizia di Stato il primo appuntamento disponibile era dopo 21 giorni. Si può fare di meglio, ma considerando che a Torino il servizio negli uffici postali non è stato attivato, possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno.
Torna all'inizioNiente più bollettino postale, ma salgono i costi
Niente più bollettino postale per versare l’obolo al ministero dell’Economia e delle Finanze: dal primo dicembre scorso il pagamento si può fare sulle piattaforme bancarie o con le app di pagamento. Ovviamente restano validi i pagamenti eseguiti prima del primo dicembre con il bollettino postale. La digitalizzazione del pagamento, una delle richieste della nostra petizione, è una buona notizia, peccato però che ci sia stato anche un ritocchino alla cifra da versare. Si è passati da 42,50 a 42,70 euro, venti centesimi in più. Ce n’era bisogno? No, considerando che il passaporto italiano è tra i più cari d’Europa e che lo Stato non fa sconti nemmeno a quello per i minori anche se dura di meno (3 anni fino ai 3 anni di età, 5 anni dai 3 ai 17 anni).
Non è un buon segnale, la direzione non è certo quella di una riduzione dei costi per il cittadino che vede alzarsi il conto a 116,20 euro (42,70 vanno al ministero dell’Economia e delle Finanze e 73,50 euro di contrassegno amministrativo) se lo fa in questura.
Alle Poste poi il conto è ancora più salato: ai 116,20 euro bisogna aggiungere 14,20 euro a titolo di un non ben definito “costo per la richiesta” e l’esborso sale a 130,40 euro. Il confronto con altri Paesi europei, a parità di validità (10 anni), è significativo: in Spagna costa 30 euro e in Germania 60 euro. Infine, anche sulla digitalizzazione non si è andati fino in fondo perché resta il passaggio dal tabaccaio per recuperare il contrassegno amministrativo di 73,50 euro.
Torna all'inizioPer una normalizzazione dei tempi di attesa attiviamo anche i Comuni
La fotografia scattata dalla nostra inchiesta mostra che i tempi sono migliorati e possiamo dire che la svolta si è avuta un anno fa, da marzo, quando sono stati adottati due provvedimenti importanti che sembrano aver dato una accelerazione al sistema di rilascio e rinnovo dei passaporti:
- la procedura d’urgenza (agenda degli appuntamenti prioritari sulla piattaforma della Polizia di Stato);
- la possibilità di fare il passaporto negli uffici postali, anche se non ancora in tutta Italia.
Avere più punti di accesso a questo prezioso documento si sta dimostrando la strategia vincente. Allora perché non attivare anche i Comuni per fare il passaporto? Lo chiediamo con la nostra petizione.
Torna all'inizioLa procedura d'urgenza
Da oltre un anno ormai sulla piattaforma della Polizia di Stato dove si prenota l’appuntamento per il rilascio o il rinnovo del passaporto è stata attivata un’agenda prioritaria (“appuntamenti prioritari”) che permette ai cittadini che abbiano urgenza di partire entro 30 giorni per motivi documentati di salute, studio, lavoro e turismo, di prenotare e ottenere il passaporto in tempo utile al viaggio da effettuare. In questo modo la gestione degli appuntamenti dovrebbe essere più efficiente. La procedura d’urgenza era già prevista, ma il cittadino doveva presentarsi in questura senza appuntamento e fare la coda sperando di trovare un buco disponibile, intasando ancora di più questure e commissariati. Scopri come funziona e chi la può chiedere.
Torna all'inizioPassaporto negli uffici postali? Costa di più
Per alleggerire la pressione sulle Questure e accelerare le pratiche per il rilascio dei passaporti, grazie all’accordo tra Poste Italiane e il ministero dell’Interno, a marzo 2024 è stato attivato il servizio di richiesta e rinnovo passaporti presso gli uffici postali. A oggi, secondo quanto riferito da Poste, sono 3.215 gli uffici postali dove si può fare il passaporto: 2.800 uffici nei piccoli comuni con meno di 15mila abitanti (grazie al Progetto Polis finanziato con i fondi del Pnrr) e 415 nelle grandi città (Roma, Bologna, Verona, Cagliari, Milano, Napoli e Padova) e in provincia di Firenze. Mancano all’appello ancora molte grandi città.
Come funziona? Prima di tutto devi verificare che il servizio sia disponibile nella tua città sul sito di Poste. Se c'è, per accedere al servizio devi avere o attivare un account Poste oppure lo Spid di PosteID. E’ importante sapere che una volta completato il processo di rilascio del passaporto, si può eliminare l’account seguendo le indicazioni riportate nella sezione Voglio cancellarmi dal sito www.poste.it cosa devo fare.
Dopo l'accesso al servizio si possono verificare gli appuntamenti disponibili negli uffici postali della città in cui è possibile richiedere il passaporto. Cliccando sull'ufficio postale prescelto si apre il calendario con le disponibilità, si sceglie il giorno e l’orario e si prenota.
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Le richieste di Altroconsumo
Di sicuro si stanno facendo passi in avanti nella direzione di una normalizzazione dei tempi di rilascio e rinnovo del passaporto grazie alla nuova procedura d’urgenza e soprattutto alla possibilità di rivolgersi anche agli uffici postali diffusi capillarmente sul territorio. Anche se quest’ultima possibilità non è ancora disponibile in tutta Italia e manca spesso proprio dove questure e commissariati sono più intasati. Intanto, però, la nostra inchiesta mostra che ci sono ancora tempi di attesa inaccettabili in diverse città, come Genova e Bari, quindi sarebbe utile attivare anche i Comuni per fare il passaporto.
Un passo avanti nella digitalizzazione del pagamento è stato fatto con l’eliminazione del bollettino postale per versare il contributo al ministero dell’Economia e delle Finanze dal primo dicembre scorso. Oggi, il pagamento si può fare sulle piattaforme bancarie o con le app di pagamento peccato però che ci sia stato anche un ritocchino alla cifra da versare. Si è passati da 42,50 a 42,70 euro, venti centesimi in più. Un segnale negativo, considerando che il passaporto italiano è tra i più cari d’Europa e che lo Stato non fa sconti nemmeno a quello per i minori anche se dura di meno.
Sulla digitalizzazione poi non si è andati fino in fondo perché resta il passaggio dal tabaccaio per recuperare il contrassegno amministrativo di 73,50 euro. Il passaporto costa sempre di più sia che si faccia in questura (116,20 euro), sia alle Poste dove il cittadino deve sborsare 14,20 euro in più, quindi siamo a 130,40 euro. Altroconsumo chiede alle istituzioni di fare una serie di interventi che permettano di avere tempi più rapidi per il rilascio del passaporto, sia per la prenotazione dell'appuntamento, sia per il rilascio dopo aver fatto la pratica e soprattutto costi più bassi, visto che rispetto ai nostri cugini europei costa anche più del triplo.
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