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Settimana bianca 2026: prezzi in calo a Capodanno e in aumento a Carnevale

La nostra indagine in nove rinomate località sciistiche rivela quanto costa la settimana bianca: alloggi in ribasso per il Capodanno, aumenti marcati a Carnevale, soprattutto dove il richiamo olimpico spinge la domanda alle stelle. Ecco come cambiano i prezzi di hotel, B&B, skipass e viaggi in auto nelle settimane più gettonate dell’inverno. Qualche trucco per risparmiare.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
18 dicembre 2025
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Discese sugli sci, aria di montagna e paesaggi da cartolina. Sulla carta, la settimana bianca resta il viaggio invernale per eccellenza. Sulla carta, appunto. Perché quando si passa ai fatti il conto può salire vertiginosamente, trasformando una vacanza sulla neve in sogno impossibile. Orientarsi tra le montagne russe dei costi non è facile. Ci abbiamo pensato noi a darvi una bussola, sulla scorta dei dati raccolti durante la nostra consueta indagine sulle vacanze invernali. Due i periodi considerati, entrambi molto ambìti: la settimana a cavallo di Capodanno (dal 27 dicembre 2025 al 3 gennaio 2026) e quella di Carnevale (dal 28 febbraio al 7 marzo 2026), in nove tra le più rinomate località sciistiche.

La nostra rilevazione restituisce un panorama poco omogeneo e, sotto diversi aspetti, sorprendente, nel quale convivono riduzioni di prezzo in molte destinazioni, rialzi inattesi in altre e dinamiche profondamente influenzate dai grandi eventi, come le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026

Nel calcolo del costo della settimana bianca consideriamo un pacchetto standard composto da tre voci: le spese di viaggio (carburante e pedaggio autostradale), lo skipass (abbonamento per 5 giorni) e il pernottamento per sette notti in hotel a tre stelle o in B&B (il calcolo si basa sulla media tra le due soluzioni). Sono invece esclusi i pasti e altri costi extra, come il noleggio dell’attrezzatura da sci, voci che pesano non poco.

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Settimana bianca di Capodanno 2026: si spende meno che nel 2025

Capodanno, che tradizionalmente rappresenta l'apice dei listini, nel 2026 sorprende per una tendenza al ribasso. In sette località su nove si registrano cali anche consistenti rispetto allo scorso anno, dovuti soprattutto alla diminuzione del costo degli alloggi, con punte che sfiorano il 30% a Livigno e superano il 20% a Cortina

Per la settimana a cavallo del primo dell'anno la spesa complessiva per una vacanza sulla neve in coppia varia da circa 1.600 euro a poco più di 3.900 euro. Un divario ampio ma sorprendentemente inserito in una tendenza generale al ribasso rispetto allo scorso anno.

A Tarvisio, la meta più economica dell’intera indagine, si devono mettere in conto 1.594 euro, una cifra che testimonia come la scelta della località possa incidere in modo sostanziale sulla spesa finale. All’estremo opposto, Madonna di Campiglio mantiene la propria immagine di località costosa: qui occorre un budget di 3.944 euro per una settimana, un costo alto che qui risente sopratutto dell’aumento dei prezzi degli alloggi, in controtendenza rispetto alla maggioranza delle mete oggetto dell'inchiesta. 

Tra queste due estremità, si collocano destinazioni come Bormio (2.442 euro), Vigo di Fassa (2.710 euro), Champoluc (2.879 euro), Courmayeur (2.944 euro) e Pila (2.944 euro). Cortina d’Ampezzo si conferma invece tra le località più costose, con un totale di 3.713 euro, nonostante un calo dei prezzi degli alloggi rispetto a dodici mesi fa.

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La spesa complessiva a Capodanno scende del 6% rispetto al 2025

Ed è proprio qui che emerge la dinamica più interessante: la spesa complessiva a Capodanno scende del 6% rispetto al 2025, un dato particolarmente significativo considerando l’andamento generale del settore turistico in anni recenti.

La riduzione è trainata soprattutto dalla componente alberghiera. In molte località, infatti, i prezzi degli alloggi subiscono cali consistenti: a Livigno la riduzione è del 30% nel complesso e addirittura del 42% se si considerano solo gli hotel, un dato che segna una sorta di inversione di tendenza rispetto ai picchi del recente passato. Anche a Cortina d’Ampezzo si registra un calo importante (-21%), mentre Bormio si attesta al -17%, Vigo di Fassa al -14%, Tarvisio al -11% e Champoluc al -10%. Courmayeur resta stabile, con un leggerissimo -1%.

Due le eccezioni dove si registra un andamento dei prezzi che va in direzione opposta: Madonna di Campiglio, che aumenta del 9% gli alloggi, e Pila, dove i prezzi schizzano del 47% rendendo l’intera località un caso quasi isolato nell’andamento generale di Capodanno.

Il dato più rilevante è che l’alloggio pesa in media per il 75% del costo totale della vacanza di Capodanno, mentre lo skipass pesa per circa il 20% e il viaggio in auto per una percentuale minore, generalmente vicina al 5%.

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Carnevale 2026: settimana bianca più cara quasi dappertutto, e Cortina corre da sola

Se Capodanno sorprende per il ribasso, Carnevale fa l’opposto: qui i prezzi aumentano e non di poco. La settimana dal 28 febbraio al 7 marzo 2026 mostra una forte pressione sulla domanda, soprattutto nelle località interessate direttamente o indirettamente dalle Olimpiadi. Il risultato è una forbice di prezzo ampia, che va dai 1.459 euro di Tarvisio fino ai 4.685 euro di Cortina d’Ampezzo.

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La differenza la fanno le Olimpiadi, ma non solo

La peculiarità di Cortina a Carnevale 2026 è l’impennata dei prezzi degli alloggi: +159% in un solo anno. Questo aumento senza paragoni è chiaramente attribuibile all’effetto dei Giochi invernali, che nel periodo compreso tra la fine delle Olimpiadi e l’inizio delle Paralimpiadi generano un’attenzione e una domanda straordinaria.

Nonostante l’anomalia cortinese, anche altre località mostrano trend di crescita. Pila aumenta del 18%, Livigno del 16%, Courmayeur del 12%, mentre Tarvisio, Vigo di Fassa e Champoluc segnano rialzi meno vistosi. Bormio resta stabile, mentre Madonna di Campiglio si distingue per un lieve calo dei prezzi (-1%).

In questo contesto, l’incidenza dell’alloggio pesa leggermente meno rispetto a Capodanno, attestandosi al 67% del totale della vacanza, di conseguenza la componente skipass aumenta il proprio peso, raggiungendo il 26% del totale. 

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Nonostante i rincari, a Carnevale ancora si risparmia

Il Carnevale per molte famiglie ha storicamente rappresentato la finestra più conveniente (rispetto a Capodanno) per concedersi una settimana sulla neve. Nonostante i rincari, i dati confermano che è ancora così, il periodo compreso tra fine febbraio e inizio marzo è il più economico dell’alta stagione: in media si spende il 37% in meno rispetto al Capodanno, e la riduzione sale al 44% se si esclude Cortina.

Prendendo le singole località, il risparmio è evidente. Bormio da 2.442 euro di Capodanno scende a 1.712 euro di Carnevale, Livigno passa da 3.207 a 2.340 euro, Madonna di Campiglio da 3.944 a 2.454 euro, Pila da 2.944 a 1870 euro. Un quadro che parla di risparmi sostanziosi, guidati soprattutto dalla riduzione del prezzo degli alloggi, che tra i due periodi cala del 46% in media.

Il caso Cortina: dove Carnevale costa più di Capodanno

L’unica località che esce da questa logica è Cortina d’Ampezzo, e la ragione è evidente: a sconvolgere i listini è la presenza dei Giochi olimpici invernali 2026. Se a Capodanno, in teoria il periodo più caro dell'anno, il soggiorno costa in media 3.713 euro, a Carnevale la cifra balza a 4.685 euro. È un aumento del 34% rispetto al primo dell'anno, ma addirittura del 103%, cioè un raddoppio secco, rispetto all'analogo periodo di Carnevale dello scorso anno, quando la stessa settimana costava appunto la metà: 2.305 euro

 
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B&B meno caro dell'hotel? Non sempre

Come già anticipato, nonostante lo skipass sia una voce di spesa importante, ciò che pesa nettamente di più sul costo della settimana bianca è il pernottamento. Per dormire sette notti nel periodo di Carnevale si va dai 915 euro della più economica Tarvisio ai 3.799 euro di Cortina d’Ampezzo.

Si risparmia scegliendo un B&B invece che un hotel? Non è affatto detto. In alcune località – come Courmayeur, Livigno, Vigo di Fassa e Champolucgli hotel risultano addirittura più economici dei b&b. In altre, come Bormio, Madonna di Campiglio, Pila e Tarvisio, accade il contrario, sono i B&B a essere più convenienti, e il divario è anche molto marcato.

L’assenza di un andamento uniforme fa sì che la scelta della tipologia di alloggio non possa basarsi su una regola generale ma richieda un confronto puntuale tra le alternative locali.

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Carissimo skipass: il giornaliero costa fino a 86 euro

Sciare è costoso e i rincari colpiscono anche le tariffe degli impianti. Abbiamo condotto una rilevazione ad hoc sugli skipass, considerando 37 comprensori sciistici italiani e 7 all'estero, ma vicini ai confini nazionali: lo skipass giornaliero ha un prezzo minimo di 36 euro (Champorcher) e massimo di 86 euro (Dolomiti Superski).

Nei comprensori all’estero costa mediamente di più. Emblematico il caso dello skipass giornaliero internazionale Cervinia-Zermatt: acquistandolo in Italia si spende 87 euro, sul versante svizzero il costo sale a 125 euro.

Quest’anno lo skipass giornaliero in alta stagione costa in media il 4% in più rispetto alla scorsa stagione invernale, mentre quello di 5 giorni, per chi fa appunto la settimana bianca, sale del 4,4%.

Per una famiglia di tre adulti significa spendere circa 188 euro al giorno solo di skipass, che arrivano a 260 euro nelle località più care. Risparmiare è comunque possibile, ma bisogna organizzarsi per tempo e seguire alcune strategie mirate

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Quanto costa arrivare in montagna: tragitti, carburante e pedaggio

Il costo del viaggio andata e ritorno in auto, tra carburante e pedaggi, continua a essere la voce meno rilevante nel budget complessivo di una settimana bianca. Le spese variano in funzione della distanza e del tipo di percorso scelto: tra le tratte considerate, la più economica rimane Milano-Bormio, con una spesa di 46 euro, mentre la più costosa è Roma-Courmayeur, che raggiunge i 350 euro.

Rispetto allo scorso anno, alcune combinazioni mostrano differenze dovute ai ricalcoli effettuati su itinerari aggiornati: in alcuni casi, infatti, le variazioni del traffico, le nuove indicazioni stradali, l’apertura o la chiusura temporanea di tratti e la revisione dei percorsi più rapidi comportano un diverso numero di chilometri da percorrere.

È il caso del tragitto Bologna-Livigno, che registra un calo del 10% grazie alla riduzione dei chilometri in autostrada, con il pedaggio che scende da 19,50 a 13,30 euro. Ancora più evidente è il calo di costo (-21%) della Trieste-Livigno, dove l’itinerario consigliato dai sistemi di navigazione per il 2026 risulta più breve rispetto a quello dell’anno precedente.

Anche le tratte Verona-Madonna di Campiglio e Venezia-Madonna di Campiglio mostrano una diminuzione, rispettivamente del 10% e del 7%, sempre dovuta a percorsi complessivi più contenuti.

All’opposto, la Trieste-Madonna di Campiglio segna un aumento del 13%: pur non variando il chilometraggio totale, la maggiore incidenza del tratto autostradale fa salire il costo del pedaggio da 9,30 a 16,50 euro.

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